venerdì 23 marzo 2012
Canone di Pachelbel - Giga
Io ci provo davvero ma la maledetta penisola iberica tutta continua a perseguitarmi. E dire che Alonso è la stella del mio palpitante cuore ferrarista. La buona volontà c'è!
Aria sopra la Bergamasca
Ho come la sensazione che, di nuovo, la primavera stia per giocarmi qualche brutto scherzo. Sarebbe il terzo anno di fila e la cosa mi inquieta.
sabato 21 gennaio 2012
Corelli, La Follia
E' strano guardarsi indietro e non riconoscere niente di ciò che si è. D'altro canto non riconosco la persona che, nelle foto di 10 anni fa, dicono essere me. Come del resto la mattina allo specchio vedo sempre qualcuno che non conosco. Ciò che io percepisco di essere sembra totalmente scollegato da ciò che percepiscono gli altri. E' vero anche che ciò che io percepisco del mondo sembra essere irrilevante o invisibile anche per coloro che mi sono vicini. Come molte altre cose, anche questa mi sembra irrisolvibile. Fortunatamente, sono molto abile nel nascondere la testa sotto la sabbia.
Old 2
Festeggia ogni giorno l'inutilità della propria esistenza.
Mi preoccupa la pelle morta che si è accumulata sui miei piedi, come polvere. Se ne deve andare. E' da troppo tempo che non mi muovo dallo stesso posto.
La verità è che una delle cose che mi fa più incazzare, in questo momento, è che ti avevo creduto, grassa strabica puttana stronza. Me la sono bevuta, quando hai abbassato la voce e mi ha fatto capire che eravamo sulla stessa barca. E non ci credo che tutt'a un tratto sei cambiata, diventando l'opposto di quello che supponevo tu fossi. Eri già la merda che ti sei dimostrata, grassa strabica puttana stronza. E dire che ho persino provato pena per te! Simpatia anche. Pensavo che potevo esserci io al posto tuo e se potevo di davo una mano. E tu intanto a preparati per mettermela nel culo. Grassa strabica puttana stronza. Non lo hai ancora capito, cretina, che qualsiasi cosa tu faccia per loro, anche la più infame e bastarda, se ne fotteranno quando avranno sul piatto della bilancia te e i loro interessi? Ma non ti ha insegnato nulla vederlo in atto, grassa strabica puttana stronza? Sei proprio una persona da poco. E mi dispiace avere perso un solo istante appresso a te. Grassa strabica puttana stronza.
Mi dispiacerebbe moltissimo che qualcuno pensasse che io non sia in grado di mentire.
Giornata faticosa, nervi che crescono e brutti sogni che arrivano in ritardo. Mi ha sorpreso un pensiero: riconosceresti in ciò che sono ora ciò che hai amato e che hai distrutto? Forse no: forse saresti troppo occupato a difenderti dalle mazzate che cercherei di darti. Sono di natura rancorosa, grazie a te.
E capire inequivocabilmente, a 29 anni, che a qualsiasi Mr Darcy è di gran lunga preferibile George Knightley, sapere che esiste un uomo come lui, che possa corrispondere ad ogni mio più caro desiderio, e vederlo gettarsi via per nulla più che la stoltezza dei suoi pochi giorni.
Riddlemaster
6 ott, '10, 3:54 p.
Ma è più bella a versione suonata da Yo-Yo-Ma o quella che si sente in Master and Commander? Jack e Stephen mi mancano più di quanto avessi creduto. Vorrei saper esprimere ciò che sento come fa Jack con il suo violino. E vorrei sparare come Stephen e avere anche solo la metà della sua conoscenza.
