"Uhm... Cercherei una donna. Se non la trovassi, mi accontenterei di Dominic..." (Matthew Bellamy, Psycho ottobre 2003)"
Io no. Io mi cercherei di Dominic e al limite ripiegherei su qualche femminuccia...
Le tende respirano quiete, luce quasi gialla contro il grigio di fuori, ipnotici puntini colorati che si illuminano a intermittenza stregando i sensi, ricordo con una fitta cascate di luci dorate dall'alto di due torri, freddo e caldo che si susseguono incessanti, Valeria che accende tutte quelle sigarette, aperitivo e il sorriso di chi mi usa, se qualcuno mi dice ancora che sembro un angelo del Botticelli gli spacco la faccia, amo e odio i riccioli che mi si inanellano sulla nuca, l'ovale del viso che non è vero che da angelo, è da madonna, non pigliamoci per il culo, ascoltare per ore una sola canzone perchè tanto nessuna dondola i pensieri altrettanto bene, mia sorella che mi fa i muffin la mattina per colazione se no sa che non mangio nient'altro, dimenticare solo per un poco, solo per qualche istante, che alla fine ci si abitua a tutto, anche a morire, scegliere una stanza di sostanze, ho scoperto di avere una predisposizione per gli allucinogeni, lo avreste mai detto da questo post?
Non dormo da venerdì. Merda. La mancanza di sonno comincia a farmi fare brutti pensieri...
Mi hanno portato in un tempio del divertimento, musica martellante e truzzi travestiti da fighetti, provo sempre strane sensazioni al cospetto di questa gente, di questi luoghi, di queste situazioni. Il più delle volte mi immalinconisco, mi sembrano tutti così tristi, così spaesati, si sentono stranieri l'uno all'altro, ripetono meccanici gli stessi gesti, quasi a volersi rassicurare di essere simili. E quella musica martellante serve solo a non fare sentire loro i proprio pensieri.
Meglio allora le serate ad alcolizzarsi in qualche pub, bottiglie di vino divise in due, sigarette e l'intimità che si instaura tra ubriachi, quando siamo tutti amici e il mondo sembra un posto migliore. Pure mi manca il confronto con una mente simile alla mia... alla fine, come al solito, posso parlare di determinate cose solo con l'uomo sposato con cui convivo, è divertente lasciarlo spiazzato con qualche osservazione buttata lì per caso... ma è un gioco autoreferenziale tra noi e non basta, non è mai bastato...
Passo le notti a scrivere e stamattina svegliandomi mi è venuto da chiedermi perchè... il talento che ho non è sufficente... il confronto con la mia ragazza mi deprime...
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No davvero, c'è da ridere. Dopo il cazziatone e l'esclusione l'ameba si è fatta prendere dai sensi di colpa... ha cercato di chiamarmi e poi mi ha mandato un messaggio che così recitava: "Volevo parlarti, sapere come stai, magari scusarmi se sei disponibile ad accettare le mie scuse... sono convinto che possiamo aprire un dialogo civile, anche se per una volta ho dato l'impressione di non esserne capace. Ti prego risp". A un simile esempio di contrizione ho risposto (con sdegno e incazzatura) che quella famosa volta mi ha chiarito che non abbiamo nulla da dirci e l'ho pregato di ignorarmi come aveva fatto tanto bene prima della ramanzina. Ha avuto la faccia tosta di rispondere!!! E sentite come: "Tutti possono sbagliare, ed è ingiusto non concedere la possibilità di sistemare le cose. Immagino come ti senti, ma se ti chiudi la ferita rimane aperta per tutti e due. Pensi davvero che potremo vederci lunedì e stare bene?". Bene. Benissimo. Non ho risposto. Primo perchè tutti avremo il diritto di sbagliare ma poi dobbiamo accettarne le conseguenze e lui non fa eccezione; secondo perchè la parola giustizia in bocca a lui sta come pacifismo in bocca a Bush e non è nella posizione adatta per dirmi cosa è giusto e cosa non lo è; terzo perchè lui non ha la minima idea di quello che sento, di quello che provo, di quello che penso ed i suoi trucchetti di psicologia spicciola li può usare con le capre ma non con me; infine perchè noi lunedì NON ci vediamo e se lui pensa di presentarsi e recitare la parte del figliol prodigo, bhe, non ha capito un cazzo. Mi è bastato chiamare M. con voce tremante, raccontandogli dei messaggi, per fargli perdere ulteriori punti... La tecnica "carini e coccolosi" funziona alla grande.
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Brucia di nuovo, fa un male cane, toglie il respiro, le parole si accavallano, le idee si confondono, le dita sulla tastiera picchiano come se ne dipendesse la vita. Ed in fondo è così. Lo è sempre stato. Lasciate che la mia febbre mi divori, niente ha importanza se non inanellare frasi, creare immagini, uccidere la vostra morale con il sorriso beffardo del branco. Le cicatrici sono parti del nostro corpo che non ci appartengono più, deporvi un bacio è tradire quello che siamo, quando voi adorerete le mie sarà a me che volterete le spalle. Io non sono le mie cicatrici.
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Quelli più attenti di voi si saranno accorti che recentemente ho letto "La linea d'ombra". Conrad lo avevo incontrato per la prima volta a sette anni, quando mi avevano messo in mano i "Racconti di mare e di costa", confesso a mio disonore che lessi solo il primo, era troppo complicato per me, ma a distanza di anni potrei raccontarvi parola per parola quell'unico racconto. Qualche sera fa ho deciso di riprovarci e ho tirato fuori "La linea d'ombra". Ed eccomi qui ad esprimervi le mie perplessità, benedetti figlioli. Ho sempre sentito parlare di questo libro come del racconto di un "ragazzo" che diventa un uomo nel senso pieno del termine, la cronaca di un passaggio dalla giovinezza alla maturità. Forse è così, non saprei, io non riesco a vederla così. Si certo, il nostro giovane abbandona il suo ottimo incarioco per inquietudine ed insoddisfazione ma poi non esita nemmeno un istante ad accettare il comando che gli propongono, si precipita alla capitaneria ed è al settimo cielo, ha per la nave che gli affidano pensieri da innamorato, smania per raggiungerla. Si comporta con calma e fermezza con il suo problematico secondo ed è ben cosciente dei suoi doveri e delle sue responsabilità. E quando si trovano in mare e lui può contare solo sul cuore malato di Ransome non se la cava mica così male. Non esita mai. Resiste, soffre, gli pare d'impazzire, ma è sempre li sul ponte a lottare per sè e per i suoi uomini. Si prende cura di loro, della nave, di Burns. Anche di Ransome, in un certo modo. Fa quello che va fatto, ha un solo attimo di cedimento ma quelli non li hanno tutti? Più che un libro sul passaggio tra giovinezza e maturità io lo definirei un libro su un uomo che ingaggia una lotta disperata contro il mare e la sorte e riesce a restare saldo fino a che non salva se stesso e gli altri. Una bellissima metafora della vita, se proprio dobbiamo categorizzare una simile opera. Una dichiarazione d'amore al mare, anche, c'erano alcune pagine così vibranti di passione da essere brucianti. Ma insomma, il nostro capitano le sue responsabilità le conosce, le accetta e le assolve e con ammirevole forza d'animo. Non si sottrae. Lui è già un uomo quando sale su quella nave. Ne scenderà sicuramente diverso, più maturo, ma non così radicalmente diverso come sarebbe stato se vi fosse salito come ragazzo.
Davvero non capisco. Adesso immagino che leggerò "Cuore di tenebra", perchè "La fierà delle vanità" non è che mi abbia preso più di tanto...
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Ci sarà mica bisgno che ve lo dica? Missione compiuta. Però che stress. Il bello è che lui è ancora li a chidersi che cazzo è successo. Mi devo prendere la soddisfazione di ridergli in faccia anche se ormai la sua sola presenza, il suono del suo respiro, mi urtano profondamente. La spazzatura va tratta come tale. Una delle creature più affascinanti della letteratura, il magnifico Darcy, diceva: "Ho difetti quanto bastana ma non sono, spererei, difetti dell'intelletto. Quanto al mio carattere non lo garantisco. Credo che sia troppo poco arrendevole, certo troppo poco per il comodo del mondo. Non so dimenticare presto, come dovrei, le offese ed i difetti degli altri. [...] Persa una volta, la mia stima è persa per sempre".
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Egregio signor Molko,
con la presente vorremmo anzituttomanifestarLe la nostra morigerata stima, che ovviamente Le tributiamo esclusivamente da un punto di vista musicale perché per il resto noi NON La adoriamo.
Cogliendo l’occasione, vorremmo però precisarLe alcuni punti. Anzitutto, ci terremmo ad informarLa dell'iniziativa volta a raccogliere 777.777 firme onde richiederLe di cantare con maggiore frequenza in lingua francese che Le sta molto bene e s'intona con la Sua espressione e con il colore cangiante dei Suoi occhi. In secondo luogo, La inviteremmo a smettere di scervellarsi inutilmente nella redazione di testi palesemente privi di significato giacchè, per quanto ci riguarda, riteniamo che apprezzeremmo anche un'eventuale messa in musica della Sua lista della spesa senza per questo vedere sminuito il valore artistico delle esibizioni dei Placebo; anzi, a stretto rigore, suddetto valore potrebbe trarre giovamento da una simile scelta d'argomento.
Il terzo punto che ci preme di manifestarLe riguarda il Suo abbigliamento per il prossimo spettacolo dal vivo, ci premuriamo di suggerirLe un semplice tanga di pelle di salame che renderebbe strabilianti le Sue gia di per sè notevoli performance.
Nell'occasione vorremmo anche informarLa della nostra approvazione al Suo flirt con Mattew Bellamy, per il quale Le porgiamo le nostre più sentite felicitazioni.
Sperando che ci perdonerà la curiosità, ci terremmo a chiedere se Lei o qualcun altro della band ha mai fatto uso di latte, stanti le meravigliose doti stupefacenti di questa bevanda e gli splendidi effetti che la medesima potrebbe avere nella redazione dei testi delle Sue canzoni (La preghiamo di ignorare il qui presente suggerimento nel caso voglia adottare il precedente riguardante la stesura in musica della lista della spesa).
Approvando la Sua scelta di rinunciare all'utilizzo di maglie pacchiane in concerto e non, ci terremmo a chiederLe di cambiare curatore d'immagine per quanto riguarda le scelte di vestiario che, in alcune occasioni, si sono rivelate a dir poco "oscene".
In conclusione, ci pregiamo di informarLa che al prossimo concerto in Italia potrà facilmente individuarci come il gruppetto al di sotto dello striscione "Brian cagaci". Pertanto La preghiamo di non scomodare un apposito gruppo di mercenari per procedere allo sterminio di tutto il pubblico presente in sala ma di limitarsi a pagare un paio di cecchini che potranno comodamente freddarci sul posto.
Con i nostri più sentiti ossequi,
Un gruppo di estimatori
P.S. Ci teniamo anche a dirLe che noi non la odiamo perché è bello, ma solo perché non è qui con noi.
Only the young have such moments. I don't mean the very young. No. The very young have, properly speaking, no moments. It is a privilege of early youth to live in advance of its days in alle the beautiful continuity of hope which knows no pauses and no introspection. One closes behind one the little gate of mere boyishness- and enters an enchanted garden. Its very shades glow with promise. Every turn of the path has its seduction. And it isn't because it is an undiscovered country. One knows well enough that all mankind had streamed that way. It is the charm of universal experience from which one expects an uncommon or personal sensation- a bit of one's own. One goes on recognising the landmarks of the predecessors, excited, amused, taking the hard luck and the good luck together- the kicks and the halfpence, as the saying is- the picturesque common lot that holds so many possibilities for the deserving or perhaps for the lucky. Yes. One goes on. And the time, too, goes on- till ome perceives ahead a shadow-line warning one that the region of early youth, too, must be left behind.
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Guardavo Blob prima di cena, quegli spiriti ameni fanno vedere Emilio Fede che parla del suo viaggio a Nassiriya, poi montano un videogioco di guerra con una canzone dolcissima...
Con scatto da centrometrista (e sicuramente degno di miglior causa...) mi fiondo al computer alla ricerca di questa canzone... ho captato una frase e la metto su google, poi faccio vari tentativi su emule... e adesso sono qui ad ascoltarla... e a maledire la mia distrazione: la canzone è "Mad world" dalla colonna sonora di Donnie Darko... ero a Lisbona quando l'ho visto... ricordo ancora la scambio di battute "Perchè indossi quel ridicolo costume da coniglio? E tu perchè indossi quel ridicolo costume da essere umano?".
Insomma. Uno può anche fare il figo e il paraculo, la verità è che quando l'ho sentito cantare "Hide my head I want to drown my sorrow/No tomorrow/No tomorrow/And I find it kind of funny/I find it kind of sad/The dreams in which I’m dying/Are the best I’ve ever had" sapevo che parole più appropriate non potevano essermi rivolte... La verità è che alcune ferite non si rimarginano mai, passano solo in secondo piano perchè nel frattempo ne collezioni di nuove, ci si concentra su quelle più recenti, ma basta nulla per tornare a sussultare di dolore... Alla fine, forse, come il mio privato demiurgo del male, anch'io sono il guscio vuoto in cui in un dio capriccioso ha deciso di soffiare... e quell'amore giurato fino alla fine, è stato solo l'ultimo inconsistente sospiro che si è dissolto come nebbia.
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Disgustosamente facile, immagino perchè lui è stato disgustosamente stupido. Se anche le vittime si mettono ad aiutarti poi non c'è quasi gusto a farle a pezzi. Ma tant'è, si è rovinato da solo. Io ho solo... cominciato... orchestrato gli eventi, sfruttato gli imprevisti... e concluso. Nulla di che insomma.
Vi ricordate che lunedì ho aperto il mio cuoricino ferito a una fanciulla? E' rimasta tanto colpita che martedì mi ha chiesto di uscire, siamo andati in centro a sentire suonare dei suoi amici in un pub, mentre siamo insieme L., la mia accompagnatrice, mi dice che stanno organizzando un' uscita per mercoledì ma che ci sarebbe stato anche lui ... moriva dalla voglia di convincermi ad andare con loro, così l'ho accontentata, le ho detto tutto quello che si dice in questi casi e ieri sera siamo usciti a prendere la pizza tutti insieme.
È stato a questo punto che luiha aiutato i miei buoni propositi nei suoi confronti… quello stesso giorno aveva fatto il cretino con una delle ragazze con cui eravamo, I., e non è stato abbastanza furbo da nascondermelo. Prendo L. da parte e le confido i miei timori, lei e I. si chiudono in bagno ed escono da li dopo almeno venti minuti (io nel frattempo ho chiamato la mia ragazza…) e noto che I. ha cambiato espressione. Sorrido dolcemente a L. e Ma., con cui ero più in confidenza, e dico loro che il dolce ci sarebbe stato bene, perché non vanno a vedere cosa offre il ristorante? L. mangia immediatamente la foglia, l’istante successivo al tavolo ci siamo solo io e I., la guardo negli occhi.
- Che cosa è successo? L. che ti ha detto?
- Tutto. Non mi sarei mai aspettata nulla del genere. Stamattina mi ha offerto il pranzo fuori, ha ascoltato le mie confidenze e poi mi ha baciata. E sabato ha fatto lo stesso con te! E ti ha detto quello cose terribili!
- I., mi dispiace tanto, mi sento così responsabile…
- No, tu non hai fatto nulla, meno male che mi hai mandato L. a parlarmi, se no davvero non so come sarebbero andate le cose…
E così via.
Gli altri ritornano la tavolo, decidiamo che li il dolce non vale la pena prenderlo ma che possiamo fare una sosta in uno dei bar sulla strada per scendere verso la città, L. si sacrifica e va in macchina con l’ameba (come è stato affettuosamente soprannominato), io e I. siamo in macchina insieme, mentre guido nella notte lei mi racconta tutto di nuovo, la ascolto con partecipazione, lei ancora mi ringrazia ed io sorrido, le dico che quello che mi interessa è solo che lui non faccia più del male a nessuno.
Mentre L. gioca ancora con l’ameba, fingendo per lui interesse, io e I. raccontiamo tutto a Ma. e G., le altre due ragazze che ieri sera erano con noi, I. quasi non parla, io recito di nuovo la mia parte e parlo di quanto I. sia stata indegnamente trattata. Vi ribadisco il concetto, non c’è nulla di meglio della solidarietà femminile, per cose di questo genere. Adesso ho la certezza matematica che la storia si saprà in tutti gli ambienti che l’ameba frequenta (per forza, la sanno ben quattro fanciulle…) e che gli sarà praticamente impossibile trovare qualcuno nell’intera provincia che ci stia con lui… ad eccezione forse di qualche capra particolarmente depressa. E non ho mica finito; ieri sera la voce unanime delle mie sostenitrici è stata: racconta tutto a M., (il medico presso il quale facciamo bioenergetica, capo dell’ameba), perché nessuna di noi vuole più stare nella stessa stanza con lui. Potrei mai respingere un consiglio così saggio, affettuoso e ragionevole? L’ameba mi ha detto che ho una bocca piccola, da un cazzo alla volta, ma penso che adesso sarebbe contento se l’avessi tenuta chiusa, la mia boccuccia di rosa…
E adesso, benedetti figlioli, vediamo di riassumere un poco il senso di questa affascinante vicenda. Innanzitutto lasciate che vi dica che mai l'ameba mi è apparsa più interessante come quando mi ha detto di non provare senso di colpa nei miei confronti. Mi ha fatto ripensare, per l'ennesima volta, a Torless e Basini. Il suo errore è stato quello di ferire il mio amor proprio e di darmi un motivo per desiderare distruggerlo. La sua è stata stupidità e mancanza di classe: perchè farsi un nemico quando puoi trasformare chi è inutile in pedina? Se si decide di distruggere bisogna fare un modo da uscirne puliti. Lui in questo modo ha perso l'opportunità di fare sesso nella "riserva di caccia" che si era scelto, ha bruciato diverse amicizie e, ancora non lo sa, sta per perdere il lavoro. E solo perchè è stato poco carino con me. Vedete perchè io invece sono sempre gentile con tutti?
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Amo le donne. Sono molto meglio degli uomini. Ad esempio, se non potessi contare sulle fanciulle che compongono la mia classe di bioenergetica non avrei modo di vendicarmi dell'animale che ho incontrato.
Ieri sera pioveva troppo per affrontare la montagna, la ragazza con cui ero mi propone candidamente di saltare la lezione e di andarci a fare un aperitivo, io accetto e dopo un po' siamo davanti a due martini e tanti di quei salatini da sfamare un esercito.
- Sai, devo davvero ringraziarti, non avevo proprio voglia di andare fino a su a bioenergetica, sarebbe stato così imbarazzante…
Mi faccio quasi pregare per raccontare quello che è successo ma alla fine, tra mille esitazioni, tremiti di voce, occhioni lacrimosi, le racconto la serata di sabato.
- Nooo, ma che animale, incredibile! E tu povera anima, come ti ha trattato!
E io a schermirmi, a minimizzare, a difenderlo.
- Ma no, sono io che gli ho mandato dei messaggi sbagliati, adesso non so che fare, se dirlo ad altri…
- Certo che lo devi dire agli altri! Lo devono sapere tutti, non può continuare a fare tirocinio tra noi, rovina tutto il nostro gruppo!
E così via. Naturalmente ho ascoltato anche i suoi sproloqui sui suoi di problemi (e ne ha… o se ne ha…), le ho detto quello che voleva che le dicessi e poi l’ho riaccompagnata a casa. Spero che già oggi abbia raccontato a qualcuno della nostra chiacchierata di ieri sera, in ogni caso potrà dire con sincerità che l’idea di sputtanare il tizio è sua, non mia, che lei mi ha convinto a farlo…
Detto questo… la vittima non l’ho persa… ho solo cambiato modo di spezzargli le reni. Perché la questione, a questo punto, è questa: bisogna essere sempre pronti ad affrontare le conseguenze delle proprie azioni. Ci vediamo alla fine, idiota.
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E alla fine siamo usciti. Vado a prenderlo con la mia macchina (così potevo mollarlo quando mi pareva e avevo la MIA musica), gli dico candidamente che grazie, no, non ho voglia di salire a casa sua e andiamo in centro.
-Si ma andiamo in un posto tranquillo, non troppo lontano che sono stanco, mi fa male una gamba, ho i reumatismi, non ci vedo bene, ho mangiato troppo a pranzo.
E io a pensare ma che cazzo, ha 31 anni ho 131? E' sabato sera, paupertate suina! Alla fine si accascia stremato su una delle panchine del Mirò (il mitico Mirò) e attacca a parlare di quanto lui sia figo e paraculo, un uomo di indubbio successo (psicologo disoccupato XD), che farà certamente strada nella vita. Date le premesse, poteva almeno offrire, non vi pare? A che serve fare la ruota se poi non concretizzi la tua superiorità anche in un gesto così semplice? A mezzanotte mi chiede di riaccompagnarlo a casa. A mezzanotte. Come Cenerentola. Ho beccato un raro esemplare di ometto che si lamenta come i vecchi dei suoi acciacchi e che è infantile come un adolescente, mi dico. Lo riaccompagno a casa e mi faccio implorare tre quarti d'ora per salire, alla fine "cedo" e mentre lui è in bagno mi approprio dell'unico libro che c'è nella sua stanza (uno solo cazzo, un solo libro...), che per la cronaca era "Sulla strada". Lui torna con una tavoletta di cioccolato, me ne offre un pezzo e poi mi bacia. Lo lascio fare per un po' e poi gli dico che non avrei fatto sesso con lui. Lui si secca (due volte che lo mando in bianco XD), mi chiede perchè, io ribatto candidamente che non devo dargli nessuna spiegazione, lui è sempre più scazzato, la situazione per un po' mi fa pensare all'episodio Prèvan-Merteuil de "Le relazioni pericolose" , poi mi rompo le balle e taglio corto. Lui sbuffa. Mi chiede se voglio dei soldi. Mi metto a ridere. Sta un po’ tranquillo addosso a me poi mi chiede di fargli almeno un pompino. Gli propongo di farlo lui a me se proprio ci tiene ma il suo entusiasmo mi convince che lo avrebbe fatto sul serio e quindi gli dico di stare buono.
- Ma tu cosa vuoi da me?- chiede lui sinceramente perplesso,
- Farti innamorare, usarti, spezzarti il cuore e calpestarti fino all’annientamento.- rispondo ridendo, in modo che lui non possa credermi.
- Io voglio solo scoparti.
- Si, avevo intuito.
- Tu mi ispiri solo sesso, per il resto provo anche antipatia nei tuoi confronti. Sei solo un oggetto per me.
- …
- E sai cosa? È la prima volta che provo una cosa simile, non mi sento in colpa, sono felice di non considerarti una persona, di non provare nulla per te. Grazie.
- Figurati. Se hai bisogno di altro fammelo sapere.
- Non mi importa proprio nulla di te. Sono anche un po’ stupito ma tu sei davvero solo un oggetto sessuale.
Erano le tre del mattino quando alla fine l’ho lasciato mezzo addormentato sul suo letto. Ho guidato per la città, la musica a pulsarmi nelle tempie a ricordarmi di essere in vita nonostante il vuoto che provavo.
Solo giovedì Valeria mi aveva detto che sono una testa che cammina, che ciò che è legato al corpo per me quasi non esiste, era così strano sentirsi rimbombare in testa quelle parole, “tu sei solo un oggetto sessuale”… Il bello è che quell’idiota non si è nemmeno reso conto che dicendomelo si è giocato definitivamente qualsiasi possibilità. Anzi. Non vedo l’ora di fargliela pagare cara.
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L’ho chiamato a me come il dolce Emil Sinclair invocava la sua Eva, ho sorriso per lui come una sfinge, l’ho inchiodato ai miei occhi e gli ho fatto credere di bruciare per lui come lui stava bruciando per me. Ho lasciato che mi baciasse, che si stringesse a me, gli ho permesso di morire ancora nei miei occhi e di resuscitare sulle mie labbra, di sfiorare il mio collo e di respirare il mio odore, ho raccolto con un sorriso il suo bisogno di me. Ho recitato con lui la parte dell'angelo fragile che concede il suo abbraccio.
Ed eccovi la perla che cotanta passione ha generato: “Ciao come stai? Io bene! Sono tornato in città. Un bacio in bocca”.
Per le risate a momenti cadevo dalla sedia. Non è deliziosa la mia nuova vittima? Non riesce a credere di essere il fortunato a cui concedo la mia attenzione, ha sospirato quando gli ho confessato i miei anni, ha detto che sembro così giovane, così innocente. Ha detto che non resisteva quando fissava la mia bocca sorridere a quel modo.
Sarà per questo che poi ha scritto “Spero di vederti presto magari domani pomeriggio se non hai da fare”? Crede davvero che io sia l’adolescente che sembro? La bambola graziosa da trattare con ogni riguardo per non sciuparla? Crede davvero che sarà lui l’uomo che mi insegnerà il sesso?
Quando gli ho detto che volevo uscire di sera lui ha risposto “Forse ho un compleanno, cerco di organizzarmi nel pomeriggio e ti faccio sapere”. Non è deliziosamente assurdo?
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Ho un occhio che vede da lontano ed uno che vede da vicino, le persone e le cose sono ombre, vivo tra la grotta di Platone e il mondo della "lanterninosofia". Forse è per questo che è così facile ingannarmi, mi manca la visione d'insieme, posso sia amare un unico, minuscolo, particolare sia la figura affascinante che distinguo in lontananza. Uno dei personaggi di un libro bellissimo (ma non vi dirò quale) dice: "Le persone sono stupide, Demian, non vedono ciò che è reale ma solo ciò che vogliono vedere". Sottoscrivo in pieno.
La mia prossima vittima non avrà scampo.
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Bhe se è così mi spiace, non era mia intenzione. Solo che non avevo quasi nulla da dire di interessante e allora per sparare più cazzate del solito...
Valeria (che, per quelli meno attenti, è la mia psicoterapueta) si è letta quello che finora ho scritto di Ddevil... mi è tornata in mente la scena di "Eureka Street" in cui Luke si inginocchia commosso ai piedi di Chuckie. Quel che più conta è che vuole mettermi in contatto con la Sellerio. Hai voglia a dirle, a lei come agli altri, che anche se i capitoli sono trenta e le pagine 300 non sono nemmeno a metà della storia... due dei personaggi principali non sono nemmeno entrati! Però il fatto di sentirmi ripetere quanto sia geniale mi ha tenuto di buon'umore.
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Passeggiatina con Ερωμένη in centro, pomeriggio di cazzeggio.
- Dove devi andare?-chiedo io, gettando il mozzicone della sigaretta e sistemandomi i capelli in un elegante gesto distratto. - Devo comprare un regalo a mio fratello e poi devo andare in libreria. Tu? - Solo ritirare le solite analisi.
Ci avviamo verso il centro, la tengo sottobraccio, come al solito, lei è vestita di chiaro ed io di scuro, compriamo il regalo a suo fratello (dopo avere smontato la Coin) e torniamo indietro. - Che devi comprare in libreria? chiedo sprofondando le mani in tasca. - Due libri di un autore famoso, non mi ricordo il nome, uno si chiama "Storia della tortura", l'altro "Storia delle punizioni corporali". - Eh? E a che diavolo ti servono? - A niente, ma quando ho letto di queste cose per degli esami mi sono appassionata, mi piace molto quando si ingegnano a scoprire sempre nuovi metodi per fare soffrire la gente... - Mi stai prendendo per il culo, vero?
No, non mi stava prendendo per il culo. In libreria ha comprato esattamente quei due libri li, è uscita tutta contenta e quando io ho commentato che era una sadica lei ha protestato arricciando le labbra come fanno i bambini piccoli. Non si finisce davvero mai di scoprire il carattere di quelli che ti circondano. Almeno so a chi rivolgermi per farmi dare qualche consoglio casomai Voi-Sapete-Chi mi ricapiti tra le mani. Non si farebbe nemmeno troppo pregare, sa che sarebbe per una buona causa.
P.S. Mi accorgo, con disperazione crescente, che ormai entrare in libreria è inutile e frustrante: i libri che vale la pena leggere o li ho letti o li ho comunque in casa. Finisce che compro roba strana di esordienti che poi mi fa cagare (ad eccezzione di Carofiglio, ma quella è un'altra storia...), spendendo il poco denaro che mi passano (ma tanto non ho assolutamente nient'altro da comprare, esclusi gli alcolici).
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Questa è la canzone di oggi. Persino andare due volte dal dentista non è stato male con questa canzone a palla. Se ve lo doveste chiedere, si, benedetti figlioli, so esattamente quello che la canzone dice.
You’re always ahead of the game
I drag behind
You never get caught in the rain
When I’m drenched to the bone every time
You’re the first one to swim across the Seine
I lag behind
You’re always ahead of the game
While I drag behind
I drag behind
You never get caught in the rain
When I’m drenched to the bone every time
You’re the first one to swim across the Seine
I lag behind
You’re always ahead of the game
While I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
You’re always ahead of the pack
I drag behind
You posses every trait that I lack
By coincidence or by design
You’re the monkey I’ve got on my back
That tells me to shine
You’re always ahead of the pack
While I drag behind
I drag behind
You posses every trait that I lack
By coincidence or by design
You’re the monkey I’ve got on my back
That tells me to shine
You’re always ahead of the pack
While I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
You’re always ahead of the rest
When I’m always on time
You got As on your algebra tests
I failed and they kept me behind
I just gotta get off my chest
That I think you’re divine
You’re always ahead of the rest
While I drag behind
When I’m always on time
You got As on your algebra tests
I failed and they kept me behind
I just gotta get off my chest
That I think you’re divine
You’re always ahead of the rest
While I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
I drag behind
Se pensate che il mondo appartenga a questi Hans Hansen, cui si può solo trotterellare dietro, e non ai Tonio Kroger che poi scrivono della loro bellezza, non avete capite un cazzo.
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"Momenti di gloria" è uno dei film più belli della storia del cinema. E spezzerò le rotule di chiunque osi affermare il contrario. Tra gli innumerevoli pregi di questo film c'è anche il sublime personaggio di Sybil Gordon, la donna che vorrei essere, quella per la quale farei follie. Una donna così, bellissima, intelligente, forte, non è abituata ad essere messa da parte dal proprio partner. Sopratutto se il suo partner preferisce sgambettare con un ometto di mezza età per allenarsi. E infatti Sybil contenta non è, quando va a parlare con il nostro Andy Linsday (che è un gran figo). Ma poi, prima che Harold parta per Parigi, Sybil lo raggiunge. "Ho capito, sai Harold? E sono venuta a dirtelo". Una delle scene più belle di tutto il film, una delle più toccanti e intense. La persona che ami che ti dice che ha capito, che ha fatto suo, cosa per te è importante.
Io e la mia ragazza ce lo siamo fatto spesso, nel corso degli anni, questo discorso. Meglio, semplicemente quello che era importante per me diventava importante per lei e viceversa. Quello che toccava lei, toccava me. Nell'ultimo periodo, per lei sono diventati importanti i Placebo. Si. Il gruppo di Brian Molko. Si, quello che sembra una femmina. Se qualcuno sta pensando "Ma capperi, e scomodi "Momenti di gloria" per i Placebo? E' solo una band e nemmeno chissà che band!!!", rispondo che si, detta così, può sembrare tutta un'esagerazione. Ma non è un'esagerazione.
A lei i Placebo piacciono perchè in questo momento della sua vita sta provando delle sensazioni, delle emozioni particolari. Con le loro sonorità particolari fino a un certo punto, con i loro testi incomprensibili, con il loro atteggiamento così da "teenage angst" loro riescono ad essere in linea con quello che prova. Ed ecco che, d'incanto, quel testo incomprensibile un significato ce l'ha, quella voce diventa una carezza, quelle sonorità cullano sogni o lacrime, respiri trattenuti. Se provi quello che prova lei, i Placebo sono quanto di meglio tu possa avere.
Ho capito, sai piccola? E sono qui a dirtelo. Ma stai tranquilla: Brian rimane tua esclusiva proprietà.
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Ero un tranquillo pomeriggio d'estate. Cazzeggiavo allegramente su emule quando una ragazza mi chiede di farle partire un download. Siccome sono una persona gentile, le ho attivato il dl e ho ascoltato le sue ciance di ringraziamento. Era una ragazzina come tante, con interessi normali per un'adolescente. Niente di che. Io ripensai a "I turbamenti del giovane Torless", quando Torless parla con Basini su quello che prova nel comportarsi in maniera immorale e indecente...
Ho passato Luglio e Agosto a flirtare con lei. Mi facevano tenerezza le sue piccole astuzie per stuzzicare la mia gelosia, quando mi parlava dei ragazzi che la corteggiavano, la assecondavo naturalmente, sollecitavo le sue confidenze, le davo consigli, ci scambiavamo pucciosità. Non le ho mai detto che provavo qualcosa per lei, non le ho mai detto che l'avrei raggiunta nella sua città, non le ho mai parlato di sesso e non le ho mai detto nulla di anche solo vagamente scabroso. Ovviamente alla fine il gioco mi ha stufato. L'adorazione annoia e lei era fin troppo adorante nei miei confronti. Le ho detto che avevo incontrato un'altra ragazza e che mi ero fidanzato. Mi ha fatto una scenata. Io ridevo, non riuscivo a crederci, quella sciocchina si sentiva così tradita quando fino a pochi giorni prima si era atteggiata a donna di mondo che non si innamorava mai. Naturalmente le ho detto che questo non cambiava la nostra amicizia e che non volevo perdere la mia "stellina", in una mezz'ora era di nuovo ai miei piedi, piangente, scusandosi per la scenata, dicendo che era felice per me. Deliziosa. Mi ha scritto email per mesi, alle quali non ho risposto nemmeno per sbaglio, dicendomi quanto le mancasse il suo principe azzurro, come non mi avrebbe mai dimenticato.
Come Basini, non ho provato nulla.
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E' da un po' di tempo che nella mia dieta musicale è entrata di prepotenza la colonna sonora di Beck. Un po' per avere qualcosa delle atmosfere del cartone (che ho già visto tutto, compresi gli episodi non ancora tradotti), un po' perchè ciclicamente devo cambiare tipo di sonorità. Così ho scaricato Beck e Keith e poi Hit the USA. Ma ammetto di aver peccato di distrazione. E così è successo che ho notato "I call you love" solo due giorni fa, dopo almeno un paio di settimane di ascolto. Ah, è stato terribile. La ascolto quasi ininterrottamente e sempre con il medesimo turbamento. Stamattina l'ho anche fatta sentire a Valeria, la mia psicoterapeuta (che l'ha voluta passata sul suo lettore mp3). Il testo recita così:
I just found your letter
I feel your sadness worlds apart
and no words can say
"I'm sorry"
you're everything that matters
and forever I'll know that
if you call my name
I'll follow
in all my life
no one so real
untainted love
with you I can ascend
I'll go with you
I go with you
I won't look back
I won't look back
I won't look back
I won't look back
I won't look back
so don't look back
I won't look back
I can call you love
you can call me lover
you can call me love
I can call you lover
let me call you love
won't you call me lover
won't you please say "love"
I'll love you forever
hold out my hand
I call your name
please take me there
no, I will not look back
I go with you
I go with you
I go with you
I'll grow with you
I go with you
I go with you
I feel your sadness worlds apart
and no words can say
"I'm sorry"
you're everything that matters
and forever I'll know that
if you call my name
I'll follow
in all my life
no one so real
untainted love
with you I can ascend
I'll go with you
I go with you
I won't look back
I won't look back
I won't look back
I won't look back
I won't look back
so don't look back
I won't look back
I can call you love
you can call me lover
you can call me love
I can call you lover
let me call you love
won't you call me lover
won't you please say "love"
I'll love you forever
hold out my hand
I call your name
please take me there
no, I will not look back
I go with you
I go with you
I go with you
I'll grow with you
I go with you
I go with you
Ma non è solo il testo. E' la musica, è come lui canta. Valeria mi ha chiesto se provavo nostalgia, sentendo questa canzone. Le ho risposto, che si, provo nostalgia, ma non per la persona, per il sentimento. E le ho detto di Joey. Joey è un personaggio, non è nemmeno mio, è della mia ragazza, ma lei lo ha inventato pensando a noi. A me e a lei. Ha detto che Joey ha il suo modo di fare. Ma che quella disperata voglia di amare, che lo fa incappare in relazioni sempre sbagliate, è solo mia. Ed è questo che è la canzone, è per questo che la ascolto. Ma c'è un ma. A meno che non sei un personaggio di un qualcosa, e quindi per esigenze dell'autrice non puoi imparare nulla dalle disastrose esperienze precedenti, nessuno resta pirla come era a 19 anni. O a 18. O a 15. Uno può anche essere masochista e odiare se stesso, ma sempre fino a un certo punto. Quindi ho fatto miei i preziosi insegnamenti di F rancesco Dimitri (Francesco, non Marco) che s crive: Ci sono periodi in cui hai voglia di innamorarti, e sono i più pericolosi. Non sto parlando di quando hai voglia di essere amato- quelli sono periodi tosti, ma tutto sommato gestibili. La voglia di amare è qualcosa di più sottile, profondo e devastante. Spesso assume contorni masochistici: non ti importa necessariamente che l'amore sia ricambiato, quel che cerchi è la sensazione inebriante (sul momento ti sembra tale, almeno) di essere tuad amare qualcuno. Inizia piano. Sulle prime neanche te ne accorgi, e poi è troppo tardi per rimediare. Piccoli indizi si sommano, finendo poi per esplodere come un colpo di cannone sparato dritto nei timpani. Ascolti alla radio canzoncine lamentose che sembrano scritte da un gatto con il mal di pancia. Accendi la tv, vedi che Dawson e una sua amica stanno blaterando sulle loro vite e sui loro numerosissimi problemi, e invece di cercare al volo un programma di wrestling ( o le repliche di Lupin III, o una televendita di coltelli... Tutto, ma non quegli adolescenti complessati), resti a guardarli. Non finisce qui. Una volta che sei nel buco nero, quello ti tira giù con forza crescente. Rispondi male ai tuoi amici, li trovi noiosi, hai una voglia irresistibile di andare in quel locale nuovo, non leggi più la tua rivista preferita, e pensi che in fondo le frasi dei cioccolatini non sono tanto male. Poi all'improvviso capisci. Magari te ne stai spaparanzato davanti alla tv con una birra fresca in mano, e ti rendi conto che invece del wrestling stai guardando Dawson. E ti dici: Oh cazzo, è cominciata. Ma ormai è troppo tardi, perchè ci sei dentro fino ai capelli. Puoi solo incrociare le dita augurandoti che finisca presto. [...] Se un periodo del genere capita a te- e prima o poi capita- posso darti un unico consiglio: scavati un buco e nasconditi lì finchè non passa.
P.S. Il consiglio finale dello zio Francesco l'ho preso per buona ma ci tengo a precisare che non vedo e non ho mai visto Dawson e co. Tutto sommato preferisco il dottor House.
Oggi su Viva Radio 2 hanno messo una canzone nuova, di queste che mandano loro. Una canzone che si chiama "Arrotino". Alzi la mano quello che di voi, benedetti figlioli, non è mai stato svegliato la domenica mattina (o comunque disturbato, con buona pace degli arrotini che leggono!) dalla fastidiosa voce di altoparlante "Donne, è arrivato l'arrotino".
A Lisbona non è così. Un arrotino è una cosa preziosa e unica, un incontro che ti auguri, un momento di incanto, quasi una figura mitica che esce da un passato dimenticato. A Lisbona l'arrotino è un suono melodioso, una nota struggente e malinconica che si propaga sui tetti delle case, ti affacci dalla finestra e vedi un uomo anziano che arranca in salita (Lisbona è tutta in salita), il viso bruno dall'aria schiva di chi è furi posto, fuori tempo, il nero delle vesti contro la pietra chiara della strada, il suono modulato che rimane nell'aria anche quando lui è passato... un richiamo gentile. Una magia. Un dono prezioso che ho ricevuto e che spero di custodire per molto tempo ancora.