Si pente, si duole, sa che lo rifarà e per questo si dispera. Vuole fuggire, come al solito, da sè prima di tutto, dal mondo come conseguenza. Cerca spasmodicamente la voce di Marcus, pensa a lui, pensa che lui non sa nemmeno che esiste. Che cosa fare? Piangere di nascosto, urlare finalmente? Il bruciore è ovunque, il soprannome che ha scelto per sè è poco lusinghiero ma lo ha fatto a posta. La stanchezza l'ammorba, dormirebbe una settimana se solo i suoi stessi pensieri non tenessero i suoi occhi spalancati. Non crede che guarirà, di fatto non ci crede, non sa nemmeno se vuole guarire. Vuole solo fuggire, come al solito, e come al solito non lo fa, forse per indolenza. E cosa significa scrivere di sè così?
Non riesco a non ascoltare Marcus. Potrebbe considerarsi deluso anche a lui e forse solo a lui potrei riconoscere questo diritto. E' tanto dura ascoltare Little lion man. O Winter winds. O The cave. E' dura ascoltarle tutte. Chissà che faresti tu al posto mio, mio caro, cara anima così simile alla mia. Il tuo sorriso è dolce e al contrario di me non penso tu sia pieno di rancore. Cosa mai faresti, mio caro Marcus, tu che conosci la vergogna della sconfitta, al posto mio? Riesco a sentire la tua gioia quando canti e ho visto quanto vuoi bene ai tuoi "figli". Le tue ali sono candide e intatte ma se sapessi in che condizioni sono le mie cosa faresti? Al contrario di te io ho eliminato la speranza anche dal vocabolario e le illusioni certo non fanno per me. Ma adesso davanti a me vedo solo un percorso oscuro e benchè ci veda al buio non riesco a penetrare queste tenebre. Non so nemmeno se la mano che sta tenendo di nuovo la mia mi porterà al sicuro o al macello. Il mio inconscio aspetta, la mia chiaroveggenza non mi mostra nulla. I segni mi paiono confusi e ho solo la promessa che se va tutto storto avrò una rete su cui cadere. Marcus, davvero, che faresti al posto mio?
http://www.youtube.com/watch?v=_KCg_QEHtkY
Adoro questo video. Adoro Marcus che sorride, adoro Ben con i palloncini, Winston con la vanga e Ted che guarda il cielo. Adoro quando Marcus canta:
Oh and pestilence is won when you are lost and I am gone
And no hope, no hope will overcome
Si. Mi trovo perfettamente daccordo. E Marcus ha la mia gratitudine, per avere cantato quello che ho nell'anima.
Adoro questo video. Adoro Marcus che sorride, adoro Ben con i palloncini, Winston con la vanga e Ted che guarda il cielo. Adoro quando Marcus canta:
Oh and pestilence is won when you are lost and I am gone
And no hope, no hope will overcome
Si. Mi trovo perfettamente daccordo. E Marcus ha la mia gratitudine, per avere cantato quello che ho nell'anima.
Ieri, parlando con un amico, ho espresso il desiderio di un cambiamento. Mal me ne incolse. La legge di Murphy ha colpito ancora e naturalmente è successa una cosa che non speravo affatto. Devo rinominare certi numeri "non rispondere", mi eviterei un sacco di cose. Non so davvero cosa aspettarmi, spero solo di non farmi il sangue troppo amaro. Il periodo è brutto già di suo. Praticamente mi sta vicino solo l'uomo sposato con cui convivo e "stare vicino" è un'espressione che non si può davvero applicare al suo comportamento. La famiglia si è volatilizzata, la mia ragazza mi odia al punto che ha scritto un racconto dove litighiamo. E mi ha assicurato che me lo farà leggere. Grazie, il gesto mi commuove. Ne avevo davvero bisogno. Conoscendola me lo farà arrivare con una tegola in mezzo alla fronte. Così, per gradire.
Una volta ho subito un rimprovero per la mia concezione dell'amore, accoppio gente simile, quando scrivo. Stessi gusti, stesso modo di sentire. Viene da chiedersi, perchè, ti innamori di uno con cui non hai nulla da dirti? Diciamo che è improbabile e che accade più nei telefilm che nella vita vera. Credo sia arrivato per me il momento di smetterla di cercare un pallido riflesso nelle persone, basta cazzate, a questo punto o uno come me o niente. E il niente non mi avvilisce affatto. Non sopporto più i parassiti che si attaccano a me, utilizzando la mia forza, la mia pazienza, per farsi esclusivamente i cazzi propri quando poi gli torna comodo. Vale per il geno-portoghese quanto per il marmocchio. So dare, voglio qualcuno che dia al pari di me. Voglio qualcuno che non abbia paura, paura di essere, paura di vivere. Sempre che ne esistano.