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Allora, benedetti figlioli, prendete nota:
- Ieri sera ho incontrato il cugino giovane di Vincent Perez e abbiamo strusciato le nostre teste e i nostri colli per un po'. Chissà che sarebbe successo se non avessimo avuto tutto quel pubblico, non mi sembrava proprio dispiaciuto della situazione...
- Ho scoperto che se tengo la sveglia sotto il cuscino non con il quadrante verso il basso ticchetta di meno.
- Domenica ho visto "The departed" e mi è dispiaciuto che alla fine i cattivi perdessero. Nella vita reale i cattivi perdono raramente. Jack Nicholson meglio di tutti (prevedibilmente), Leonardo di Caprio si è ricordato di essere un bravo attore (e se non siete daccordo andatevi a vedere "Poeti dall'Inferno", brutti idioti!) ed è stato addirittura meglio di Matt Damon.
- Una bella ragazza mi ha abbracciato e baciato senza motivo.
- Mi ha fatto senso impersonare un mercenario sedicenne che, mentre è in visita al Garden di Galbadia, aspetta sulle scale un ragazzino biondo per bloccarlo e... giocarci a carte!
- Il più illustre produttore di grappa del mondo ha scritto di suo pugno un'etichetta dedicata a me: io sono gli "Occhi passione" del signor Levi. E se non sapete chi è... bhe mi spiace per voi.
- Ho comprato il nuovo libro di Augias. Si. Quello su Cristo. Anche se non ho subito l'onta del battesimo. Perchè l'ho comprato? Perchè io so che Halloween è Samhain.
Ormai è un bel pezzo che scrivo questo blog. Speravo che prima o poi qualcuno di voi, benedetti figlioli, giovani mentine che cerco di deviare, mi avrebbe scritto commentando la scelta del titolo. Perchè è una citazione e speravo che qualcuno prima o poi la cogliesse. Ammetto che come libro è insolito e che l'autrice lo è ancora di più ma... pensavo che qualcuno a parte me l'avesse letto! Vi siete fermati a Topolino? Ma qualcuno di voi che legge questo blog, si è mai letto i libri di cui parlo? O vi fa solo sentire intellettuali leggere di qualcuno che commenta Hesse o Melville o Austen? C'è qualcuno che capisce quello che dico o vi sto parlando in latinorum?
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A tutti quelli che chiedono sempre rassicurazioni sessuali... My cock is much bigger than yours, My cock can walk right through the door, With a feeling so pure, It´s got you screaming back for more!!!
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Ieri sera. Esercizi bioenergetici di gruppo. Cerco di fare il bilancio.
- aspetto positivo: abbiamo incominciato pogando.
- aspetto negativo: qualla feccenda di andare gattoni a strusciarsi... non è che mi abbia convinto.
- aspetto positivo: mi si è decriccato il collo dopo 10.000 anni passati nella lampada magica.
- aspetto negativo: fare le smorfie fa venire le rughe.
- aspetto positivo: farmi abbracciare e coccolare è stato bello.
- aspetto negativo: invocare la mamma.
- aspetto positivo: mi hanno massaggiato per 5 minuti.
- aspetto negativo: ho dovuto massaggiare uno sconosciuto sudaticcio per 5 minuti.
- aspetto positivo: c'erano diverse ragazze carine.
- aspetto negativo: c'era un solo ragazzo fuckable.
- aspetto positivo: c'era una fanciulla vestita di chiaro che ha stuzzicato i miei istinti di predatore.
- apetto negativo: ci vuole un'ora di macchina.
- aspetto positivo: ma il ritorno con il fuoco che colava dalla montagna è stato bello.
Non è mancato il valore, ma la fortuna.
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Anni fa, quando ero ancora giovane e innocente (...) e frequentavo ancora l'univesità mi feci un bel corso di cinema, del quale la parte monografica era su lo zio Stanley (Kubrick). Avevo già visto qualche suo film, "Arancia meccanica" mi lasciò sanguinante in un angolo, mi addormentai alla proiezione in inglese di "Odissea nello spazio" (ero reduce da una notte brava, il film non c'entra) e infine mi rotolai dalle risate vedendo "Il dottor Stranamore". La musichetta che faceva da sottofondo ad ogni scena del bombaridiere è diventata per me sinonimo di buon'umore, di presa per il culo irriverente di tutta una serie di sciocchezze quali patriottismo, moralità benpensante, orgoglio per il proprio stile di vita, non posso fare a meno di ripensare alla stupidità meschina dimostrata dai "potenti" nel momento del disastro nucleare e rido. Kubrick era un genio, ha usato una canzone superpatriottica per negare proprio tutto quello che la canzone aveva intenzione di celebrare. Ne dubitavate? Ho cercato quella musica, colleziono orgogliosamente ben 19 versioni di "When Johnny comes marching home" e me le ascolto molto più spesso di quanto non crediate.
P.S. La scorsa settimana ho visto al cinema "Scoop" e voglio regalarvi una delle battute dello zio Woody: "Io nasco di confessione giudaica ma poi mi sono convertito al narcisismo". Buona giornata schiappe.
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No, no, infrango le vostre speranze, la morte non mi ha colto, anzi ho un nuovo talento, a causa dell'influenza ho imparato a respirare con le orecchie (le branchie erano sotto venti metri di sciarpa e quindi inutili). Dato che mi ammalo due volte l'anno, mi è venuto da pensare all'ultima volta che è successo: ero ancora a Lisbona e, rispetto ad allora, c'è stato chi si preoccupato per me senza avere l'idea di pugnalarmi alle spalle. E non parlo solo di Chi-Sapete-Voi. Facciamo un passo indietro. C'è una persona che mi piace. Mi piace parecchio. Pure troppo, dato che è impegnata con un'altra persona. Dato che le cose stanno così, ho preferito non farmi prendere troppo da questa persona e non solo perchè so come ci si sente quando chi ami tradisce la tua fiducia. Lo avrei fatto anche prima, immagino per una questione di rispetto verso la mia persona e verso i sentimenti altrui. A me "fare la parte dell'amante" non diverte. E mi è venuto da pensare a un'altra persona che ho conosciuto a Lisbona, che ha fatto di tutto per non usarmi la stessa cortesia. Oh, era abbastanza evidente la sua parzialità, se n'era accorta persino un'anima candida come me! Solo che sapevo che era davvero troppo poco attraente per tentare una persona frivola e meschina come Chi-Sapete-Voi... che infatti mirava ad altro e non aveva "l'assillo della ghiandata" (e sfido io... sarebbe stata davvero un'offesa imperdonabile!). Il che non implica. A mio modesto modo di vere ha tenuto un comportamento che definirei quantomeno inelegante. Spero che abbia saputo (e ho ragionevoli, cinesi, speranze che sia stato così) come l'oggetto delle sue attenzioni abbia immolato anima e corpo su più graziosi altari.
Per il resto, che dirvi ancora, benedetti figlioli? Ho trovato nei cereali una gemella della clac di Lisa Simpson che avevo lasciato a Lisbona... Ah, ho anche fatto lo shampo ad una confezione di fazzolettini, ma questa è un'altra storia.
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Ahimè, mi ha raggiunto. Sto cercando di difendermi, di scappare, di mettere la testa sotto la sabbia ma è dura... è quasi una lotta impari! Sono arrivate le Nuove Idee a soppiantare la vecchia... devo resistere! So che ce la posso fare! Non mi metterò a scrivere nulla di nuovo prima di avere finito! E' una promessa!
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Nulla è perduto, salvo l'onore.
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Ho avuto la fortuna di vivere sempre vicino a un parco. Nonostante all'università abbia girato parecchi appartamenti avevo sempre un parco vicino. A Lisbona avevo un parco vicino casa. E persino in questo buco di città, dove il verde urbano è solo un marziano gentile, ho un parco vicino casa. Melville diceva, lasciate l'uomo libero di camminare e vi porterà all'acqua. Lasciate me a camminare e vi porterò in un parco. Di recente, è diventato il mio rifugio. C'è un'altalena ed una panchina nascosta da un cespuglio dove posso sdraiarmi a guardare le nuvole e a fumare. C'è un posto dove ho preso la febbre mentre guardavo il tramonto con la donna che amo. L'incuria lo rende selvatico ed io riesco a pensare di trovarmi altrove che non nel cuore di una città.
La prima domenica di campionato, dopo le partite, ero al parco. Dopo aver fumato sulla mia panchina e vagato per un po', ho posato il corpo lasso su un muretto, a poca distanza da una coppia. Lui fa passare il guinzaglio del cane attorno a un albero, poggia lo zaino e tira fuori tre sfere rosse, delle dimensione simili a quelle delle bocce. La sua ragazza si siede sul muretto e tira fuori un lavoro all'uncinetto (ed era più giovane di me...). Lui comincia a lanciare le sfere. Si allena come giocoliere, se ancora non vi fosse chiaro. Quando è sciolto le sfere diventano quattro. Una sfera alla volta, arriva a otto. Otto globi rosso fiammante che saettano dalle sue mani fino al cielo. La sua ragazza sorride e continua a sferruzzare (ribadisco, era più giovane di me!!!). Il cane sonnecchia sotto l'albero. I bambini del parco lo hanno circondato e fanno a gara per raccogliere le palle dall'erba, quando gli cadono. Dopo che ha giocato con le sfere prende dallo zaino dei birilli d'argento. Tre birilli, comincia a giocare anche con quelli. E poi ne aggiunge, fino ad arrivare a sei. Sei pesci che guizzano dalle sue mani all'aria.
Non ho potuto dimenticarlo. Ogni volta che ho camminato nel parco l'ho cercato con lo sguardo. Non riuscivo a levarmi dalla testa quelle sfere rosse simili a fiamme che prendevano vita tra le sue mani. Oltretutto, stavo pensando anche al personaggio di un giocoliere di strada quando l'ho visto la prima volta, quindi ormai per me sono diventati una cosa sola. Oggi pensavo a lui mentre facevo le scale per arrivare in cima al viale del parco. Pensavo che avrei voluto vederlo e che avrei voluto scrivere a voi, benedetti figlioli, di lui. Alzo lo sguardo... e lui era lì. E doveva essere lì anche da un pezzo, perchè aveva gia in mano le otto sfere. E' stato come vedere un amico dopo lungo tempo. Ho cercato una panchina da dove potessi guardarlo e lui ha ripetuto la magia delle fiamme e dei pesci per me. Riuscivo a capire quando stava per fare una piroetta o quando stava per invertire il giro delle sfere o quando stava per lanciarle più in alto, riuscivo a riconoscere le figure che disegnava con le sfere... Lo conosco, in qualche modo.
Spero di rivederlo.
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Michiyuki
Setsunasa no kagiri made dakishimete mo
itsumade mo hitotsu ni wa narenakute
yasashisa yori fukai basho de
fureau no wa itami dake
futari wo musunde kudasai
bokura wa mou yume wo minai
tomadoi nagara te wo totte
zankoku na yoake no hou he
arukidasu
Hontou no kotoba wa kitto
hontou no sekai no dokoka
bokura no mukuchi na yoru ni
hisonderu
ima mo kitto
Sabishisa wo shiru tame ni deau no da to
kuchidzuke wo kawasu made shiranakute
soredemo ima kimi to aeta
yorokobi ni furuete iru
kokoro wo sasaete kudasai
bokura wa mou yume wo minai
atatakai basho he nigenai
zankoku na yoake wo kitto
koete yuku
akirameteta sono shizukesa
hontou no kotoba wo kitto
aishi kizutsuke au tame ni
sagashidasu
itsuka kitto
Setsunasa no kagiri made dakishimete mo
itsumade mo hitotsu ni wa narenakute
yoake mae no tsumetai hoshi
futari dake no michiyuki wo
douka terashite kudasai
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Setsunasa no kagiri made dakishimete mo
itsumade mo hitotsu ni wa narenakute
yasashisa yori fukai basho de
fureau no wa itami dake
futari wo musunde kudasai
bokura wa mou yume wo minai
tomadoi nagara te wo totte
zankoku na yoake no hou he
arukidasu
Hontou no kotoba wa kitto
hontou no sekai no dokoka
bokura no mukuchi na yoru ni
hisonderu
ima mo kitto
Sabishisa wo shiru tame ni deau no da to
kuchidzuke wo kawasu made shiranakute
soredemo ima kimi to aeta
yorokobi ni furuete iru
kokoro wo sasaete kudasai
bokura wa mou yume wo minai
atatakai basho he nigenai
zankoku na yoake wo kitto
koete yuku
akirameteta sono shizukesa
hontou no kotoba wo kitto
aishi kizutsuke au tame ni
sagashidasu
itsuka kitto
Setsunasa no kagiri made dakishimete mo
itsumade mo hitotsu ni wa narenakute
yoake mae no tsumetai hoshi
futari dake no michiyuki wo
douka terashite kudasai
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Avere 37 anni, più nulla da dimostrare perchè qualsiasi record ormai ti appartiene e riaprire il mondiale di Formula 1 a 3 gare dalla fine. A questo punto, quale che sia l'esito del campionato, la domanda sorge spontanea: who is Alonso?
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La prima persona con cui ho fatto sesso aveva un problema con gli orologi. Non bastava toglierlo, doveva anche essere messo in un cassetto (o seppellito sotto i vestiti o comunque fatto sparire) perchè il ticchettio gli dava fastidio. E' l'unica cosa che questa persona mi abbia lasciato a livello umano (potete giudicare voi quali sentimenti è stata in grado di suscitare...) Infatti l'orologio lo tengo in un cassetto. Immaginatevi un po' quale trauma è stato per me comprare una sveglia... d'altro canto ne ho bisogno, se mi sveglio la notte (cioè ogni due tre ore) ho bisogno di guardare la sveglia per sapere che ore sono. Ma ticchetta, maledizione a lei, e quel diabolico ticchettio mi fa l'effetto del cuore rivelatore di Poe. Allora ho preso l'abitudine di mettere la sveglia sotto il cuscino, in modo da attutire quel dannato rumore, così capita che se mi sveglio la devo rigirare un po' per capire effettivamente che ore sono... Stamattina mi sorella ha visto la sveglia sotto il cuscino e mi ha guardato sinceramente perplessa. "Ma smettila di tagliare il tuo crack con quella robaccia, guarda un po' che stronzate fai". Che avrà voluto dire?
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Ma perchè mentre scrivo la cosa più sporca, violenta, turpe ecc ecc della mia vita riesco ad ascoltare solo le canzoni dei cartoni animati o le canzioni d'amore più sdolcinate del mio repertorio? >_<
Ieri è stato il compleanno di Ερωμένη... poteva non chiedermi di essere grattinata? Le ho chiesto com'era e lei ha mostrato di gradire... Al che le ho detto: "Si ma non ci riesco se hai il singhiozzo". Non ho capito perchè si sia messa a ridere...
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Appena ascoltata su Catersport, sto ancora ridendo... "La vita è una profonda intercettazione di se stessi".
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Solo l'emozione resiste.
Potrei aggiungere che solo l'emozione conta, che è solo l'emozione a rendere speciale la più stupida delle canzoni, il più insignificante dei gesti. Ho bisogno delle tue mani nelle mie. Perchè solo l'emozione resiste e tu sei l'emozione. Hai giurato che la tua mano sarebbe sempre stata poggiata sul mio cuore. Piango ancora quando sento la canzone che mi hai lasciato quando te ne andasti.
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Mi domandavo... che diavolo di senso ha chiedere ad uno scrittore "professionista" dei consigli sulla scrittura? Chiedereste mai ad un attore porno dei consigli su come fare sesso?
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Ieri qualcuno ha detto che sono un genio. Fa sempre piacere vedere riconosciuti i proprio meriti eh? ^_^
Gli uomini si innamorano delle donne truccate perchè riescono ad amare solo le maschere, solo quello che vogliono vedere e non quello che è in realtà una donna.
Qualcuno mi ha detto che la storia del mio ultimo nato è una storia malata. Ma io penso che ogni storia sia malata, perchè racconta la vita e la vita non è forse una malattia che si chiude inevitabilmente con la morte?
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L'insonnia mi divora come fosse tisi. Ma me la godo, come fossi Modigliani me la coltivo, la corteggio, la inseguo. Mai a letto prima delle due, di nuovo su alle sei e un quarto e ci posso puntare l'orologio sull'ora in cui mi sveglio... ore febrili passate a scrivere, perchè il mio ultimo nato mi divora peggio dell'insonnia, mi sogno i dialoghi, le situazioni, e mi sveglio per scrivere immediatamente, perchè le parole bruciano... Come un vampiro scrivo nel buio, per non svegliare chi dorme, sorseggiando vodka martini, la musica a palla, una sigaretta dietro l'altra... Anche se dovessi morire in poco, che importerebbe?
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Me sempre più felice... oggi riprende Catersport... sbav... *_* Leggi tutto…
*_* Me felice!!! *_* Stanotte ho finito di scaricare Inside man!!! Non ho resistito, ho cercato subito il punto in cui lo zio Clive dice "Perchè lo so fare", con quel suo occhietto brillante e quel sorrisetto lieve... *_* Me molto, mooolto felice! Leggi tutto…
Si allunga su di me come una gatta, o mi si fa vicina, sento il suo profumo di vaniglia e sento la carezza dei suoi capelli sulla mia pelle. Fa i capricci, non lo sa ma arriccia un po' le labbra ed io la trovo buffa, come se fosse ancora l'adolescente conosciuta a scuola e non la giovane donna che è. "Grattini", ordina e si sistema perchè la possa toccare ovunque mi piaccia. Trovo meraviglioso questo abbandono fiducioso, questo modo ingenuo di offrirmi il suo corpo perchè lo accarezzi con le unghie, rabbrividisce e geme e a me piace metterla in imbarazzo, "grattinarla" quando non se lo aspetta, passarle le dita sulla schiena, su un braccio, meglio ancora lungo una gamba...
Lo trovo meraviglioso perchè significa che si fida al punto di me da affidarmi se stessa, con il candore di una bambina. Sa che non sarà fraintesa, sa che non può fraintendere me. Sopratutto sa, nonostante io ci scherzi, che non deve darmi niente in cambio. Sa che se faccio qualcosa per lei non ho in mente nessun secondo fine. Ci sono persone che queste cose non le capiscono, che in ogni gentilezza vedono una manovra. Io non sono così. E lo sanno tutti quelli che mi conoscono. Solo uno storpio potrebbe fraintendermi.
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Al telefono, si parla delle partecipazioni al suicidio che Verlaine mandava in giro e delle frecciatine che Rimbaud gli indirizzava per questo.
Io: "Quell'uomo era patetico". Tu: "Quale dei due, Rimbaud o Verlaine?" Io : "Verlaine naturalmente, Rimbaud non era patetico". Tu: "Tutti gli uomini sono patetici. Hai mai visto nulla di più patetico di una scimmia senza peli che cammina su due piedi e si sforza di imitare...". Io: "Dio". Tu "Va bene dire allo stesso tempo le cose che già abbiamo dette ma formulare all'unisono anche i pensieri... mi deprime". Io: " Sei triste?". Tu: "No."
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Sono un po' giu (e il primo che fa battute si becca una calcagnata nelle gengive!!!). Eppure oggi dovrebbe essere un giorno fortunato! Mentre ero a mare mi si è posata una coccinella su un capezzolo, che è ridicolo solo a riferirlo, ma sempre coccinella era! E poi, mentre tornavo a casa, ho trovato un soldino e si sa, soldo trovato, soldo fortunato. Ma sono giu lo stesso. Mi rigira in mente quella strofa dei Nightwish "Old loves they die hard, Old lies they die harder". Sono così triste che non ho nemmeno voglia di masturbarmi.
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Dopo attenta analisi ingegneristica, una riflessione ponderata, diverso tempo a fissare il vuoto sotto effetto di stupefacenti, ebbene, si, ho deciso. Ho deciso cosa voglio fare da grande: suonare la batteria in una band metal.
E ho deciso anche di cambiare template. Ve ne siete accorti?
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E ho deciso anche di cambiare template. Ve ne siete accorti?
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"...The wounds are to deep...
I need to keep the scars
To prove there was a time
When I loved something more than life"
I need to keep the scars
To prove there was a time
When I loved something more than life"
Grazie, grazie, ci tengo a ringraziare tutti quelli che mi hanno rivolto epiteti irripetibili per questa cosa delle canzoni. Sono cosciente di meritare fino all'ultimo dei vostri insulti. Ma non è carina come frase? Veramente mi piace tutta la canzone ma era troppo lunga persino per me. Un'altra mia piccola mania è di dare sempre a ciò che scrivo il titolo di una canzone e "Don't say a word" sarà il mio prossimo racconto dato che... Oh... forse dovremmo farlo un po' più formale. Ok, allora...
Annunciatemi al pubblico prima di subito con espressioni di giubilo. Annunciatemi al pubblico anche se dubito che tutti quanti mi seguano,
ho finito "Incantevole"! Evviva! Dato che è stato scritto per Guild lo posterò al più presto! Al momento ho più stimoli e idee di quanto tempo mi occorrerebbe per scrivere. Vado persino a mare con il quadernone degli storyboard! Scrivere è la solita maledizione ma almeno stavolta le parole sembrano vogliano fare da sole, traboccano, e non sono la perla rara a lungo cercata in un deserto arido. Sono felice sia così. Sono felice di avere paura che troppe cose rimangano in mente dei. Sono felice di avere paura che una vita intera non basterà a scrivere tutto. Sono persino felice del mio disordine cronologico, del mio scrivere così caotico, della fretta di chiudere uno per cominicare altro, saltando da un'ambientazione all'altra. Quanto ho studiato, quest'estate, per le ambientazioni! Sono persino felice che un'idea mi venga a noia perchè ormai troppo meditata, troppo perfezionata. Significa che qualcosa è sopravvissuto. Non ho tempo o voglia di pensare a ciò che è morto, ho troppo da scrivere.
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Ma quali cazzo di meraviglie (e scusate la volgarità della parola "meraviglie") se poi su internet non riesci nemmeno a trovare "Uno sguardo nel caos"! Come...? Non sapete cos'è "Uno sguardo nel caos"? Bhe... vediamo se riesco a farvici arrivare... Di quale autore ho parlato nell'ultimo post? Bravi, proprio lui. E chi è il personaggio letterario, dostoevskijano, che mi fa da spirito guida? Esatto, avete vinto una bambolina. Potevo non cercare quello che Hesse ha scritto sullo zio Fedor? No che non potevo! Peccato che dovrò comprarmi il meridiano per riuscire a metterci le manine sopra. Ma ne vale la pena. E' buffo, quando ho comprato il libro dello zio Hermann il commesso mi ha fatto un siparietto dichiarando che voleva mille euri, io gli ho riso in faccia dicendo che non li valeva (non credevo che nessun tedesco, a parte lo zio Thomas, li valesse) e nel dirlo ho avuto il presentimento che avrei rimangiato questa affermazione. La rimangio. L'ho già rimangiata. Chiedo umilmente perdono ai vermi che si sono nutriti dello zio Hermann e che possono essersi sentiti offesi. Adesso è vitale trovare "Uno sguardo nel caos". Devo sapere cosa ha detto Hesse di Stavrogin. Nell'attesa, ho ripreso in mano il "Dizionario dei personaggi di romanzo" dello zio Gesualdo (Bufalino) e ho riletto quello che scrive del mio Nikolaj:
"Un personaggio enorme (<< Dante è grande, Dostoevskij è soltanto enorme>> diceva D'Ors), che è, insieme e insondabilmente, uno scespiriano principe Harry, maestro di debosce e irriferibili orrori, un Messia triste, e un Giuda-Anticristo votato al suicidio. Il <<doppio>> capovolto del principe Myskin, di cui possiede la docilità agli insulti e la quasi voluttuosa sete di degradazione (il matromonio con la storpia!). Un personaggio, insomma, che è straripato addosso al suo modello Bakunin, tramutandosi da idolo polemico antinichilista in un'incarnazione del Dio bicipite che ossessionava l'autore: Signore di misericordia e Demiurgo di tutto il male, dietro le cui spalle, da una trave, pende una bambina impiccata".
Come potrei non sentire che io e lui siamo lo stesso? Quella famosa sete di degradazione non ha forse condotto anche me a legarmi ad uno storpio, anche se a uno storpio morale? Non è stata forse una pari mutilazione della vita, che mi è costata quello che rimaneva della mia forza, delle mie speranze, dei miei sogni? Certo, Stavrogin l'ha fatto coscientemente, si è costruito una gabbia attorno per chiudercisi dentro, per proteggere il mondo dalla belva che era, io la gabbia l'ho costruita per fare rimanere fuori il mondo, perchè se tu gridi e il mondo non ti sente, perchè le mura sono troppo spesse, allora fa meno male che nessuno ti presti attenzione. Come Stavrogin, ma diversamente da lui, tutto ciò che ero si è infranto miseramente in una piccola stanza dove "i demoni" l'hanno avuta vinta, dove eravamo entrati in un modo e siamo usciti in un altro, sconvolti dal dolore. E poi, per entrambi, è arrivato il legame che mutila, l'egoistico possessore della bambola che io e lui siamo stati nelle altrui mani, che ha giocato senza riguardo alcuno. Stavrogin ne è uscito con il suicidio, pagando, fra l'altro, per le sue colpe, la mia autodistuzione è stata diversa, più sottile ma non meno feroce. Io, però, non ho ammazzato nessuno. E ora che ho lasciato la gabbia dove mi nascondevo perchè il mio storpio non mi trovasse, posso sperare di recuperare quello che ho perso quella notte a Cesena. Posso sperare di essere felice come non è più avvenuto da cinque anni a questa parte.
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E che credevate, che avessi comprato solo "Demian"? Perchè comprare un libro quando se ne possono comprare di più? Ora sto leggendo "Il lupo della steppa", com'è evidente dal titolo di questo post. Le prime pagine sono folgoranti. Potrei ricopiarle e postarvele, con buona pace dei diritti d'autore, ma ho idea che non lo farò... Certo che mi è venuta voglia di studiare il tedesco solo per scoprire come Hesse ha scritto "Dio della contentezza" o "marchio di Caino"! Ho sempre destato divorare i libri: alcuni sono stati un calice inebriante vuotato troppo in fretta, "Delitto e castigo", "Guerra e pace", "I demoni", "Cent'anni di solitudine"... Ve lo ricordate il post su Aureliano Stavrogin? E ci sono altre centinaia (si perchè io di libri ne ho letti centinaia, sono di quelli che fanno risalire le statistiche nazionali di lettura) di libri letti in fretta. Che dispiacere avere letto "Memorie di Adriano" come se ne dipendesse della vita, ogni frase dovrebbe essere oggetto di studio per qualche migliaio d'anni e nemmeno allora se ne comprenderebbe la perfezione. Ma Hesse no. Hesse non lo divoro. Ho febbre di farlo e non lo faccio perchè lui non vuole, perchè lui vuole che io rielabori tutto ciò che ha scritto. Hesse ti da il tempo di pensare, Hesse vuole che tu pensi. Non vuole convincerti, vuole solo che le tue sinapsi si riattivino dal torpore. Se poi bruci i suoi libri a lui non frega, purchè tu lo faccia da te, senza che nessuno (tipo qualche gerarca nazista) te lo abbia suggerito. Ci sono uomini così. Non è un caso che lui e Mann si piacessero.
Il resto fra sei minuti...
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Immagino che fra un po' ci riderò sopra... adesso non credo di riuscirci... Ma sentite questa, benedetti figlioli!
Qui in casa al pomeriggio prendiamo il the, quale che sia la stagione. Questo pomeriggio, l'uomo sposato con cui convivo, decide che devo bere un po' del succo di frutta che è in frigo e porta la bottiglia. Dubitando della salubrità del succo, aperto da qualche settimana, prendo la bottiglia e faccio per aprirla, in modo da saggiarne il contenuto. Non riesco nemmeno a svitare completamente il tappo che la pressione fa il resto: un botto incredibile, una vera esplosione, come un colpo di pistola e acido travestito da succo di frutta su tutto il pavimento. Non riesco ad aprire gli occhi, che non so quando ho chiuso. Bruciano maledettamente, sopratutto il sinistro. Silenzio. Non dico nulla e nemmeno l'uomo sposato con cui convivo. Poso la bottiglia esplosa e vado in bagno a sciacquarmi gli occhi, ancora chiusi. Lui mi dice "Meno male che oggi hanno scoperto chi è Una Bomber". Socchiudo l'occhio destro, il sinistro brucia ancora troppo. Bofonchio qualcosa e comincio a desiderare una sigaretta. E' stato quasi un'ora fa. Ma ancora non riesco a ridere. Eppure i motivi ci sarebbero.
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Benedetti figlioli, per pigrizia concentro in un unico post quello che dovrei scrivere in tanti e me ne frego se non vi va bene!XDDD
Allora, cominciamo con ordine: ho finito "Demian". Continuo a desiderare sessualmente Gianrico Carofiglio e non Hesse. Premetto che "Demian" è un libro bellissimo, di meravigliosa perfezione, di armoniosa bellezza. Se l'avessi letto da adolescente, probabilmente lo avrei amato sproporzionatamente, leggerlo adesso mi permette di aggiungere all'amore anche la comprensione. Si, mi vanto di aver capito questo libro così complesso e profondo, lo trovo cristallino e limpido e gioco con i suoi concetti come se fossero i miei pensieri. Perchè sono i miei pensieri, pensati da un uomo lontano da me per tempo, educazione e filosofia. Lui direbbe che abbiamo in comune il marchio e tanto basta. Ma c'è un ma. "Demian" è stato scritto nel 1916, mentre Hesse era in cura da un terapeuta di scuola junghiana. Ora, è vero che io, al pari di Pico de' Paperis ho studiato "tuttologia" ma confesso di avere tralasciato abbastanza la psicologia da sapere non troppo delle divergenze tra la scuola junghiana e quella freudiana. Tuttavia, mi rendo ben conto di uno dei limiti di "Demian", un limite che forse, se avesse avuto un terapeuta freudiano, non si avrebbe: il sesso. Oh, per carità, Sinclair lo dice chiaramente, "non ho ancora incontrato quella giusta" e chi siamo noi per dirgli di farsi una sana scopata e piantarla lì? Non avrebbe senso. Ma è per questo, in un certo qualsenso, che "Il passato è una terra straniera" è migliore di "Demian". Ho detto "migliore" ma in realtà non è nemmeno un giudizio di valore, voglio bene a Gianricuccio mio ma mi rendo conto che tra lui ed Hesse non c'è storia. E' solo che Hesse affrontava (o meglio non affrontava) la tematica sesso, l'attrazione fisica, come un uomo del suo tempo, mentre Carofiglio si fa meno scrupoli di un uomo di un secolo fa a parlare di certe cose, di certi rapporti. Tant'è vero che Giorgio e Francesco scopano (con vari esemplari femminili, tutti doppioni di Eva) ed alla fine Giorgio è pure disposto ad accettare un rapporto omosessuale, quel rapporto che Hesse nemmno riusciva ad esplicitare tra il "demone" Max Demian ed il piccolo Emil Sinclair, sublimato nell'amore (ovviamente platonico) di Sinclair per la madre della sua guida. Che dire? Leggeteli tutti e due, ovviamente! Male non vi farà.
“Una bugia di una parola solo è la tua più affascinante storia”. Noi dicevamo “tiamo” in un'unica parola. Un'unica bugia.
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Pensiero scontato: avrei davvero dovuto realizzarlo prima, Serj ha una voce bellissima, di una dolcezza intossicante e di un'espressività magica. E questa bellezza è inversamente proporzionale al suo aspetto!!!
Pensiero colto sul mare: Conrad ha ragione, il mare non è mai stato amico dell'uomo ma solo il complice del suo senso d'inquietudine.
Pensiero profondo:... glub...
Pensiero naturalistico: certo che essere un cucciolo di leone di mare è davvero un casino! Molto meglio essere una foca leopardo.
Pensiero attuale: se gli italiani saranno a capo della missione ONU in Libano, vuol dire che D'Alema aveva ragione qualche tempo fa, dicendo che saremmo stati amici degli americani in modo "diverso". Adesso ci stiamo portando la vaselina per farcela mettere nel culo.
Pensiero frivolo: l'aria condizionata è una bella cosa ma ti secca la pelle.
Pensiero sconcio: ho visto un ragazzo carino e un ragazzo mooolto carino ma non posso riferire il pensiero perchè certe cose nel nostro paese sono illegali.
Pensiero positivo: meno per meno fa più.
Pensiero rivolto a chi non è stato carino con me: una bella dissenteria? Un herpes genitale? Un'irruzione di ladri in casa con conseguente furto e perstaggio? Il Lupus Eritematoso Sistemico?
Pensiero di buoni propositi in anticipo su capodanno: vincere la pigrizia, come mi riprometto sempre di fare, e camminare ancora sulle acque.
Pensiero random: desidero sessualmente Gianrico Carofiglio da quando ho riletto "Il passato è una terra straniera" e ho cominciato a leggere, su suo implicito invito, "Demian". Strano come la medesima attrazione non la provi per Hesse.
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Benedetti figlioli, stasera intendo tediarvi riportando due definizioni che in questo momento mi sembrano oltremodo importanti.
"Ipocrisia: capacità di simulare sentimenti e intenzioni lodevoli e moralmente buone, allo scopo di ingannare qualcuno per ottenerne la simpatia o i favori".
"Pudore: senso di discrezione, di rispettò di sè e degli altri".
Il mondo è pieno di ipocriti spudorati, lo sapevate? Per lo più diventano politicanti come se ne vedono tanti nel nostro bel paese, ma se ne incontrano ovunque. E sicuramente, tra i tanti, ci sono alcuni che nemmeno si rendono conto di esserlo e che credono di agire, di pensare, di vivere sempre nel giusto, in nome di una presunta superiorità intellettuale che tutto giustificherebbe, poichè, si sa, agli esseri eccezionali tutto è consentito. Hanno dimenticato di essere umani e quindi fallibili, forse non hanno mai davvero capito il senso di quel famoso "don't criticize what you can't understand", sono talmente convinti delle loro "intenzioni lodevoli e moralmente buone", quale che sia la loro morale, che nemmeno si rendono conto di quando è il momento di tacere, di cospargersi il capo di cenere, di non cercare giustificazioni fantasiose ad azioni che, quali che siano le motivazioni, hanno creato dolore. Non ho bisogno di farvi esempi. Di certo, dalle vostre piccole menti, saranno usciti diversi nomi... e magari qualcuno si è riconosciuto in questo breve ritratto. Se è così... perchè non smette di leggere questo blog?
Bhe, benedetti figlioli, direi che nella mia psicosi c'è un qualche miglioramento, invece di postarvi intere, famosissime, canzoni comincio a citarne solo qualche riga... non siete felici? Grazie a Serji che grida, grazie a Daron che sussurra.
"Hey you, see me, pictures crazy,
All the world I've seen before me passing by,
I've got, nothing, to gain, to lose,
All the world I've seen before me passing by,
All the world I've seen before me passing by,
I've got, nothing, to gain, to lose,
All the world I've seen before me passing by,
You don't care about how I feel,
I don't feel it anymore".
I don't feel it anymore".
E conclusa la piccola parentesi Soad, che ormai se non vengono citati una volta ogni post vengono a protestare sotto il mio balcone, passiamo ad altro. C'è un'usanza dalla mie parti, che sinceramente non credevo poi tanto seguita, secondo la quale la maglia di lana si leva per la Madonna del Carmelo (15 Luglio...) per essere rindossata a Ferragosto (che è il 15 Agosto, come credo avrete notato...). Vale a dire levare la maglia di lana solo per un mese l'anno e rimetterla più di un mese prima l'inizio dell'autunno. Personalemene, l'idea di adottare questa usanza non mi ha mai sfiorato, e chissà perchè. Ma oggi, benedetti figlioli, oggi che c'erano 40 gradi all'ombra, oggi che c'è questa ondata di caldo che impazza, OGGI, per la miseria, il 20 agosto, non ho visto una suora con il cappotto di lana appoggiato sulle spalle?!? E no, non era un'allucinazione dovuta ad un colpo di calore, posso portarvi 4 testimoni che hanno visto la stessa cosa!!! Marx aveva ragione, la religione è davvero l'oppio dei popoli!
Ah, mi spiace benedetti figlioli, ma non potevate credere che sarebbe durata per sempre... stavolta però siete fortunati, è solo un pezzetto, che mi fa pensare a una persona...
"why have you forsaken me in your eyes
Forsaken me in your thoughts
Forsaken me in your heart
Forsaken me
I cry when angels deserve to die"
Leggi tutto…Forsaken me in your thoughts
Forsaken me in your heart
Forsaken me
I cry when angels deserve to die"
Ho fatto un test su internet, qualche giorno fa, un gioco che abbiamo fatto in diversi, "how dirty is your mind?". Mi è spuntato un bel 100% di " complete filth", un altro 100% di "not so clean", un 70% di "pedofile" (...) ed infine, last but not the least, un 50% di "pure and innocent". Ora, non è che io prenda per oro colato quello che è emerso da questo test, più che altro è stato divertente commentarlo con altri ma quel 50% di "pure and innocent" mi ha dato da pensare, facendomi capire quanto io possa ancora peccare di ingenuità. Ho passato gli ultimi due mesi nella convinzione che chi mi avesse ferito si sentisse in colpa per quello che ha fatto. Invece, adesso, ho modo di ritenere che non sia così. Allora ho ripensato al "pure and innocent" e mi è venuto da ridere. Se uno ritiene che fare qualcosa sia una "colpa", non fa quel qualcosa. Se agisce lo stesso, vuol dire che quella cosa non è tanto una "colpa". E allora perchè dovrebbe vergognarsi delle sue azioni? Forse il test è sbagliato. Forse non sono poi così "filth". Ma la voce "ingenuità inguaribile" non era segnata.
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Tra Guild e Aredhel mi hanno fatto una testa così su i Soad. Bene. Ho scaricato i Soad, la discografia completa. E adesso, cosa credete che succeda? No, per vostra fortuna non sto per postare un testo delle loro canzoni... niente del genere... adesso succede che ogni tot minuti, indipendentemente dal luogo, dalla conversazione, dall'interlocutore, mi concentri un attimo e poi esclami gioiosamente "Sugar!"... con lo stesso tono figo e compiaciuto che usa quell'uomo... E la cosa peggiore è che mi piace!
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Riddlemaster
6 ago, '06, 11:28 m.
Per chi non lo avvesse ancora capito, benedetti figlioli... sono l'essere più incostante sulla faccia della Terra. Vi ricordate il post precedente? Posso annunciarvi con grande giubilo che la mia "passione" non solo è stata rapidamente soppiantata da un altrettanto valido soggetto (due, in verità) ma che anche la seconda "passione" è già scivolata nel dimenticatoio. E' fantastico. Come riavere il cuore vergine dopo ogni idillio!
E adesso, saltiamo di palo in frasca, come promesso nel titolo di questo post, visto che oggi il mio cervello non è in grado di rimanere concentrato su un'idea per più di tre secondi...
Suggestione marina: un mare fantastico. Nonostante la sempre più sporca sabbia nera, nonostante i ragazzini che si tuffano dalle scalette (e che inspiegabilmente non si sfracellano la testa sugli scogli come pure gli è prontamente augurato), nonostante il porto vicino e le barche di idioti che si avvicinano alla riva... Chi non è cresciuto in acqua non può capire. Chi non ha mai fatto il bagno sotto un temporale non può capire, chi non è mai corso incontro gridando ad un'onda più alta di lui, lasciandosi sbattere contro la riva perchè non sei sempre il più forte, chi non sa distinguere tutti i colori dell'acqua e tutti i suoi profumi... chi non ha mai capito che volare e nuotare in profondità è la stessa cosa... Tutti questi del mare non sanno daaavveeero nulla!
Suggestione della serata di ieri... la montagna che si staglia scura davanti a noi, il cratere piccolo e marrone che si staglia contro il profilo nero e ben più temibile del cratere più grande, la fucina di Efeso, la tomba di Caronda. I platani a costeggiare il lungo viale, lo stormire delle fronde nel fresco della sera, tre quarti di luna che ti occhieggiano tra i rami, in un cielo di seta e diamanti... il golfo alle tue spalle che si apre come un'ostrica a rivelare la bellezza della sua perla...