Tempo fa cercavo una persona. Una ragazza, ovviamente. Una vanitosa ragazza, l'ho trovata su facebook, anche questo ovviamente. Ma per trovarla li ho dovuto anch'io mettere su il mio profilo. Adesso vorrei chiuderlo. Tanto della ragazza ho i numeri di telefono... E' solo che... so che se lo faccio mi mancheranno Pemberley, il giardino dei maiali e la sua eterna primavera, e Netherfield, il campo d'autunno dove solitario e prigioniero vive un coniglio bianco. Forse dovrei lasciare libero il coniglio e chiudere l'account. Forse non avrei dovuto sognare te che mi dormivi addosso.
Ecco come è stato il concerto. Troppo breve, innanzi tutto, hanno cantato solo un'ora, non hanno nemmeno cantato tutti i brani dell'album, mancavano Winter winds (chiesta a gran voce come bis), Dust bowl dance e After the storm. In compenso hanno suonato tre inediti, inediti almeno per quanto ne so io. La stanza (definirla locale sarebbe eccessivo) era troppo piccola, già dall'inizio luccicavamo letteralmente di sudore sotto i riflettori, un pubblico lucente deve fare impressione. C'era poi un gruppo di turisti inglesi imbecilli, temo anche abbastanza sobri, che rompevano le scatole in una maniera fin troppo inglese.
Ma loro sono stati fantastici. Ben è assurdamente carino, in foto e in video non rende è proprio un bel figliolo. Winston parlucchia l'italiano ed era molto contento quando ci ha fatto tutto un discorsetto per presentarci una nuova canzone "che speriamo ti piaccia". Continua a essere inguardabile quando suona il banjio, sembra che faccia sesso con il suo strumento e NON è un bello spettacolo. Ted suona da Dio la batteria, il che è tutto dire considerato quando io adori i batteristi. Va detto che anche Ben e Marcus hanno suonato la batteria, credo che li tutti sappiano suonare un po' tutto. Quanto a Marcus, è stato perfetto. Una voce stupenda e una performance incredibile, non ha sbagliato nulla, sempre intonato e a tempo. Ho scoperto che è timido e che ha un sorriso davvero bello. Ha detto due volte "Come va. Fa caldo eh?" e poi si è scusato perchè sarebbe stato un concerto breve ma ha promesso che sarebbero tornati presto. E noi siamo qui ad attenderli. Io, almeno. Abbiamo cantato insieme le sue canzoni, ho potuto guardarlo, questo mi ha fatto felice. Anche mia sorella, che pure non li conosce, si è divertita.
Però avrei davvero voluto che cantasse per me:
And there will come a time, you'll see, with no more tears,
And love will not break your heart, but dismiss your fears.
Get over your hill and see what you find there,
With grace in your heart and flowers in your hair.
Ed io avrei voluto cantare di rimando a lui la già ben nota:
And my head told my heart
"Let love grow"
But my heart told my head
"This time no"
"This time no"
Ho avuto uno scontro con una medusa, mi ha dato una testata e ha vinto lei, ho anche fatto un movimento inconsulto e oltre la bruciatura ho rimediato uno stiramento... che palle!
Non so cosa ti aspettassi esattamente mollandomi, ma ho sempre pensato che il tempo sarebbe passato, il dolore mano a mano sarebbe diminuito e l'amore sarebbe svanito con esso. Forse saresti tornato, ma se anche tu lo facessi so che sceglieresti il momento in cui io non ti amerò più. Come ho già detto, un genitore può non superare la perdita di un figlio, una persona la perdita di un compagno amato dopo tutta una vita insieme, ma un ragazzetto come te si lascerà presto alle spalle una storia di soli tre anni. Tu mi amavi, io ti amavo, hai avuto paura, sei scappato per questo, e prima o poi non importerà più a nessuno dei due. Ne valeva la pena?
Mi spiace solo avere visto così a fondo in te da non rispettarti più.
Odio Charlie Whiting e tutti quelli che si vendono. E che si vendono in maniera così spudorata e irridente, sfacciati come bambini. Spero che ci sia una giustizia e che passino il resto del loro tempo a prenderla in culo da qualcuno di altrettanto sfacciato.
Giovedì c'è il concerto e, oh mio Dio, non so cosa mettermi, in perfetta tradizione checca isterica.
Io non ci credo. Alla speranza non credo. Mi trovo in disaccordo, Marcus, mi spiace, so che al mio parere ci tieni e te lo do senza remore. La speranza è una gran cacata. Infatti, Diego Abatantuono lo dice, in Mediterraneo: Chi vive sperando muore cacando. Riflettici bene, Marcus. La speranza è uscita dal vaso di Pandora, lo stesso che conteneva tutti i mali. Perchè era li? Errore divino? O piuttosto loro lo sapevano che era uno dei mali peggiori? Perchè lo è. Sperare non serve a un cazzo, solo ad essere ancora più delusi. Solo ad ingigantire la rabbia, ad ingannarsi, a farsi ingannare. Non si trova forza nella speranza, quasi è il contrario. Ci fa solo crogiolare nelle nostre illusioni e non ci permette di guardare in faccia la realtà. E la realtà fa schifo e noi ci sbattiamo contro ogni volta perchè speriamo sempre sia meglio. Non lo è. Sperare è davvero una stronzata. E sperare di essere felici è la somma di tutte le stronzate.
Bene. Voglio fermarmi davanti a lui e guardarlo. Voglio che mi veda piangere, voglio che mi senta gridare. Voglio che se ne vada e che mi ricordi per sempre. Vorrei anche che mi rimorchiasse, ma questo non veramente. Voglio che sappia che al mondo non sarà mai davvero solo perchè esiste qualcuno come lui. E questo qualcuno, mi piacerebbe capisse che sono io. Didn't I, my dear?
Chissà quando ha smesso di essere arrabbiato. Chissà quando ha davvero capito tutto, quando le cose sono andate al loro posto e lui ha potuto concentrarsi su altro. Oggi ho capito che tu non volevi un compagno con cui avere una relazione, solo qualcuno sui cui fare colpo. Che ti dicesse che eri figo. Non riesco nemmeno ad esprimere bene il concetto. Non volevi essere aiutato, volevi sentirti dire che eri sfortunato nel fallire e meraviglioso nel riuscire. Essere aiutato ti faceva andare avanti e tu non volevi: andare avanti significa crescere e arrivare al momento in cui avresti dovuto fare da solo e prenderti le tue responsabilità. Era meglio la tua prima, la ragazzina. Non mi stupirebbe affatto vederti con una marmocchia pari tua. Ho davvero sbagliato tutto, con te. E ne ho ricavato solo una ferita in più. A tornare indietro, non lo rifarei. Ed è triste pensare che è stato tutto solo un errore.
And my head told my heart
"Let love grow"
But my heart told my head
"This time no"
"This time no"
Il mio stupido cuore avrebbe dovuto rispondere così alla mia stupida testa.
Mi piace molto questa faccenda dell'affermazione prepotente ed egoistica dell'Io ruggita da quattro voci distinte, in un coro che sa di forza e sostegno. Mi fa pensare al mio branco, solo composto da persone migliori. Allora, vorrei vederli i miei quattro leoni. E quindi perchè esito?