Il resto fra sei minuti...
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Niente paura! Non è l'ennesima canzone! Quantomeno, è una sinfonia diversa, una musica senza parole, solo un'emozione forte che mi impedirebbe di dormire, se non fosse espressa. E ho paura di ritrovare quel viso e quegli occhi nei miei sogni, dove l'ossessione non mi darebbe tregua... Ah, stiamo parlando del ragazzo in blu!
Ha un viso bellissimo. Occhi grandi. Un'espressione deliziosa, assorta e concentrata o sognante. Se fossi Leonardo, sarebbe la mia Cecilia Gallerani. Amo la sua bellezza, la candida purezza del suo volto, l'ingenuità della sua espressione. Provo tenerezza ma anche tristezza perchè il mondo non preserverà un simile tesoro: non preserva mai l'innocenza in nessuno.
Percorro il suo volto con un sentimento quasi di timor sacro. E' perfetto. E quel che è meglio è che la sua perfezione mi appartiene, così come la bellezza di ogni modello è appartenuta all'artista che l'ha plasmata. So già che il suo volto sarà quello di uno delle creature meravigliose che premono per venire fuori da me. Ogni sorta di dono e talento sarà il mio tributo alla sua bellezza, al suo essere così innocente e sensuale, al suo essere sognante e attento... Cosa sarebbe toccarti? Come essere ciechi e dover imparare a vedere tramite le carezze. Ma toccarti così, con questi sentimenti, sarebbe sfiorirti, sarei Henry Wotton e tu Dorian Grey, io che non vorrei essere nemmeno Basil Hallward ma solo Sybil Vane. Porti su un piedistallo e adorare la tua bellezza, senza lasciare che sia toccata, contaminata...
Ah, temo che lo stesso stanotte il tuo viso sarà quello che cercherò. Temo che le parole di Saffo, quelle di Catullo, saranno quelle che ricorderò. E' un dio chi ti siede accanto. Ed io mi sento morire se ti guardo...
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Ha un viso bellissimo. Occhi grandi. Un'espressione deliziosa, assorta e concentrata o sognante. Se fossi Leonardo, sarebbe la mia Cecilia Gallerani. Amo la sua bellezza, la candida purezza del suo volto, l'ingenuità della sua espressione. Provo tenerezza ma anche tristezza perchè il mondo non preserverà un simile tesoro: non preserva mai l'innocenza in nessuno.
Percorro il suo volto con un sentimento quasi di timor sacro. E' perfetto. E quel che è meglio è che la sua perfezione mi appartiene, così come la bellezza di ogni modello è appartenuta all'artista che l'ha plasmata. So già che il suo volto sarà quello di uno delle creature meravigliose che premono per venire fuori da me. Ogni sorta di dono e talento sarà il mio tributo alla sua bellezza, al suo essere così innocente e sensuale, al suo essere sognante e attento... Cosa sarebbe toccarti? Come essere ciechi e dover imparare a vedere tramite le carezze. Ma toccarti così, con questi sentimenti, sarebbe sfiorirti, sarei Henry Wotton e tu Dorian Grey, io che non vorrei essere nemmeno Basil Hallward ma solo Sybil Vane. Porti su un piedistallo e adorare la tua bellezza, senza lasciare che sia toccata, contaminata...
Ah, temo che lo stesso stanotte il tuo viso sarà quello che cercherò. Temo che le parole di Saffo, quelle di Catullo, saranno quelle che ricorderò. E' un dio chi ti siede accanto. Ed io mi sento morire se ti guardo...
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Ok, ok, perdono, perdono, perdono! E' detestabile, assolutamente detestabile, questa cosa di continuare ad esprimersi per canzoni, ma che ci posso fare? La musica è stata sempre presente nella mia vita ed è molto più semplice usare parole altrui. Beccatevi questa, benedetti figlioli, e non preoccupatevi: prima che scriva di nuovo due post in un giorno dovrà passarne acqua sotto i ponti!
La canzone la conoscete, chi di voi non l'ha sentita almeno nell'ultimo mese alla radio? Confesso di averne gustato il senso solo quando ho letto con calma il testo, insolitamente la mia attenzione era concentrata su tutte quelle gocce d'inchiostro che compongono il video...
Forse c'è un'unica persona che possa comprendere perchè questa canzone abbia potuto colpirmi... ma magari, se avesse potuto capire, non mi avrebbe fatto soffrire il peso del suo abbandono.
I remember when, I remember, I remember when I lost my mind
There was something so pleasant about that phase.
Even your emotions had an echo
In so much space
And when you're out there
Without care,
Yeah, I was out of touch
But it wasn't because I didn't know enough
I just knew too much
Does that make me crazy
Does that make me crazy
Does that make me crazy
Probably
And I hope that you are having the time of your life
But think twice, that's my only advice
Come on now, who do you, who do you, who do you, who do you think you are,
Ha ha ha bless your soul
You really think you're in control
Well, I think you're crazy
I think you're crazy
I think you're crazy
Just like me
My heroes had the heart to lose their lives out on a limb
And all I remember is thinking, I want to be like them
Ever since I was little, ever since I was little it looked like fun
And it's no coincidence I've come
And I can die when I'm done
Maybe I'm crazy
Maybe you're crazy
Maybe we're crazy
Probably
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La canzone la conoscete, chi di voi non l'ha sentita almeno nell'ultimo mese alla radio? Confesso di averne gustato il senso solo quando ho letto con calma il testo, insolitamente la mia attenzione era concentrata su tutte quelle gocce d'inchiostro che compongono il video...
Forse c'è un'unica persona che possa comprendere perchè questa canzone abbia potuto colpirmi... ma magari, se avesse potuto capire, non mi avrebbe fatto soffrire il peso del suo abbandono.
I remember when, I remember, I remember when I lost my mind
There was something so pleasant about that phase.
Even your emotions had an echo
In so much space
And when you're out there
Without care,
Yeah, I was out of touch
But it wasn't because I didn't know enough
I just knew too much
Does that make me crazy
Does that make me crazy
Does that make me crazy
Probably
And I hope that you are having the time of your life
But think twice, that's my only advice
Come on now, who do you, who do you, who do you, who do you think you are,
Ha ha ha bless your soul
You really think you're in control
Well, I think you're crazy
I think you're crazy
I think you're crazy
Just like me
My heroes had the heart to lose their lives out on a limb
And all I remember is thinking, I want to be like them
Ever since I was little, ever since I was little it looked like fun
And it's no coincidence I've come
And I can die when I'm done
Maybe I'm crazy
Maybe you're crazy
Maybe we're crazy
Probably
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Avete mai volato tra le stelle, sentendo l'aria che vi sferza il viso ed il corpo, possenti come draghi?
Avete mai nuotato nel fondo del mare, l'acqua che vi preme attorno e vi fa fischiare le orecchie e voi gridate e gridate di gioia, piroettando come pesci?
Ed alla fine, di tutto, cosa vi resta? Nient'altro che conoscenza. cioè un pugno di mosche.
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Avete mai nuotato nel fondo del mare, l'acqua che vi preme attorno e vi fa fischiare le orecchie e voi gridate e gridate di gioia, piroettando come pesci?
Ed alla fine, di tutto, cosa vi resta? Nient'altro che conoscenza. cioè un pugno di mosche.
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La sera che tinge di indaco il cielo, una piazza bianca ed un albero di un verde brillante che cela la prima stella...
Spalle poggiate contro la fermata dell'autobus, la testa gettata indietro per non perdere nulla del tramonto, della brezza della sera che muove dolcemente, lentamente, come un bacio, le foglie così verdi, così vivide di quell'albero...
La sera sempre più dolce avvolge Lisbona in una carezza d'amore, anche lei ama questa città bianca e perfetta... la ama quanto la amo io, che non potrò mai farvi ritorno e che la rimpiango, che la desidero come fosse un amante troppo a lungo lontano dal mio abbraccio...
La voce soave di Teresa è una tortura inesorabile di cui non riesco a fare a meno... Ho ascoltato "Alfama" nella più bella sera di Lisbona, ultimo sorriso di un luogo che mi ha accolto con timidezza prima di schiudersi a me come un'orchidea nella notte.
Ma come mai potrei tornarci?
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Spalle poggiate contro la fermata dell'autobus, la testa gettata indietro per non perdere nulla del tramonto, della brezza della sera che muove dolcemente, lentamente, come un bacio, le foglie così verdi, così vivide di quell'albero...
La sera sempre più dolce avvolge Lisbona in una carezza d'amore, anche lei ama questa città bianca e perfetta... la ama quanto la amo io, che non potrò mai farvi ritorno e che la rimpiango, che la desidero come fosse un amante troppo a lungo lontano dal mio abbraccio...
La voce soave di Teresa è una tortura inesorabile di cui non riesco a fare a meno... Ho ascoltato "Alfama" nella più bella sera di Lisbona, ultimo sorriso di un luogo che mi ha accolto con timidezza prima di schiudersi a me come un'orchidea nella notte.
Ma come mai potrei tornarci?
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Allora, benedetti figlioli, cominciamo con ordine.
Forse avrete notato che ho postato il testo di due canzoni... in effetti, sono quelle che sto ascoltando più spesso. Ma ce n'è una terza. Che ha una storia abbastanza lunga. Cominciata il 26/05/2006, su radiodue, durante la trasmissione di fiorello e con la complicità del mirto. Neffa era l'ospite musicale della puntata, venuto a promuovere il suo nuovo disco. Una puntata divertente. Alla fine la regia manda "Il mondo nuovo". L'ascolto distrattamente. E' Neffa, mica Mozart... Canzone carina, orecchiabile, da estate... La cosa finisce lì.
Qualche tempo dopo mi capita di risentirla. Vedo anche il video. Mi riconfermo nella mia prima impressione. Canzone carina, come d'estate se ne sentono tante, senza nessun pregio particolare.
E poi, una mattina, che ero da sola in quella cucina dai colori dell'alba e l'alba vera tingeva di rosa il cielo ed il tuo bacio come ricordo, ascolto di nuovo la canzone, per caso.
Leggi tutto…
Forse avrete notato che ho postato il testo di due canzoni... in effetti, sono quelle che sto ascoltando più spesso. Ma ce n'è una terza. Che ha una storia abbastanza lunga. Cominciata il 26/05/2006, su radiodue, durante la trasmissione di fiorello e con la complicità del mirto. Neffa era l'ospite musicale della puntata, venuto a promuovere il suo nuovo disco. Una puntata divertente. Alla fine la regia manda "Il mondo nuovo". L'ascolto distrattamente. E' Neffa, mica Mozart... Canzone carina, orecchiabile, da estate... La cosa finisce lì.
Qualche tempo dopo mi capita di risentirla. Vedo anche il video. Mi riconfermo nella mia prima impressione. Canzone carina, come d'estate se ne sentono tante, senza nessun pregio particolare.
E poi, una mattina, che ero da sola in quella cucina dai colori dell'alba e l'alba vera tingeva di rosa il cielo ed il tuo bacio come ricordo, ascolto di nuovo la canzone, per caso.
“E' meglio una delusione vera di una gioia finta”
… sottoscrivo in pieno, cazzo…
“Ma quando la delusione cresce la pressione aumenta”
… infatti ho una tachicardia tremenda…
“Sarà che la pioggia batte forte sulla mia finestra”
… oggi non piove…
“Sarà che alla fine della notte mi chiedo cosa resta”
… se è per questo me lo chiedo ad ogni istante…
“Però poi arrivi tu ti siedi dove vuoi e butti giù”
… arrivi tu…
“La mia malinconia di vivere e tutto sembra già”
… ci riesci così facilmente…
“Possibile per me”
… se sei con me…
“Preso dentro al buio che avanza”
… non sai nemmeno come queste tenebre siano fonde…
“Vieni tu a dare luce al mio giorno”
… sei la luce…
“Trascinato sotto dall'onda”
… so nuotare benissimo…
“Ho rincorso il mondo nuovo”
… che solo tu puoi darmi…
“La tua mano tesa mi è apparsa”
… la tua mano non lascia mai la mia, mi ci aggrappo ogni notte e solo così posso addormentarmi…
“E adesso sto risalendo”
… e lo sai anche tu…
“Per favore non fermarti ora”
… e stringimi…
“Mio padre ha visto il primo uomo andare sulla luna”
… e allora?…
“E ora che è gia il futuro più nessuno se ne cura”
… questa frase non ha senso…
“Capita che mi sveglio all'alba quando l'aria è fresca”
… perché tu metti la sveglia alle sei e mezza… ma come sono belli quegli istanti…
“Pensando alle mie illusioni di un'estate ormai persa”
… fosse solo un’estate…
“Però poi arrivi tu ti siedi dove vuoi e butti giù”
… si… ed io ti aspetto ad ogni istante…
“La mia malinconia di vivere e tutto sembra già”
… mi sembra che sia così da sempre…
“Possibile per me”
… sei tu che rendi le cose possibili…
“Preso dentro al buio che avanza”
…il buio…
“Vieni tu a dare luce al mio giorno”
… mia luce…
“Trascinato sotto dall'onda”
… sono io che ho cacciato sott’acqua la testa… per non vedere… per non sapere…
“Ho rincorso il mondo nuovo”
… quello in cui sei tu…
“La tua mano tesa mi è apparsa”
… non te lo immagini nemmeno quanto per me sia importante sentire le tue dita tra le mie…
“E adesso sto risalendo”
… vorrei non darti tante preoccupazioni…
“Per favore non fermarti ora”
… stai con me…
“Quasi mille miglia più lontano io sono”
… presto lo sarò…
“Bella mia sogna fino a quando io tornerò”
… ma davvero potrai sognare di me?…
“Preso dentro al buio che avanza”
… le tenebre del bombardamento…
“Vieni tu a dare luce al mio giorno”
… anche in quell’istante tu sei chi ho cercato…
“Trascinato sotto dall'onda”
… non avrei dovuto agevolare la mia stessa distruzione…
“Ho rincorso il mondo nuovo”
… perché il tuo mondo è il mio, non potrei nemmeno respirare senza te…
“La tua mano tesa mi è apparsa”
… un gesto così semplice che può cambiare la vita…
“E adesso sto risalendo”
… solo grazie a te…
“Per favore non fermarti ora”
… la nostra storia infinita…
Leggi tutto…
You were my first love
The earth moving under me
Bedroom scent, beauty ardent
Distant shiver, heaven sent
I'm the snow on your lips
The freezing taste, the silvery sip
I'm the breath on your hair
The endless nightmare, devil's lair
Only so many times
I can say I long for you
The lily among the thorns
The prey among the wolves
Someday, I will feed a snake
Drink her venom, stay awake
With time all pain will fade
Through your memory I will wade
Barely cold in her grave
Barely warm in my bed
Settling for a draw tonight
Puppet girl, your strings are mine
This one is for you for you
Only for you
Just give in to it never think again
I feel for you
Leggi tutto…
Ever felt away with me
Just once that all I need
Entwined in finding you one day
Ever felt away without me
My love, it lies so deep
Ever dream of me
Would you do it with me
Heal the scars and change the stars
Would you do it for me
Turn loose the heaven within
I'd take you away
Castaway on a lonely day
Bosom for a teary cheek
My song can but borrow your grace
Ever felt away with me
Just once that all I need
Entwined in finding you one day
Ever felt away without me
My love, it lies so deep
Ever dream of me
Come out, come out wherever you are
So lost in your sea
Give in, give in for my touch
For my taste for my lust
Ever felt away with me
Just once that all I need
Entwined in finding you one day
Ever felt away without me
My love, it lies so deep
Ever dream of me
Your beauty cascaded on me
In this white night fantasy
Ever felt away with me
Just once that all I need
Entwined in finding you one day
Ever felt away without me
My love, it lies so deep
Ever dream of me
Leggi tutto…
Just once that all I need
Entwined in finding you one day
Ever felt away without me
My love, it lies so deep
Ever dream of me
Would you do it with me
Heal the scars and change the stars
Would you do it for me
Turn loose the heaven within
I'd take you away
Castaway on a lonely day
Bosom for a teary cheek
My song can but borrow your grace
Ever felt away with me
Just once that all I need
Entwined in finding you one day
Ever felt away without me
My love, it lies so deep
Ever dream of me
Come out, come out wherever you are
So lost in your sea
Give in, give in for my touch
For my taste for my lust
Ever felt away with me
Just once that all I need
Entwined in finding you one day
Ever felt away without me
My love, it lies so deep
Ever dream of me
Your beauty cascaded on me
In this white night fantasy
Ever felt away with me
Just once that all I need
Entwined in finding you one day
Ever felt away without me
My love, it lies so deep
Ever dream of me
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Domani parto e sto via a lungo, tre settimane, non aspettatevi di avere mi notizie. Anche perchè voi non me le chiedereste...
Oggi è una giornata così. Poco fa ho cercato un libro che sapevo di avere e mentre ero lì, a cercarlo nei miei scaffali, mi rendo conto, nel medesimo istante che oggi sarebbe stato un anniversario importante e che il libro non l'ho io. Ce l'ha "la carogna schifosa". Lo abbiamo comprato insieme. Da quando è finita sento aliena la mia stessa pelle, per non dire la mia casa, i miei oggetti ecc. ecc. Tutto è stato irremediabilmente sporcato, contaminato dalla presenza indegna del "verme disgustoso". Riesco a sentire mio solo ciò che, per fortuna, è stato giudicato indegno di attenzione. Solo ciò che ho tentato di dare ma che è stato rifiutato... ovunque mi volti vedo la sua nefasta presenza che si aggira... come una iena, che si avvicina quando ti vede stramazzare al suolo perchè prima ha paura, e ruba ciò che può. Quante cose ancora devo scoprire che mi sono state sottratte. Persino il mio regalo di laurea, sarebbe stato meglio gettarlo nel cesso e fare finta di non averlo mai ricevuto, piuttosto che concretizzarlo in quel sontuoso biglietto d'aereo su cui tanto avevo investito. O come tutte le gentilezze, le attenzioni, regalate per far star bene "il porco maniaco" e interpretate come limitazioni alla libertà... Come deve essere meschina la vita di una persona che non riesce a capire che un gesto è dettato dall'affetto e non dal calcolo... Come deve essere triste la vita di una persona che passa il suo tempo a convincersi di essere speciale, superiore, e che invece è mediocre e meschino come la media dei suoi connazionali tanto disprezzati. Io ho avuto davvero un brusco risveglio ma non deve essere nulla paragonata alla facciata sul muro che ha preso "il traditore fedifrago" scoprendo la sua pochezza.
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Oggi è una giornata così. Poco fa ho cercato un libro che sapevo di avere e mentre ero lì, a cercarlo nei miei scaffali, mi rendo conto, nel medesimo istante che oggi sarebbe stato un anniversario importante e che il libro non l'ho io. Ce l'ha "la carogna schifosa". Lo abbiamo comprato insieme. Da quando è finita sento aliena la mia stessa pelle, per non dire la mia casa, i miei oggetti ecc. ecc. Tutto è stato irremediabilmente sporcato, contaminato dalla presenza indegna del "verme disgustoso". Riesco a sentire mio solo ciò che, per fortuna, è stato giudicato indegno di attenzione. Solo ciò che ho tentato di dare ma che è stato rifiutato... ovunque mi volti vedo la sua nefasta presenza che si aggira... come una iena, che si avvicina quando ti vede stramazzare al suolo perchè prima ha paura, e ruba ciò che può. Quante cose ancora devo scoprire che mi sono state sottratte. Persino il mio regalo di laurea, sarebbe stato meglio gettarlo nel cesso e fare finta di non averlo mai ricevuto, piuttosto che concretizzarlo in quel sontuoso biglietto d'aereo su cui tanto avevo investito. O come tutte le gentilezze, le attenzioni, regalate per far star bene "il porco maniaco" e interpretate come limitazioni alla libertà... Come deve essere meschina la vita di una persona che non riesce a capire che un gesto è dettato dall'affetto e non dal calcolo... Come deve essere triste la vita di una persona che passa il suo tempo a convincersi di essere speciale, superiore, e che invece è mediocre e meschino come la media dei suoi connazionali tanto disprezzati. Io ho avuto davvero un brusco risveglio ma non deve essere nulla paragonata alla facciata sul muro che ha preso "il traditore fedifrago" scoprendo la sua pochezza.