Weep for yourself, my man,
you'll never be what is in your heart
weep little lion man,
you're not as brave as you were at the start
rate yourself and rake yourself,
take all the courage you have left
wasted on fixing all the problems
that you made in your own head
but it was not your fault but mine
and it was your heart on the line
I really fucked it up this time
didn't I, my dear?
didn't I, my...
tremble for yourself, my man,
you know that you have seen this all before
tremble little lion man,
you'll never settle for any of your scores
your grace is wasted in your face,
your boldness stands alone among the wreck
learn from your mother or else spend your days biting your own neck
but it was not your fault but mine
and it was your heart on the line
I really fucked it up this time
didn't I, my dear?
didn't I, my dear?
L'herpes mi sta di nuovo consumando le labbra. Il medico mi ha imbottito di pillole e mi ha detto non ne vale la pena, mantieni la calma, non ti porta a nulla soffrire così. Vero, verissimo, non vorrei nemmeno io. Mi ha sfinito soffrire così. Per cosa poi, per chi. Per uno dei tanti Peter Pan che affollano questo mondo e che è volato via, pretendendo di convincermi che ero io che lo abbandonavo. Provo risentimento adesso, delusione, rabbia. Per la prima volta penso che non voglio vederti più nemmeno dipinto. Sei soltanto uno stupido ragazzino e quando crescerai sarà sempre troppo tardi.
Esiste qualcosa di più triste di due strade che corrono parallele senza incontrarsi mai? Mi rendi ancora triste. Mi rende ancora triste il fatto che non capisci quello che hai fatto. Mi rende triste capire di averti dato tutto e che tu hai gettato tutto. Provo la desolazione di non essere più importante per te. Non ricordo di avere sofferto in maniera così soffusa e persistente quando qualcuno ha deciso di mettermi ai margini della propria vita. Mi rende triste la tua accusa silenziosa di averti abbandonato quando sei tu che sei fuggito. Solo uno che non ama può volere essere mio amico adesso. E sapere questo mi rattrista. Penso ancora a quanto era bello svegliarsi insieme. All'espressione segreta del tuo viso che solo io conoscevo. Ricordi che sono cenere, cenere che mi soffoca. Forse dovrei avercela con te. Ma sono solo triste.
Non che pensassi che potesse durare per sempre, quel periodo di "sollievo". Solo non capisco perchè mi sia ripiombato tutto addosso. Stamattina pensavo di nuovo a Girolamo e Salvestra del Decameron, a come lui si trattiene dal respirare perchè lei si è sposata con un altro. Le muore accanto, perchè non può più averla accanto. Smette di respirare perchè non vuole più respirare in un mondo dove lei non può essere sua. Vorrei averne la forza. Non ho niente da fare qui, niente da dare. Non mi piacciono le persone, non ne capisco la maggior parte dei desideri e delle paure, in compenso mi feriscono cose che per altri sono invisibili. Voglio chiudere gli occhi e non svegliarmi più.
E se avessi finalmente rotto la mano destra, a furia di dare pugni sulla scrivania? E ben mi sta invece di fracassare di botte chi è il vero problema.
Puoi essere spaventata, è comprensibile, però non puoi allontanarti da me per questo. Non sono io che ti spavento.
Danny Concanon
It's empty in the valley of your heart
The sun, it rises slowly as you walk
Away from all the fears
And all the faults you've left behind
The harvest left no food for you to eat
You cannibal, you meat-eater, you see
But I have seen the same
I know the shame in your defeat
But I will hold on hope
And I won't let you choke
On the noose around your neck
And I'll find strength in pain
And I will change my ways
I'll know my name as it's called again
Cause I have other things to fill my time
You take what is yours and I'll take mine
Now let me at the truth
Which will refresh my broken mind
So tie me to a post and block my ears
I can see widows and orphans through my tears
I know my call despite my faults
And despite my growing fears
But I will hold on hope
And I won't let you choke
On the noose around your neck
And I'll find strength in pain
And I will change my ways
I'll know my name as it's called again
So come out of your cave walking on your hands
And see the world hanging upside down
You can understand dependence
When you know the maker's hand
So make your siren's call
And sing all you want
I will not hear what you have to say
Cause I need freedom now
And I need to know how
To live my life as it's meant to be
And I will hold on hope
And I won't let you choke
On the noose around your neck
And I'll find strength in pain
And I will change my ways
I'll know my name as it's called again
Il risveglio al mattino è sempre il momento peggiore. Se anche nel sonno non ho pensato te, quando apro gli occhi so già che non sei con me. Non devo apprenderlo ogni mattina, perchè questa consapevolezza evidentemente non mi lascia nemmeno nel sonno.
Non c'era nulla che non andasse in te. Solo io lavoravo e tu no. Io avevo vissuto fuori casa e tu no. Io avevo la macchina e tu no. Vantaggi ridicoli che mi permettevano di ingombrare la tua vita al punto da farti chiedere se saresti riuscito a camminare senza di me. Si, certo che ci riesci. Riuscirai ad amare altri che non me. Riuscirai a vivere senza di me. Forse non si riesce più a vivere senza un figlio, senza il compagno di una vita ma non senza una persona con cui ha condiviso solo qualche anno. Solo non puoi volere questa indipendenza e ancora appoggiarti a me "come amici". Non ho amicizia da darti. Da darti ho solo un pacco di libri e mi spiace che tu non abbia nemmeno la prontezza di spirito da venirtelo a prendere.
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Le canzoni d'amore. Le canzoni d'amore sono credo la cosa più venduta al mondo tra i beni "culturali". Mi si nomini un cantante che almeno una volta non ha scritto una canzone d'amore. Pennac dice che tutte le storie sono storie d'amore e tutte le canzoni sono storie e si tirino le somme del ragionamento. Ne potrei nominare moltissime, insulse quanto bellissime, tutte parlano della bellezza di un incontro e del dolore di una separazione. Ma nessuna fa al caso mio. Non sono preda di gelosia, passione, risentimento. Non provo rabbia, non provo odio, solo io ti vedo. Ti vedo per quello che sei. E mi fai tenerezza e compassione. Sei spaventato, scalci, non mi vuoi ma non vuoi nemmeno che non ci sia. Bambino stupidino. Fai i capricci. A pensarci mi viene da ridere e infatti non piango più da due giorni. La situazione è grave ma non seria. Mi dispiace più per te che ti dibatti che per me che prendo i tuoi colpi. Io almeno so cosa succede.
Ne conosco canzoni d'amore ma non me ne viene in mente nessuna che parli di questo. Solo ascolto una canzone degli anni 80 e quando sento "Ma noi un tempo ci amavamo" mi viene da sorridere, forse con un po' di nostalgia.
E' stato oggi. Solo oggi ho preso i tuoi regali e li ho messi da parte. Non riuscivo a smettere di pensare che tu eri Edipo, lei Giocasta naturalmente, e che dalla morte di Laio non hai voluto altro che essere di nuovo suo marito. Non c'era spazio, per me. Se non come pedina da usare, naturalmente. Così ho capito che non aveva più senso tenere quelle vestigia di passato. Che non saresti stato Ulisse a tornare da Penelope. Tu sei Edipo. Spero che la tua Giocasta non spezzi il cuore al suo compagno, che non se lo merita. Dicevi che quei regali erano stati fatti con tanto amore... ma ormai non penso più che mi amassi. Mi stavi accanto e mi volevi bene... ma non credo mi amassi. Che senso aveva continuare a fissarli in cerca di risposte che non sarebbero mai state vere?
E' una strategia. Avrei dovuto saperlo, maniaco come sei lo hai progettato. Hai progettato tutto questo. Brillante e spietato, chissà quanto ne sei fiero. E chissà quanto hai trovato divertente farmi fare la parte dell'agnello sacrificale, lo devi avere ritenuto appropriato, in un certo senso.