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Di nuovo a Roma, fra qualche giorno. Spero di poter di nuovo andare a vedere "la pietà" a san pietro. Non so perchè ma il viso della madre, quel viso giovane e bellissimo, la sofferta tenerezza del suo sguardo abbassato, l'impercettibile serenità di quel sorriso appena accennato, riescono a consolarmi. Come se in quell'abbraccio di marmo ci potessi essere io a piangere tutte le mie lacrime. A dimenticare tutto il mio dolore. Leggi tutto…
Come si fa a prevedere un bombardamento? Come si fa a restare in piedi mentre tutto intorno a te va in pezzi? Come si fa a sopravvivere sotto le macerie, mentre il veleno dei pensieri si spande, distruggendo quel poco di resistenza che hai ancora? Come si fa ad accettare che tutto ciò a cui tenevi non esiste più e forse non è mai esistito? Come si fa ad accettare che ciò che amavi è stato distrutto per pura, semplice, meschina cattiveria? Come si fa a cessare di essere vittime della propria disperazione, fragilità, impotenza? Come si fa ad accettare l'orrore?
Quando ti ho incontrato sapevo che mi avresti fatto a pezzi. E sapevo che ti avrei aiutato. Ho creduto che fossi ciò che c'era dopo il buio ma sbagliavo, tu eri il buio stesso che mi stritolava.
Catullo dedicò tutta la sua opera a Lesbia. Antinoo si buttò in uno stagno quando si convinse di non essere più abbastanza bello per Adriano. Lancillotto tradì il suo mentore ed il suo migliore amico per amore di Ginevra ed in preda alla passione ed al rimorso intraprese il suo pellegrinaggio in cerca del Santo Graal. Robin Hood rapì lady Marian. Beatrice liberò Dante dal Purgatorio. Petrarca dedicò tutta la sua opera a Laura. Abelardo ed Eloisa si scrissero per tutta la vita. Diego Marcilla, a Ternel, cadde morto ai piedi di Isabel di Segova quando venne a sapere che questa aveva sposato il pretendente scelto dal padre. Giulietta si pugnalò quando vide Romeo morto. Melibea si gettò dalla finestra quando morì Calisto. Ofelia si buttò nel fiume convinta che Amleto non l'amasse. Polifemo cantò Galatea fino alla fine dei suoi giorni mentre vagava in lacrime tra prati e fiumi. Botticelli impazzì per Simonetta Vespucci dopo averne immortalato la bellezza nella maggior parte dei suoi quadri. Giovanna di Castiglia vegliò Filippo il bello per mesi, giorno e notte, inconsolabile e quindi andò a chiudersi in convento. Don Chisciotte dedicò tutte le sue imprese a Dulcinea. Donna Ines si suicidò per don Giovanni e tornò in seguito dal paradiso per intercedere per la sua anima. Garcilaso scrisse decine di poesie per Isabel de Freire e non la toccò mai con un dito. San Francesco Borgia lasciò la corte dell'imperatrice Isabella, non toccò più nessun'altra donna. Elisabetta d'Inghilterra respinse principi e re per amore di Sir Francis Drake. Sandokan lottò per Marian, la perla di Labuan. Werther si sparò alla tempia quando gli annunciarono le nozze di Carlotta. Holderlin si ritirò su una torre alla morte di Diotima, che non aveva mai nemmeno toccato, e non uscì mai più. Rimbaud, che aveva scritto capolavori a sedici anni, non scrisse più una riga da quando terminò la sua relazione con Verlaine; diventò un mercante di schiavi e si suicidò letterariamente. Verlaine cercò di uccidere Rimbaud e subitò dopo si convertì al cattolicesimo e scrisse le Confessioni: non fu mai più lo stesso. Julien Sorel sopportò di non guardare più negli occhi per due mesi Mathilde de la Mole, pur di riconquistarne l'affetto. Anna Karenina abbandonò il figlio per amore del tenete Vronskij e si buttò sotto un treno quando credette di aver perso quell'amore. Camille Claudel impazzì per Rodin, che non mosse mai un dito per lei. Mann diceva che chi ama di più e più sottomesso.
Ma come si fa a sopravvivere al bombardamento?
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Quando ti ho incontrato sapevo che mi avresti fatto a pezzi. E sapevo che ti avrei aiutato. Ho creduto che fossi ciò che c'era dopo il buio ma sbagliavo, tu eri il buio stesso che mi stritolava.
Catullo dedicò tutta la sua opera a Lesbia. Antinoo si buttò in uno stagno quando si convinse di non essere più abbastanza bello per Adriano. Lancillotto tradì il suo mentore ed il suo migliore amico per amore di Ginevra ed in preda alla passione ed al rimorso intraprese il suo pellegrinaggio in cerca del Santo Graal. Robin Hood rapì lady Marian. Beatrice liberò Dante dal Purgatorio. Petrarca dedicò tutta la sua opera a Laura. Abelardo ed Eloisa si scrissero per tutta la vita. Diego Marcilla, a Ternel, cadde morto ai piedi di Isabel di Segova quando venne a sapere che questa aveva sposato il pretendente scelto dal padre. Giulietta si pugnalò quando vide Romeo morto. Melibea si gettò dalla finestra quando morì Calisto. Ofelia si buttò nel fiume convinta che Amleto non l'amasse. Polifemo cantò Galatea fino alla fine dei suoi giorni mentre vagava in lacrime tra prati e fiumi. Botticelli impazzì per Simonetta Vespucci dopo averne immortalato la bellezza nella maggior parte dei suoi quadri. Giovanna di Castiglia vegliò Filippo il bello per mesi, giorno e notte, inconsolabile e quindi andò a chiudersi in convento. Don Chisciotte dedicò tutte le sue imprese a Dulcinea. Donna Ines si suicidò per don Giovanni e tornò in seguito dal paradiso per intercedere per la sua anima. Garcilaso scrisse decine di poesie per Isabel de Freire e non la toccò mai con un dito. San Francesco Borgia lasciò la corte dell'imperatrice Isabella, non toccò più nessun'altra donna. Elisabetta d'Inghilterra respinse principi e re per amore di Sir Francis Drake. Sandokan lottò per Marian, la perla di Labuan. Werther si sparò alla tempia quando gli annunciarono le nozze di Carlotta. Holderlin si ritirò su una torre alla morte di Diotima, che non aveva mai nemmeno toccato, e non uscì mai più. Rimbaud, che aveva scritto capolavori a sedici anni, non scrisse più una riga da quando terminò la sua relazione con Verlaine; diventò un mercante di schiavi e si suicidò letterariamente. Verlaine cercò di uccidere Rimbaud e subitò dopo si convertì al cattolicesimo e scrisse le Confessioni: non fu mai più lo stesso. Julien Sorel sopportò di non guardare più negli occhi per due mesi Mathilde de la Mole, pur di riconquistarne l'affetto. Anna Karenina abbandonò il figlio per amore del tenete Vronskij e si buttò sotto un treno quando credette di aver perso quell'amore. Camille Claudel impazzì per Rodin, che non mosse mai un dito per lei. Mann diceva che chi ama di più e più sottomesso.
Ma come si fa a sopravvivere al bombardamento?
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Riddlemaster
10 giu, '06, 6:53 p.
"Oh cielo! A quale umil stato fatale io sono ridotta da un consorte crudel, che dopo avermi con un misto inaudito d'infedeltà, di gelosia, di sdegno, prima amata, indi offesa, e alfin tradita"
Sperimento tutti i clichè del caso. Mi sembra un libro! Certo, c'è tutto quello che ci si aspetti che uno provi in simili circostanze. Ah, ma non solo. Non solo.
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Sperimento tutti i clichè del caso. Mi sembra un libro! Certo, c'è tutto quello che ci si aspetti che uno provi in simili circostanze. Ah, ma non solo. Non solo.
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Quante volte sarai stata chiamata a testimone di un amore che nasce, di un amante che soffre. Quante volte su di te si sarà giurato anche se una fanciulla chiese al suo amore di "non giurare sulla luna, la incostante luna che ogni mese cambia nella sua sfera, per timore che anche l'amor tuo riesca incostante a quel modo" e le parole del bardo sono rimaste immortali. Pallido sole che dondoli i sogni, ricettacolo di chimere e di vagheggiamenti, di preghiere e di lacrime, cantata da ogni poeta, astro di chi cerca complicità per la propria gioia o per il proprio dolore. Hai mai esaudito un solo desiderio? Ti ho guardata dietro una nuvola di fumo e la tua indifferenza mi ha ricordato quella di occhi che su di me non si posano. Ti avevano capito bene i greci, che avevano fatto di te una donna frigida e vendicativa. Leggi tutto…
Benedetti figlioli, ebbene lo confesso. Quando vado in palestra, mi annoio a morte. Primo, perchè non c'è un essere decente con cui flirtare (ed io non ho un coniuge con cui flirtare in maniera indecente... e chi capisce la citazione è bravo!). Secondo perchè bisogna essere cerebrolesi per passare anche solo un'ora senza fare nulla a parte faticare, tanto per dire, su un tapis roulant! Che palle! E io di ore in palestra ne passo 3 e mezza!!! Immaginate il mio tedio! Tanto varrebbe allora andare ad una rassegna di cinema eschimese con sottotitoli in cirillico! E' più forte di me, non riesco a mettere il cervello in stand by per tutta la mattina. Lo so che ad altri riesce semplice, sopratutto a coloro che non hanno un cervello da mettere in stand by. Per fortuna ho scaricato la quasi intera stagione 2005-2006 di Viva radio 2 e mi ascolto due puntate al giorno con il lettore mp3. Di certo però farò in modo di far coincidere i miei orari con quelli in cui la Giallappa's Band commenterà le partite dei mondiali. Dei mondiali, lo ammetto non mi frega nulla. Ma la Giallappa's alla radio è favolosa. Ed è un peccato che non si sentano più spesso. Leggi tutto…
Ieri notte prendere sonno è stato una tragedia! Appena poggiavo il corpo lasso nel mio candido lettino (...) sentivo un odore che mi faceva impazzire, per l'assoluta certezza che nella mia cameretta non ci fosse niente del genere. Leggi tutto…
E' sempre più buio, lì dove vado. E' sempre più buio, lì dove mi accompagni. Ma non ho paura. Non ho paura perchè vedo al buio e perchè delle tenebre tu sei ragione ed anima. Fintanto che tu ed io resteremo insieme niente riuscirà ad uccidermi. Leggi tutto…
M. non sa nemmeno che esisto e non c'è motivo per cui dovrebbe saperlo. Nè è mia intenzione far si che lo debba sapere in qualche modo. Eppure, io e M. abbiamo diverse conoscenze in comune. Abbiamo avuto persino lo stesso problema, lui lo ha già risolto, io no. M. ha i capelli biondi e gli occhi chiari e so che piace molto agli altri e a sè stesso. M. c'è riuscito. Per me è stato importante, anche se non l'ho mai visto, anche se lui non sa che io esisto. Mi piacerebbe che mi raccontasse com'è andata, vorrei che un brandello della sua conoscenza, della sua forza passasse a me, così che anch'io possa farcela perchè chi dovrebbe starmi accanto non c'è nemmeno stavolta. Spero che per un istante la mia rêverie possa essere la tua.
Leggi tutto…
Se fossi irlandese, forse scriverei questo:
De profundis domine, suis-je bête!
Leggi tutto…
A cavallo, al di là del confine, possa egli giungere domani,
Al di là del confine, perché cessi il dolore,
Ma ancora egli si nasconde qui, torvo, entro il suo confine
A bere per conciliare il sonno e annegare la disperazione
d’amore.
Però io non sono irlandese. Non credo poi che ci sia disperazione d'annegare. Allora, di cuore, preferisco direDe profundis domine, suis-je bête!
Leggi tutto…
Dio che chissà cosa fai in cielo assicurati che anche domani mi sia fatta la scenata quotidiana, anche se questo mi procurerà l'itterizia e i coccodrilli sacri mi troveranno immangiabile. Non potrei partire con più amarezza.
Leggi tutto…
Cito a memoria perchè non ho voglia di andare a ripescare il libro ed il brano e poi quelle parole le ho scolpite dentro, tanto ne ho fatto esperienza. "Ogni mattina Julian era costretto ad apprendere la propria sofferenza". Oh, che ne sapete voi di dover aprire gli occhi e di ricordarvi subito, uscendo dagli incubi, del dolore con cui vi siete addormentati? Ogni giorno, ad ogni istante, ricordarsi di essere infelici perchè una persona vi nega anche solo di poterla guardare negli occhi. Non ci sarà dama che corteggerò in vece tua per farti ingelosire, insensibile Mathilde, e non ti permetterò di staccarmi la testa da tenere come un trofeo a tua maggior gloria.
Leggi tutto…
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!
Tant'è amara che poco è più morte;[...]
Io non so ben ridir com'i' v'intrai,
tant'era pien di sonno a quel punto
che la verace via abbandonai.
tant'era pien di sonno a quel punto
che la verace via abbandonai.
Al contrario di Dante so benissimo che è stata la mia cecità a farmici cacciare dentro per l'ennesima volta, ormai avrei dovuto imparare a non perdermi fra i rovi che intessi per me. Oh, certo che il bene che ho trovato nella selva mi è tanto chiaro, è sull'altro lato della bilancia rispetto a tutto il male e stavolta tutte le tue qualità, davvero, non reggono il confronto con tutti tuoi difetti.
Ma se
[...] l'animo mio, ch'ancor fugg[e],
si vol[g]e a retro a rimirar lo passo
che non lasciò già mai persona viva
si vol[g]e a retro a rimirar lo passo
che non lasciò già mai persona viva
bhe, no, spiacente, non riaffronto gli abissi di dolore che mi hai fatto conoscere, non posso tornare negli inferni che mi hai donato con tanta indifferenza. Posso vivere senza di te, tu mi hai insegnato a farlo e del resto non credo di avere alternative, perchè tu non vuoi più me.
Ho sofferto il peso della tua presenza
Dal momento in cui non
Ti avrei più rivisto.
Come si può
Dopo essersi tanto desiderati
Non più voler sapere
Niente l’uno dell’altra?
Avrei tanto voluto che tu sentissi
Quel peso e lasciassi
Agire i tuoi istinti…
Quale amarezza!
Leggi tutto…
Weekend a Roma con la famiglia, non credo che i piedi mi abbiano mai fatto così male ma, come direbbe qualcuno, ho visto capolavori unici al mondo e non dovrei lamentarmi. Ma procediamo con ordine.
Il primo impatto è stato la stazione Termini, che è un formicaio alienante, un centro commerciale travestito da stazione, vende lucente paccottaglia che nessuno ha il tempo di comprare, perchè tutti sono solo di passaggio. Sulla metro gente di ogni tipo ti guarda a bocca aperta, quasi sorpreso di avere te come compagno di viaggio. Se stessi a Roma la prenderei sempre e scriverei di tutti quei volti che mi sussurrano qualcosa. Roma di notte: il movimento non si ferma mai. Il centro rigurgita i suoi monumenti, la sua storia, la periferia rigurgita gli abitanti della città. I romani si muovono come se non vedessero i tesori che li circondano, pure si muovono con la spavalderia di diversi millenni di storia, vivono della gloria riflessa di antiche vestigia. Credono di sapere e questo li acceca.
Orgasmi davanti: il colonnato del Bernini, la Pietà di Michelangelo, l'unico Botticelli presente alla Galleria Borghese, l'Apollo e Dafne, la Scuola di Atene. Ma la Cappella Sistina, benedetti figlioli, la Cappella Sistina. Dio si è fatto uomo una sola volta, ed è stato per dipingere la Cappella Sistina. Darei qualunque cosa per potermi sdraiare sul pavimento, in solitudine, e piangere tutte le mie lacrime nel contemplare ogni singola pennellata. Epoca felice quella in cui ciò che è straordinario era comune!
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Alzi la mano chi non è mai caduto dalle scale. Dunque, se dico che mi sento come se stessi rotolando senza fine da una scala in marmo, credete che sia un'esperienza piacevole?
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O ferino grido di rabbia. O sega mentale, come preferite intitolare voi questo pezzo scritto in notturna, benedetti figlioli. Tanto perchè lo sappiate, come colonna sonora ho scelto l'ossessiva ripetizione di "Wish I had an angel" dei Nightwish, se volete avere un'idea di come mi sento andate a leggervi il testo su Internet. Bene. Adesso passiamo alle cose serie. Avete presente il mito della caverna di Platone? Quello che serviva ad illustrare il mondo delle idee e della condizione umana? Bene. Adesso sentite questa. Una fummettista giapponese, Kazuya Minekura, fa dire ad un suo personaggio, confinato nelle profondità della terra per 500 anni e poi liberato, che non avrebbe mai voluto conoscere lo splendore del sole, in modo da non patirne mai la mancanza, sepolto vivo com'era stato. Ecco. Ecco come mi sento. Per l'ennesima volta mi hanno rubato un sogno che era lo splendore del sole. Per l'ennesima volta in fondo alle tenebre della mia caverna, masticando rancore, rabbia, delusione, spiando con cattiveria quelle immagini che sono solo riflessi di qualcosa fuori dalla mia portata. Di qualcosa che è stato mio per troppo poco, prima che ogni sogno, ogni speranza e tutto quello che sono si perdesse nella fiducia tradita. Di qualcosa che non posso sperare di riavere mai data la mia condizione di heautontimorumenos.
Ho scelto la canzone più chiassosa del mio repertorio per non sentire il tuo cellulare staccato. Che ne sai tu della fragilità?Leggi tutto…
Benedetti figlioli, ci sono diverse cose di cui desidero parlarvi. Bene o male tutte riconducibili all'esclamazione che ho ho scelto come titolo, anche se Cicerone era un lurido ipocrita per cui non ho mai provato simpatia.
Andiamo con la prima. Durante le vacanze di natale la mia emittente di riferimento ha indrodotto, fra gli altri, un programma intitolato "Rembò". Lo ammetto, sono una creatura ingenua: ho immediatamente pernsato che il programma si intitolasse con la trascrizione fonetica del nome (anzi cognome) di Rimbaud. Ed infatti il prgramma gioca sulla similitudini, se di similitudini si può parlare, tra i due personaggi, entrambi (pare, e dico, pare) giovanissimi e geniali che abbandonano prematuramente ciò che li ha resi immortali. Ora, io voglio dire, porca puttana, il calcio lo seguo, mi piace, anche se ho una venerazione per il mio capitano, non mi sognerei MAI di pensare di paragonarlo a Rimbaud. Il mio capitano è un dio con le punizioni ma cazzo, Rimbaud! Il poeta che si fa veggente! De profundis domine, suis-je bête! L'alchimia del verbo! A sette anni il bambino combinava cose con le parole che non valgono il tiro più bello del suo omonimo fonetico calciatore! C'era proprio bisogno di fare una trasmissione su un calciatore semisconosciuto, scomodando e cercando come una giustificazione lo zio Jean-Nicholas? Ma rileggiamoci una Stagione all'Inferno piuttosto che stare a sentire che rovesciate mirabolanti avrebbe potuto fare Rembò se avesse continuato a giocare!
Seconda tirata. Ho appena finito un libro che, dalla presentazione, doveva trattare dell'educazione sentimentale di un'adolescente inglese nella Francia esistenzialista. Bene. Il libro non finisce che la protagonista scopre che le aristocrazie inglesi e francesi sono composte da vampiri e che la ragazza che ama è la vittima di un giovane vampiro? Alla fine lei stessa sarà vampirizzata dal padre durante una festa ma le importerà soltanto non essere riuscita ad ottenere la ragazza che si stava contendendo con il suo rivale. Ora, il libro non è scritto male. Aveva ricostruito con una certa perizia l'atmosfera di fermento culturale ed intellettuale dell'epoca, le pose e gli atteggiamenti snob della ricca borghesia. Che cazzo di senso ha questa deviazione sull'horror-thriller-noir-complotto? Il mondo dominato da sempre da vampiri. Quantomeno grottesco. Per non dire tremendamente stupido. Non so dire se l'idea è in sè originale ma vi assicuro che il risultato è penoso, dimostrazione del fatto che anche le idee "innovative" possono essere cretine. E vi ricordo che io li leggo i fantasy, il mio non è disprezzo del genere. Ma vi sconsiglio caldamente il libro, che per la cronaca si chiama "Sabine" di A.P.