Tu volevi lei. La volevi disperatamente, al punto da accettare qualunque cosa lei ti chiedesse. Di fare ma sopratutto di essere. E quello che lei ti ha detto di essere, quello che ti ha detto di provare, lo hai elencato. Potevi essere preoccupato per vita sentimentale, studio, amicizie. E qui ti scatta il piano, dopo esserti così discretamente informato con lei. Tutti sono premurosi con chi soffre per amore. E tu ami me, nominalmente. Ami me che a lei non piaccio e sprecarsi a negare sarebbe ridicolo. E così prendi due piccioni con una fava. Ti liberi di me, di me che non le piaccio, per avere la sua attenzione, perchè lei ti consoli e ti stia a sentire, per avere un'occasione di starle vicino, e potrai parlare con lei di tutti i miei difetti, potrai dirle che lei aveva ragione. Non so se questo si è realizzato, in verità non credo. Potresti strapparti il cuore e metterglielo in mano, lei non ti guarderà mai. In ogni caso se sacrifichi qualcosa che per te non ha valore non puoi aspettarti qualcosa di significativo come ricompensa. Per usarmi a questo modo non mi amavi più, per calpestare a questo modo quello che provavo. Lei hai offerto la menzogna che hai costruito e forse ti ha concesso qualche ora con lei ma non ci sarà nient'altro. Non l'avrai mai.
Un giardino con dei maialini. Lo hai voluto, ti ho aiutato a realizzarlo. Ti ho regalato i maiali, i fiori, gli alberi. Hai detto che entravi spesso a guardarlo. Credo che mentissi ma ogni giorno innaffio i tuoi fiori, perchè tu li veda colorati, se mai entrassi nel giardino. Ora come in passato il pensiero che tu possa essere dispiaciuto o amareggiato, anche da una cosa così sciocca, mi è insopportabile.
Ti rivedo in quella barella di ospedale, pallido come un morto, ti rivedo troppo debole per stare in piedi, sento ancora la tua pelle sotto le dita perchè volevi ti tenessi la mano sulla fronte. Mi ricordo la paura provata e l'impotenza, non potevo fare altro che vegliarti. Sei più debole di allora, adesso. E io non sono più con te, a tenerti la mano sulla fronte. Perchè tu non mi hai voluto. Eravamo forti perchè eravamo insieme, come puoi non saperlo? Come puoi non sentirlo fino nelle viscere? Come puoi vivere senza di me e pretendere che io creda che ancora mi ami? Ti sei perso nelle tue cose esattamente come volevi, spero per te che tu sia felice perchè se nemmeno lo sei allora che senso ha tutto questo? Che senso aveva la mia mano sulla tua fronte?
Hai presente quando sogni di morire
per vedere chi verrà al tuo funerale
per capire chi ti ha voluto bene
e chi ti ha voluto male hai presente?
Chi ti vuole bene dopo di me?
Chi ti vuole bene?
e capire poi che hai sbagliato tutto
che non manchi a nessuno
lei non è vestita a lutto
Rosso, è un vestito rosso
oggi quello che indossi
per il mio funerale
bella senza più pensieri
come sei tranquilla
nel giorno del mio funerale
Hai presente poi la figlia del dottore
seduta in terza fila che piange e non si fa notare
per non parlare del mio migliore amico
che mentre il prete parla
sta nel letto suo a dormire
Chi ti vuole bene dopo di me?
Chi ti vuole bene?