Terza cosa. Non me la ricordo. Ve la dico quando mi torna in mente.
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Benedetti figlioli! Che fine avete fatto? Sono quasi tre settimane che non vi fate sentire! Vergogna, abbandonare così un povero essere derelitto come me!
Passate buone feste? Vi siete rotolati come profughi sui buffet appositamente imbanditi? Avete bevuto fino in fondo il generoso calice delle feste? Avete preso quei due o tre chiletti che sono la diretta conseguenza delle abboffate pantagrueliche di rito? E tutto per un palestinese crocifisso di cui non frega una mazza a nessuno? Bravi! Mi compiaccio! Siamo veramente degni della merda in cui viviamo.
E adesso, perdonatemi, ma c'è la signora notte che mi calca il cappello da buffone sulle orecchie. Verrò a funestare i vostri sogni.
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Nonostante tutto, ho aspettato questo giorno. Oggi è speciale. Oggi è speciale anche se le premesse sono disastrose. Oggi è speciale anche se non ci sei. Oggi è speciale anche se non ti importa. Oggi per me è importante, anche se non lo è per te. Oggi, come ieri, come domani, nonostante tutto, è magico perchè ci sei tu. Oggi è speciale perchè nonostante tutto siamo io e te.
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Ho esitato tanto, benedetti figlioli, perchè questo episodio ha un sapore talmente visionario ed onirico da avermi fatto a lungo dubitare che sia effettivamente avvenuto. Però, è passato quasi un mese ed il mio ricordo non è mutato nei dettagli, nè si è fatto nebuloso come in genere accade nei sogni.
Ma andiamo con ordine. E' la sera della mia laurea (ecco perchè dunito delle mie facoltà, non ero ancora esattamente in me), sto accompagnando mia nonna e mia sorella alla stazione quando, ancora vicino a casa, mia nonna realizza di avere dimenticato gli occhiali nella mia cucina. Bene, lascio mia nonna ad aspettarmi e torno di corsa a casa, a prendere questi benedetti occhiali, entro nel palazzo, prendo l'ascensore, entro in casa, esco, rifaccio il percorso inverso e quando torno in strada attraverso a testa bassa, percependo distrattamente una strana musica. Finalmente, alzo la testa e lo stupore paralizza il mio scatto felino. Un cowboy. Un cowboy con un cappello bianco, vestito con borchie e frange d'ordinanza, che canta e suona con una fisarmonica ultratecnologica certe arie del paese suo. Mi guardo attorno ma, a parte noi, non c'è nessuno in vista. Lui è sempre li che canta, mi da le spalle e non mi ha visto, è talmente incredibile che attribuisco la sua comparsa al mio cervellino ancora scombussolato dalla seduta di laurea. Ma lui è lì, e con l'indifferenza dei sogni, canta e suona imperterrito con la sua fisarmonica. Nonna deve partire. Scappo verso la stazione.
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Lo so che non ci crederete, benedetti figlioli, ma prendete per buona la mia affermazione: io sono una persona gentile. In potenza. Quando mi si presentano le occasioni di esserlo, non è che non pensi a quello che potrebbe aiutare o giovare in qualche modo a chi mi sta attorno, solo che non sempre lo faccio. Un po' per pigrizia, un po' per autentica strafottenza lascio che le persone proseguano senza la mia gentilezza, tanto male non gli fa. Per esempio, quando sono gentile e pago una ricarica telefonica non sto facendo un favore alla persona che me l'ha chiesta, lo faccio a me, in modo da poter parlare con questa persona. Come un vecchio che "paga" l'amante più giovane per averne i favori. Le poche vere gentilezze che faccio ancora sono quelle nascoste, quelle che non possono essere fraintese o ignorate perchè rimangono volutamente nell'ombra, in poche parole quelle che faccio unicamente per me, per compiere un gesto che non possa essere congelato dalla freddezza o dall'indifferenza altrui.
Ora, premesso questo, sappiate, benedetti figlioli, che di recente ho cominciato a bazzicare ebay, concludendo un qualche affaruccio per qualche oggettino. Un paio di giorni fa mi aggiudico un oggetto e mando una mail al venditore chiedendogli gli estremi per il pagamento e siccome non mi ha risposto, immaginando che la mail fosse andata persa, stamattina gli ho riscritto con la medesima richiesta. Oh, non mi ha risposto tutto incazzato che aveva problemi e che mi avrebbe fatto sapere lui? Come se fosse lui a dover pagare me! Meno male che è solo un venditore ebay, avesse un vero negozio chiuderebbe nel giro di un paio di mesi, perchè non capirebbe mai che non sta facendo una gentilezza ai suoi clienti nel vendere loro la merce.
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Benedetti figlioli, buongiorno. Certamente ricorderete l'invettiva da me scagliata sulla mia ex-compagna di classe che ha fatto la sboroncella con me. Ricorderete come la cosa mi abbia provocato una certa alterazione. Ebbene, ci ho ripensato e per la verità ci ho ripensato quasi subito. Seguite il mio ragionamento. Sono un essere sfigato di natura, non ho un'intelligenza brillante o comunque grandi doti a sostenere le scelte diverse che mi ditistinguono dai miei coietanei. Per di più non ho una famiglia alle spalle che possa sostenermi efficacemente e i miei compagni di classe sono stupidi e crudeli. Come faccio a resistere? Mi convinco che nessuno di coloro che mi circonda è alla mia altezza, sono tutti inferiori a me, intellettualmente, moralmente, culturalmente. Nel corso degli anni sono sempre più sola ma questo meccanismo di difesa mentale mi aiuta, anche se mi isola. Alla fine, mi laureo. Allora, su chi vorrò trionfare quel giorno? Su chi vorrò avere la mia rivalsa, con chi mi vorrò vantare? Con quelli che con me sono stati stupidi e crudeli? Oh, certo, loro stanno bene alla festa del mio trionfo, ma come sfondo, come massa di perdenti che mi ha ingiustamente tiranneggiato. Sono anni che mi ripeto che sono esseri inferiori, era ovvio che alla fine sarei risultata migliore di loro. Vincente. Allora, con chi ho bisogno di rifarmi? Con quelle persone che non ho potuto semplicemente liquidare come inferiori, con quelle persone che hanno avuto compassione di me, facendo patire umiliazioni ancora più cocenti di quelle dovute alle cattiverie. Con chi è stato gentile con me. A loro devo dimostrare che non ho più bisogno di essere compatita. Che ce l'ho fatta.
Questo quadro mi convince abbastanza. Qui piove da ore, volevo uscire per compare dell'inchiostro per le mie piume ma ho dimenticato dove ho riposto il mio sommergibile. Saluti.
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Questo quadro mi convince abbastanza. Qui piove da ore, volevo uscire per compare dell'inchiostro per le mie piume ma ho dimenticato dove ho riposto il mio sommergibile. Saluti.
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Benedetti figlioli, il post sull'uomo sposato con cui convivo mi ha portato un'accusa di cattiveria, del tutto inattesa. Non perchè infondata, sia chiaro, ormai dovrebbe essere chiaro a tutti che SONO una persona cattiva, dall'egoismo ben coltivato. In un certo senso è stato sciocco accusarmi di cattiveria, dato che il mio accusatore da anni mi ha soprannominato "il mio piccolo Stavrogin" e a ragion veduta.
E tuttavia, Stavrogin non è l'unico che può vantarsi di somigliarmi. Oh, certo, lui è il paragone più semplice, quello più facile, ma visto che "la vita è originale" perchè limitarsi a ciò che è semplice? Non fraintendetemi. Dostoevskij è Dio, Stavrogin, "I Demoni", non sono semplici. Al primo anno di università trovai assolutamente irresistibile il fatto che un ingegnere russo avesse parlato di me già nel 1871. Ma non di soli Demoni vive l'uomo. Per cui, benedetti figlioli, ecco il paragone più difficile, meno scontato, per ciò che riguarda la cattiveria. Quello con Aureliano Buendìa. Ho letto "Cent'anni di solitudine" per amore, perchè la persona che amavo non faceva che parlalrmi della mirabolanza di quel libro magnifico. L'ho letto per amore e l'ho amato, mi è bastato leggerlo una sola volta per averlo scolpito nel cuore fino all'ultima parola. E stamattina, quando ho pensato al colonello Aureliano Buendìa ho subito saputo cosa di lui avrei dovuto scrivere. O meglio, citare. E' un brano che non parla della sua cattiveria, se di cattiveria si può parlare, forse sarebbe meglio dire spietatezza o magari airidità. Ma vado con la citazione, sono sicura che anche se è lunga non sarà un problema per le vostre facoltà mentali.
"Si rese conto che il colonnello Aureliano Buendìa non aveva perso il suo affetto per la famiglia a causa della durezza della guerra, come lei credeva, ma che in realtà egli non aveva mai voluto bene a nessuno, nemmeno a sua moglie Remedios o alle innumerevoli donne di una notte che erano passate per la sua vita, e tanto meno ai suoi figli. Intuì che egli non aveva fatto tante guerre per idealismo, come tutti credevano, nè aveva rinunciato per stanchezza alla vittoria imminente, come tutti credevano, ma che aveva vinto e perso per lo stesso motivo, per pura e peccaminosa superbia. Arrivò alla conclusione che quel figlio, per il quale lei avrebbe dato la vita, era semplicemente un uomo interdetto all'amore".
Forse qualcuno di voi, magari sveglio attento e vigile, si starà dicendo che c'è qualcosa che non torna: sopra ho scritto che ho letto il libro per amore e poi dichiaro di assomigliare a un uomo interdetto all'amore? Bhe, vi assicuro che è così, ho la sua stessa aridità ma in fondo mi è andata un po' meglio, dato che ho amato e amo due o tre persone. Ma resto sempre della mia idea.
Chiudiamo con l'egoismo: è tutta colpa dell'espressione "Non avere nulla", l'ho pubblicata qualche tempo fa, andatevela a rileggere se non la ricordate bene. Ad un certo punto della mia vita stavo soffrendo così tanto che "vivi la tua vita unicamente per te stesso" è stata l'unica cosa che mi ha tenuto a galla.
Per finire, breve notazione di servizio: ti inseguo anche per farti i favori e tu mi insegui solo per chiedermene.
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E tuttavia, Stavrogin non è l'unico che può vantarsi di somigliarmi. Oh, certo, lui è il paragone più semplice, quello più facile, ma visto che "la vita è originale" perchè limitarsi a ciò che è semplice? Non fraintendetemi. Dostoevskij è Dio, Stavrogin, "I Demoni", non sono semplici. Al primo anno di università trovai assolutamente irresistibile il fatto che un ingegnere russo avesse parlato di me già nel 1871. Ma non di soli Demoni vive l'uomo. Per cui, benedetti figlioli, ecco il paragone più difficile, meno scontato, per ciò che riguarda la cattiveria. Quello con Aureliano Buendìa. Ho letto "Cent'anni di solitudine" per amore, perchè la persona che amavo non faceva che parlalrmi della mirabolanza di quel libro magnifico. L'ho letto per amore e l'ho amato, mi è bastato leggerlo una sola volta per averlo scolpito nel cuore fino all'ultima parola. E stamattina, quando ho pensato al colonello Aureliano Buendìa ho subito saputo cosa di lui avrei dovuto scrivere. O meglio, citare. E' un brano che non parla della sua cattiveria, se di cattiveria si può parlare, forse sarebbe meglio dire spietatezza o magari airidità. Ma vado con la citazione, sono sicura che anche se è lunga non sarà un problema per le vostre facoltà mentali.
"Si rese conto che il colonnello Aureliano Buendìa non aveva perso il suo affetto per la famiglia a causa della durezza della guerra, come lei credeva, ma che in realtà egli non aveva mai voluto bene a nessuno, nemmeno a sua moglie Remedios o alle innumerevoli donne di una notte che erano passate per la sua vita, e tanto meno ai suoi figli. Intuì che egli non aveva fatto tante guerre per idealismo, come tutti credevano, nè aveva rinunciato per stanchezza alla vittoria imminente, come tutti credevano, ma che aveva vinto e perso per lo stesso motivo, per pura e peccaminosa superbia. Arrivò alla conclusione che quel figlio, per il quale lei avrebbe dato la vita, era semplicemente un uomo interdetto all'amore".
Forse qualcuno di voi, magari sveglio attento e vigile, si starà dicendo che c'è qualcosa che non torna: sopra ho scritto che ho letto il libro per amore e poi dichiaro di assomigliare a un uomo interdetto all'amore? Bhe, vi assicuro che è così, ho la sua stessa aridità ma in fondo mi è andata un po' meglio, dato che ho amato e amo due o tre persone. Ma resto sempre della mia idea.
Chiudiamo con l'egoismo: è tutta colpa dell'espressione "Non avere nulla", l'ho pubblicata qualche tempo fa, andatevela a rileggere se non la ricordate bene. Ad un certo punto della mia vita stavo soffrendo così tanto che "vivi la tua vita unicamente per te stesso" è stata l'unica cosa che mi ha tenuto a galla.
Per finire, breve notazione di servizio: ti inseguo anche per farti i favori e tu mi insegui solo per chiedermene.
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Convivo con un uomo sposato. Se è per questo convivo anche con una donna sposata. Indovinate un po' chi sono!
Comunque, è un po' di tempo che noto una cosa curiosa. Ogni volta che l'uomo sposato con cui convivo si mette a ridere, subito dopo comincia a tossire. Come se la risata lo soffocasse. Come se il fatto di ridere si dovesse subito nascondere con un altro suono che lo copra, che lo dissimuli. Forse perchè è assolutamente convinto della sua superiorità sul genere umano. Non pensate che sia una cosa triste?
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Comunque, è un po' di tempo che noto una cosa curiosa. Ogni volta che l'uomo sposato con cui convivo si mette a ridere, subito dopo comincia a tossire. Come se la risata lo soffocasse. Come se il fatto di ridere si dovesse subito nascondere con un altro suono che lo copra, che lo dissimuli. Forse perchè è assolutamente convinto della sua superiorità sul genere umano. Non pensate che sia una cosa triste?
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E' proprio il caso di dirlo: me nanna fici u maccu.
Dopodichè, mi sento benissimo, come Faccia di Chiulo in Quattro matrimoni e un funerale, oscillo fra il depresso e l'isterico.
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Dopodichè, mi sento benissimo, come Faccia di Chiulo in Quattro matrimoni e un funerale, oscillo fra il depresso e l'isterico.
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"La metà di niente" è un libro bellissimo, di un'autrice molto brava. E' un libro al femminile, ma non per questo meno valido di tanti libri "maschili". Il titolo è dovuto ad una riflessione della protagonista, tradita ed abbandonata dal marito che fugge per non dover chiedere il divorzio e doverle dare gli alimenti per i loro tre figli. La protagonista pensa che una volta era la metà di una coppia, ora è la metà di niente. Fatte le debite proporzioni, i distinguo, anch'io mi sento così: la metà di niente, schiacciata e bistratta dall'egoismo di un partner che non riesce a vedere che se stesso. L'ultima volta che mi ha chiesto cosa volessi? Non credo ci sia stata la prima. Leggi tutto…
Sapete qual è il sottotitolo di "Cime tempestose", libro che trovo discutibile anche per l'altisonanza di esso? "Sugli abissi del cuore umano". Bene. Oggi parafrasiamo la Brontë e parleremo delle "miserie dell'animo umano".
Non credo di sorprendere nessuno, dicendo di avere frequentato anch'io il liceo. Un liceo classico, come forse qualcuno ha intuito. In quarto ginnasio eravamo 32, se non ricordo male. In primo liceo arrivarono altri 5 ragazzi. In terza liceo eravamo in 17. Fate voi la conta dei caduti. A dispetto della carneficina, il gruppo di sopravvissuti non era affatto affiatato, personalmente continuo a frequentare una sola persona della mia vecchia classe e non so neppure dire se è un bene o un male. Certo, andando a studiare fuori le occasioni di continuare i rapporti con coloro che ritenevo amici si sono assottigliate, ciò non toglie che, da parte di questi "amici" mi aspettavo uno sforzo in più. Ormai non mi importa più, naturalmente, sono passati anni e ho maturato una certa misoginia e devo dire che i miei vecchi compagni di scuola sono le ultime persone alò mondo che cercherei, ad eccezion fatta forse dei professori che ci hanno accompagnato in quel quinquennio (l'unico elemento valido è morto in un incidente stradale). Ciò premesso, immaginate il mio disappunto quando mio padre è venuto con il numero di telefono di una mia ex compagna di scuola, incontrata per caso, che si laurea questa settimana e che voleva invitarmi. Dopo aver tergiversato per qualche giorno, ieri finalmente mi decido a chiamare, dicendole immediatamente che purtroppo devo partire e non posso intervenire al suo trattenimento. Ragazzi, mi è andata bene: non solo voleva organizzare una rimpatriata ma volevo pure invitare i prof!!! La misoginia mi ha tratto in salvo da una vera rottura di balle. Così, sulle prime, non mi rendo conto di quello che ora mi sta dicendo la mia ex compagna. Ma poi realizzo: si sta vantando con me per i suoi "brillanti risultati ottenuti nell'attività giornalistica". Non rispondo, lo stupore è troppo. Malignamente, potrei anche dire di aver provato stupore che nella sua vita abbia combinato qualcosa di brillante, dato che non è mai stata un'aquila e che l'intelligenza non si impara. Ma insomma, quello che più mi ha dato fastidio è che si vantasse con me. Come ho detto, non era un'aquila e ha dovuto sopportare gli scherzi stupidi di un branco di adolescenti ipo-dotati che rivendicavano su di lei una certa superiorità intellettuale (evidentemente smentita dalle loro azioni). Per quanto mi è stato possibile, ho cercato di difendere questa persona dalla cattiveria gratuita dei nostri compagni, certo, non ero la sua balia, doveva imparare a cavarsela da sola, non potevo tenerle la manina per sempre. Ma mi ha impressionato il fatto che dopo tanti anni di silenzio questa persona cogliesse la prima occasione per vantarsi con me dei suoi "brillanti risultati ottenuti nell'attività giornalistica". Ma come! Fai la figa con me? E organizzi una festa con il solo intento di ispirare invidia? Ma chi potrebbe mai essere invidioso di una simile povertà, di una simile miseria d'animo? Davvero, la mia misoginia non è certo mal sostenuta.
P.S. La mia tesi, risultato di un'esperienza di tirocinante all'interno di una redazione, tratta dei problemi dell'informazione italiana... Questo per dirvi che il mondo del giornalismo non mi è ignoto e che qualcosa al suo interno l'ho combianata anch'io. Ma credo che spiegarlo alla mia ex compagna sarebbe stato andare contro le sue esigenze mentali.
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Ho le gambe a pezzi e mooolto sonno. Ma non posso farmi un'altra teiera di mate, domani devo accompagnare i miei in aeroporto, non posso farmi inseguire da i cani antidroga.
Il periodo di insofferenza continua. Poi devo farvi un discorso, ma aspetto di raccogliere meglio le idee per esporvelo nella maniera migliore possibile.
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Benedetti figlioli, eccoci qui di nuovo, la proclamazione mi ha visto diventare "dottore magistrale", che mai vorrà dire? La gente non fa che chiedermi se sono felice ma se solo provassi a dire davvero quello che sento, che provo, credo che susciterei abbastanza stupore. Non sono felice. Il giorno dopo la laurea mi è venuta una tale depressione che ho passato tutto il pomeriggio a vedere film al computer (Il quarto dvd di Csi ed Asterix e la pozione magica, in effetti). Per di più, ho dovuto lasciare la mia città d'adozione in fretta e furia, ho appena avuto il tempo di congedarmi dai posti che ho amato, che mi hanno accompagnato. Non ho sempre amato quella città, trovo anzi che sia un posto molto duro e freddo con chi già si sente solo e depresso, magari perchè è lontano da casa e ha problemi. Infine, però, avevo le mie abitudini, i miei giri, posti che al solo vederli ti riscaldano il cuore con la loro magia, piccoli rituali e cortesie con coloro che inevitabilmente conosci, le signore del panificio, i dipendenti del supermercato sotto casa e della libreria che per anni hai svaligiato. Ah, già, le librerie. Nella mia città natale di librerie decenti ne esistono solo due, c'è poi il negozio di una nota catena ma è molto "commerciale", più concentrato sul caffè del negozio che sui libri. Su era diverso, avevi l'imbarazzo della scelta, dove lo compro questo libro, nella libreria vicino casa, in quella in centro, nel negozio in legno o magari ancora entro dalla concorrenza? Tanto per fare un esempio. Patisco tutta la differenza tra un luogo civilizzato ed uno dove ancora andare alle poste è un incubo. Poi naturalmente c'è il fatto di vivere di nuovo con mammina e papino che si, ti hanno visto laureare, ma ti trattano ancora come il poppante che eri a 3 anni. Mi manca già la mia indipendenza, rimpiango i luoghi e le atmosfere, stare qui a casa non mi da nulla, eppure sento acutamente che una stagione della mia vita si è definitivamente conclusa il giorno che ho lasciato l'altra città per tornare qui. Essere felice, di cosa, di essere ufficialmente un rappresentate statistico dei giovani disoccupati? E' un nuovo inizio, di cosa, di una promettente carriera nel lavoro precario e che mi concederà la pensione solo verso gli 85 anni? No, non sono felice, nè di avere preso un pezzo di carta inutile nè di avere lasciato un luogo che amo e che sicuramente mi era più congeniale di quello in cui sono ora. Certo è che non si può rimanere fermi allo stesso punto per sempre. Toccherà per forza crescere, non è vero? Inventarsi qualcosa di nuovo e cercare un posto nuovo pieno di librerie e magari con un clima migliore. Suggerimenti?
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Benedetti figlioli, scusate il prolungato silenzio, ma domani è il Gran Giorno e non riesco a pensare ad altro... Comunque, calma, dignità e classe.
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Appunti sparsi, sono in trasferta e non posso connettermi sempre.
Prima cosa, benedetti figlioli. In genere evito le generalizzazioni, i luoghi comuni e le banalizzazioni degli argomenti. Dunque, non crediate che il piccolo enunciato che sto per rendervi noto sia un fatto universale, le eccezioni esistono e ne conosco anche qualcuna. Premesso questo: il Tavoliere delle Puglie non è solo una regione, è uno stato mentale. Ne ho le prove.
Seconda cosa. Mi manca la sana vita di coppia e anche quella insana, ho un partner ma è emigrato e anche quando era all’interno dei confini del sacro suolo patrio abitava in una città diversa dalla mia. Ho sempre desiderato uccidere le coppiette incrociate per la strada, tipo scenetta da cartone animato, intercettazione dei poveri cristi impegnati nel limonamento, brusca separazione delle lingue mulinanti, prendere lui per le narici, rotearlo sopra la testa e scagliarlo lontano, afferrare lei per i capelli e prenderla a sberle a due a due fino a che non diventano dispari. Ma adesso è anche peggio! Devo interagire ogni minuto con coppie che non posso picchiare (non sarebbe carino massacrare di botte chi mi ospita o allontanarmi sdegnosamente ad ogni altrui effusione!). Però è davvero stressante.
Terza cosa. Continua la lettura di “Moby Dick”. Ora, mi viene in mente un paragone con “La vita e le opinioni di Tristam Shandy gentiluomo” di Stern. Premetto che non è un libro che abbia già letto, quello che ne so mi viene dal “Dizionario dei personaggi di romanzo” di Bufalino. Cito a memoria: a metà del libro il protagonista non è ancora nato. Sono continui voli pindarici e così è anche in “Moby Dick”. In sé la mera cronaca dei fatti occuperebbe un quarto della lunghezza del libro ma Melville-Ismaele fa continue digressioni, riflessioni ecc ecc. Il libro è affascinante e continuo a trovare periodi che sono perle, inoltre chi è nato in una città di mare riesce a sentire la musica delle onde e l’odore di salmastro, però il capitolo sulla cetologia, sebbene interessante è stato… non so, un surplus? Certo che il minuscolo capitolo “La iena” mi ha fatto sogghignare di gusto. Sospendo il giudizio fino alla fine del libro.
Quarta cosa, riservata a tutti coloro che avessero già letto “Mansfield Park” della zia Jane. La zia Norris si è reincarnata, io l’ho vista e le ho parlato.
Credo che sia tutto per ora. Buone vacanze.
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Benedetti figlioli, cosa c'è di meglio di svegliarsi al mattino e trovare uno scarafaggio nella propria cameretta? Sedevo sul mio candido lettino, sorseggiando il mio boccale di the ed ascoltando "Il Ruggito del Coniglio", quando alzo lo sguardo e vedo uno scarafaggio rosso scendere lungo il muro ed infilarsi dietro la mia scrivania. Afferro una scopa dalla cucina e comincio a spostare mobili, la cassa dei libri della tesi, il cestino dell'immondizia, le casse dello stereo, lo stereo, il computer ecc ecc. ma lo scarafaggio rimane acquattato nell'ombra e non c'è verso di snidarlo. Ignorando le accuse di allucinazioni, uccido nel frattempo un pesciolino d'argento quando ecco! La radio passa un ignobile brano di Biagio Antonacci e lo scarafaggio emerge da dietro i mobili, evidentemente cercando di mettersi in salvo! Immediatamente gli piomba adosso una cascata di insetticida e vari colpi di straccio, sferrati con abilità dall'agguerrita signora delle pulizie ed il poveretto, già pesantemente stordito dalla raccapricciante canzone, si tuffa a volo di scarafaggio nella cassa dei libri della tesi, dove trova una fine igominiosa ad opera dello straccio assassiono della signora delle pulizie!
Consiglio del giorno: se avete la casa abitata da qualche forma di vita indesiderata (un partner insopportabile, una colonia di termiti, un parente scroccone, un farmicaio dietro la dispensa), procuratevi un cd di Biagio Antonacci, possibilmente senza comprarlo e mascherando la copertina, non si sa mai che incontriate qulcuno che vi conosce con il detestabile oggetto in mano, e fatelo suonare fino alla fuga di ciò che infesta casa vostra.
Spero che la vostra giornata sia iniziata meglio della mia.
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Benedetti figlioli, dice il saggio: quando la tua massima aspirazione è dormire, significa che nella tua vita c'è qualcosa che non va. Ecco. Ho molto sonno stasera.
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Benedetti figlioli, che noia! Lavoro senza entusiasmo alla presentazione della tesi e del resto perhè dovrei esaltarmi per qualcosa su cui vado lavorando da più di un annetto? Uffa!
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Avete letto "L'etica protestante e lo spirito del capitalismo" di Max Weber? Se si, sapete di cosa sto parlando. Mia madre, pur essendo completamente atea da anni, possiede la stessa etica che i mercanti fiamminghi applicavano alla vita quotidiana. La Rinuncia, la Mortificazione, la Moderazione sono il suo credo. Odio quando cerca di farli diventare il mio, quando mi guarda con occhi fanatici per spingermi ad una dieta punitiva. O peggio, quando mi guarda con occhi lucidi. Fosse stata una quacchera del Seicento sarebbe stata additata come esempio a tutta la parrocchia.
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Prima di iniziare con quello che voglio dirvi, benedetti figlioli, ci tengo a fare una precisazione. Io voglio bene alla mia famiglia, sul serio. Voglio bene ai miei genitori e persino a quella sottospecie di sorella che mi ritrovo. Ma oggi mi hanno staccato la connessione 18 volte! Mi si è impallato il computer a ripetizione!
Ho dovuto riavviarlo praticamente ogni due ore! Tutto questo non minerebbe qualsiasi rapporto familiare?
Chiusa la parentesi lamentosa, passiamo al dunque. Tra le varie cose che leggo, da molti anni leggo anche i fantasy. Mi iniziò mio cugino, più grande di me, che già ne leggeva e giocava anche di ruolo. In circa dieci anni e passa ne ho letti parecchi, compreso il celeberrimo "Signore degli Anelli" (ma l'ho fatto in tempi non sospetti, quando a leggerlo erano solo gli appassionati) ma anche "La storia infinita" e le prime "Dragonlance". Questo per dirvi, il genere mi piace e ho letto diverse trilogie, diversi cicli di romanzi. Credo che sia tremendamente ironico che proprio il "Signore degli Anelli" abbia determinato il baratro in cui è precipitata la letteratura fantasy negli ultimi anni. Da quando è uscito il film e le menti più reattive hanno deciso di comprare il libro (e di riflesso anche il "Silmarillion" e "Lo hobbit"), determinando un'impennata delle vendite del settore, nessun autore fantasy ha più scritto qualcosa di diverso da una trilogia. Una cosa terribile! Come se una storia per essere raccontata debba per forza essere divisa in tre! Lasciamo stare quello che è capitata a Margaret Weis e Tracy Hickman, finite in un contratto capestro che ha venduto i diritti delle Dragonlance a chiunque sappia tenere una penna in mano (e ormai ai giorni nostri battere le dita su una tastiera). Quello, fortunatamente, è un caso isolato. Ma tutti gli altri autori? Se facessimo loro osservare che abbiamo letto (e comprato) la "Trilogia degli Anelli" perchè Tolkien era un bravo scrittore e non perchè i libri erano tre, capirebbero? Bhe, sappiatelo cari imbrattacarte della domenica, non basta raccontare una favoletta (in tre volumi) dove un mago prepara una pozione con cenere, ruggine, sangue di vergine, lingua di serpe, saliva e fuliggine (riconoscete la citazione?): non è la quantità ma la qualità a spingerci all'acquisto. I lettori parlano tra di loro e se lo dicono se un libro è buono per fermare un tavolo ballerino o se deve essere regalato agli amici! Esempio: è uscito da poco "La città di luce e d'ombra" della zia Patricia McKillip. Un libro bellissimo, davvero delizioso, un piccolo gioiello riconosciuto anche a livello internazionale (ha vinto un fantasy award). In un unico volume e nemmeno di dimensioni esagerate. Mentre invece, benedetti figlioli, che pesantezza la trilogia dell'assassino di Robin Hobb! Un mare di carta sprecato quando la storia poteva essere raccontata in un terzo (guardacaso) delle pagine! Capisco che c'è bisogno di approfondire la psicologia dei personaggi nel corso della vicenda ma insomma, Dostoevskij non ha mai scritto trilogie!Per concludere, consigli per la lettura (per ciò che riguarda il fantasy). Oltre al già citato "La città di luce e d'ombra", di Patricia McKillip leggete la "Trilogia del Signore degli Enigmi", che è l'unica trilogia che mi sento di raccomandarvi, scritta in tempi non sospetti e di una bellezza mozzafiato. In Italia è edita dall'editrice Nord come "Il principe del mare e del fuoco". Mettete le mani su tutto ciò che trovate di Morgan Llewelyn, Mary Stewart e Tanith Lee, eccellenti nel raccontare le loro storie. Leggete "Il Mago" della Le Guin ma lasciate stare gli altri libri su Earthsea, non valgono la pena, non hanno lo stesso incanto. Se volete leggere qualcosa di diverso comprate "Lo stagno di fuoco" di Daniele Nadir, che magari i più attenti di voi conoscono già. E leggete anche "L'amuleto di Samarcanda", di Jonathan Stroud, ma lasciate stare i libri successivi, "L'occhio del golem" non era nulla di che.
P.s. Che bello scrivere ascoltando "Catersport".
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Ma ci si può alzare dal proprio candido lettino, la mattina, e avere la carogna addosso già dopo dieci minuti ad opera di una famiglia di schizzati? Come se non bastasse oggi a pranzo mi aspetta polpettone scongelato da tre giorni! Ce n'è per fare venire l'ulcera a chiunque!
La tesi procede, se mai qualcuno di voi se lo stesse domandando, oggi dovrei dare l'ultima revisione e domani al più tardi la porto a stampare. Uffa! Non ne posso proprio più, ma non possono darci la laurea honoris causa dopo aver finito gli esami? Tanto più che a cosa volete che serva una laurea in più o in meno, per andare a lavare piatti non serve mica! E non è che ci aspetti un lavoro migliore, dopo la laurea!
Oggi siamo di campionato... speriamo nella nona vittoria consecutiva...
Buona giornata a tutti!
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Benedetti figlioli, sto leggendo Moby Dick. Ci sono delle frasi geniali, è un libro che sto leggendo con la matita. Però... non so. Non mi prende ma ne ho vividi ricordi, le sue parole sono scolpite nella mia memoria. Sono ai primi capitoli, Ismaele e Queequeg si sono appena imbarcati e il capitano Achab non si è ancora visto... Chissà che la comparsa del grosso cetaceo bianco non movimenti un po' le cose! Le atmosfere sono molte belle, poi per noi che cresciamo giocando con il mare molte pennellate sono familiari.
Il resto fra sei minuti... (e vediamo se riconoscete questa citazione)
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Conoscete l’espressione “Non avere nulla”? Di chiara derivazione orientale, vado a illustrarvela. Se incontri un Buddha, uccidilo. Se incontri un tuo antenato, uccidilo. Non avere legami, non essere schiavo di nessuno. Vivi la tua vita unicamente per te stesso. Traetene voi le conclusioni che più vi aggradano.
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Benedetti figlioli, come diceva qualche tempo fa Marco Presta, visto che ho parlato bene dei colori e dei profumi di qui, oggi ho avuto la bella sorpresa di una giornata fantastica. Vi regalo lo scorcio che ho visto. A est, il mare che scintillava cristallino sotto i raggi di un sole ancora caldo, onde morbide di un blu intenso da far desiderare di saltare su una barca senza fare mai più ritorno, perdendosi nell'incantesimo della bellezza marina. A ovest, adagiata nell'azzurro più intenso che possiate concepire, una mezzaluna di garza che sorride ironica allo splendore del sole, dondolando i sogni di chi ancora si crogiola nel sonno della domenica mattina. A nord, contro l'azzurro purissimo del cielo l'imponenza della montagna nera, appena spruzzata di neve, l'aria tersa che permette di distinguerne le valli e i boschi, le ombre nelle forre e lo scintillio della neve in quota. A sud, infine, la piana che si estende verde e profumata fino all'abbraccio del mare.
Cambiando argomento, avete mai dato un'occhiata al programma di Neri Marcorè "Per un pugno di libri"? Oggi ci sarà la seconda puntata della stagione e si parlerà di "Emma", che, come voi naturalmente sapete, è di Jane Austen. Ora, innanzitutto vi consiglio il programma che nel desolato panorama della programmazione televisiva per i non-cerebrolesi è una piccola perla. Poi, benedetti figlioli, LEGGETE Jane Austen!!! Virginia Woolf diceva di lei che è la scrittrice perfetta e non è una raccomandazione sufficente? Ma se non vi bastasse, vi dico perchè dovete leggerla. Jane Austen ha avuto una vita paragonabile per noia e monotonia a quella delle tre sorelle Brontë ma con risultati artistici del tutto dissimili. A quindici anni la zia Jane era una piccola nichilista che non rispettava nulla e che di tutto si faceva beffe, perchè era troppo intelligente per non capire quanto il mondo fosse insensato e , quanto la realtà fosse basate sulle apparenze. Eppure, c'era in lei, dietro l'improbo realismo e l'ironia, una zona di quiete: un fondo lievemente estatico. Aveva una mente perfettamente formata ed armoniosa: forse soltanto Raffaello l'aveva come la zia Jane; una luce giusta, chiara e limpida usciva da lei, avvolgeva le cose, impregnava le persone, toccava le atmosfere e le superfici, giudicava il bene e il male, senza che nessun pregiudizio offuscasse, nemmeno per un momento, lo spirito e la rappresentazione. Come capita solo ai geni, conosceva tutti i segreti della realtà anche senza averne esperienza. E la precisione con cui li raffigurava era mirabile. Ha continuato a farsi beffe del mondo e della società in ciascuno dei suoi libri, creando personaggi indimenticabili, ritratti di stupidi spassosissimi, profondendo in ogni parola quella sua meravigliosa intelligenza ironica. Se il mondo vi sembra, come sembrava a lei, insensato e paradossale, leggete i libri della zia Jane, c'è tutto quello che può farvi riconciliare con la nostra realtà.
P.s. Cominciate da "Orgoglio e pregiudizio", proseguite con "Ragione e sentimento", "L'abbazia di Nothanger", "Mansfield park", "Emma" e lasciatevi "Persuasione" per ultimo. Non ve ne pentirete. E se ve ne pentirete è perchè non capite nulla.
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Sono del segno dei gemelli. Perchè mi prendo la briga di dirvelo visto che tanto non ci credo nemmeno? Perchè mi piace vederci una sorta di "segno del destino", una reinterpretazione astronomica dell'"omen nomen". Fin da quando ho memoria la mia vita si è srotolata su piani di esistenza geminati e questa contraddizione è esplosa completamente quando ho lasciato la mia città natale per studiare nella medievale città dalle dodici porte. Non si appartiene a due luoghi diversi, diversi per storia, cultura, sensibilità, non si appartiene contemporaneamente al nord ed al sud, sono due mondi opposti ed inconciliabili. Quando questo mi è stato chiaro era troppo tardi perchè rifiutassi quello che la nuova città mi stava dando ed era troppo tardi per tornare a ciò che la vecchia città mi aveva sempre dato. Troppo semplicistico dire allora che bisognava prendere il buono di entrambe le realtà in modo da mitigarne i rispettivi difetti. Non credo proprio di averlo fatto. In un certo libro (e vediamo se riconoscete la citazione) un principe spiegava di come lui e la sua gente ritenessero di essere degli dei e quindi di essere perfetti, e che bisogno hanno gli dei di cambiare il loro modo di vivere e di vedere le cose? Immaginate adesso questa alterigia, questa presunzione, questo orgoglio malato che rifiuta ogni cambiamento, mescolato con la freddezza di chi ha nelle vene non il sangue ma la nebbia della pianura padana. Aggiungete adesso la cultura, non solo quella stillata dalle ore di lezione, scolastiche ed universitarie, ma quella che viene dalla lettura personale e dall'abitudine a pensare, dall'esercizio del proprio senso critico anche quando se ne farebbe volentieri a meno. Che cosa avete ottenuto se non uno "storpio morale" (altra citazione) e per di più uno storpio che si compiace della propria deformità? Non appartengo a nessun luogo perchè nessun luogo può contenermi, il che vuol dire che appartengo ai luoghi che mi hanno formato, che hanno fatto di me ciò che sono.
Perchè vi ho tediato con questa tiritera? Sono a casa per qualche giorno, raccolgo le forze (o le disperdo) per l'ultimo round universitario. E, diamine, ieri sera in centro sembrava che avessero aperto le gabbie di una fauna locale davvero deprecabile! Eppure, questa è casa mia e ci sono colori e profumi che niente al mondo può eguagliare.
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E' un momento strano della mia vita. E' giunta l'ora che che dalla crisalide esca la farfalla, é il momento di crescere. Ma come si fa a crescere? Come si fa ad accantonare le proprie incertezze e cominciare una vita diversa da tutto ciò che si è stati? Perchè, benchè io ritenga di essere qualcosa di non comune non posso esimermi dall'abbandonare la vita così come la conosco per entrare nel "mondo dei grandi". Vedete, sono sull'orlo della lurea, eh si, sto per spiccare il salto nella vasca degli squali, non posso continuare a nuotare in quella medievale città univesitaria, madre di tutte le università, che è stata il mio stagno fino ad oggi. Il mare è la meta di tutti noi, volenti o nolenti siamo costretti a nuotare tre le sue tempeste e le sue bonacce. Ma voglio arrivarci bene. Voglio tuffarmi ad occhi aperti, voglio essere consapevole del momento che aspetto e del suo passaggio sulla mia vita. Giusto per sezionare l'anima una volta di più. Ecco perchè scrivo, novello Narciso che guarda il proprio riflesso non in una polla d'acqua ma sulla rete. Voglio ricordare le mie sensazioni, i pensieri che precedono, accompagnano e seguono il momento in cui tutto cambia. A voi cosa importa? Niente, ovviamente! Ma che narcisista sarei se non avessi un pubblico?
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