e vedere poi la donna del tuo cuore
che assiste alla funzione
senza il minimo dolore
Rosso, è un vestito rosso
oggi quello che indossi
per il mio funerale
bella senza più pensieri
come sei tranquilla
nel giorno del mio funerale
Hai presente quando sogni di morire
per vedere chi verrà al tuo funerale
e capire poi che hai sbagliato tutto
che non manchi a nessuno
e lei non è vestita a lutto
Chorus
Ma rosso, è un vestito rosso
oggi quello che indossi
per il mio funerale
bella senza più pensieri
come sei tranquilla nel giorno del mio funerale
Non avevi niente da dirmi. Per questo ti ho fatto cenno di andartene. Non avevi niente da dirmi, non avevi nessuna voglia di avvicinarti a me, mi guardavi come se stentassi a credere che esistessi davvero. Come se fossi sorpreso del fatto che potessi ancora esistere, dopo che mi avevi così completamente scalzato dalla tua vita. Eri così animato mentre parlavi... forse da che mi hai lasciato la metà dell'animazione che mettevi nel discorso io l'ho spesa per vivere... e questa differenza la dice lunga eh? Vorrà pur dire qualcosa. Dice di quanto pensi a me e di come. Non avevi niente da dirmi anche per questo, no? Cosa potevamo fare se non voltarci di nuovo le spalle ed andarsene ognuno per la propria strada? Non avevi niente da dirmi. E io cosa ti potevo mai dire che tu potessi voler sentire? Te ne sei andato, cosa potevi voler sentire, voler dire? Non ti ho chiesto come stavi perchè era fino troppo evidente che stavi bene. Senza di me. Non avevi niente da dirmi. Non ti è stato difficile andartene.
In fin dei conti si tratta solo di questo: eri l'unica cosa in cui potessi ancora credere e l'unica persona per la quale volevo farlo. Ora non è rimasto più nulla, perchè la cenere se l'è portata il vento. Non voglio nemmeno perdonarti.
E' bello constatare come tante discussioni, preghiere, ricatti, e richieste "non mi epurare dalla tua vita" quello che ha cancellato l'altro sei tu. Consolante. Ma non veramente.
Piango. Paludi di parole fatte fango. Mi muovo come anguilla nella sabbia. Che rabbia.
Mi hanno sparato. Arriverà l'ambulanza, all'ospedale dichiareranno il decesso. Potrò riposare. Smettere di fingere di essere ancora in vita. Perchè mi hai preso in giro anche tu? Perchè hai sentito il bisogno di calpestarmi al pari degli altri? Vuoi vedere quante volte devi spararmi, prima che non riesca più a incassare proiettili? Spero davvero che tu non mi ami più.
Penso alle cose perse. Boccherini mi mancherà moltissimo. Ti ho dato tutto quello che mi era rimasto da dare, tutto ciò che aveva resistito e non era stato fatto cenere. Così anche tu hai potuto prendere tutto e gettarlo via.
Eppure la mamma mi aveva avvertito: quelli che ti dicono che sei la persona della loro vita o hanno in mente qualcosa o l'hanno già fatta. Ed è la verità, sperimentata due volte. Giuro che il terzo, se mai dovesse arrivare, lo uccido. Un'altra presa in giro non la sopporterei davvero. Perchè sono state tutte solo delle prese in giro. Chiacchiere, esercizi di stile. Vane ciance. Boccherini mi mancherà moltissimo.
Mi dispiace che nessuno ci tenga abbastanza a te per dirti che sei un cretino. Mi dispiace che tu abbia ritenuto di dover prendere a calci l'unica persona che a te ci teneva abbastanza da farlo. Ma se pensi davvero che tutto questo non avrà un prezzo ti sbagli. Cosa diavolo significa esattamente "Il resto si vedrà"?
C'era una volta una civetta. Era una creatura silenziosa e assorta, conscia della propria saggezza, sapeva vedere al buio ed era stata a fianco di una dea, come sua preferita. Per onorarla, una grande e potente città aveva usato la sua effige per celebrare se stessa. Poi un giorno la civetta incontrò un maialino. Il maialino era un animaletto tenero e affettuoso, che offrì alla civetta di accomodarsi sulla sua groppa, e da quella altezza nè troppo alta nè troppo bassa la civetta imparò tante cose nuove ma più di tutto fu riconoscente al maialino per la semplice dolcezza con cui la trattava. Cercò di sdebitarsi come poteva, insegnando al maialino alcune delle cose che sapeva. Ma poi un giorno il maialino venne a sapere di un luogo dove erano sotterrati molti profumati tartufi e poichè desiderava essere lodato lasciò la civetta per andare a cercare i tartufi. Lei se ne dispiacque molto, perchè pensava che il maialino le volesse bene quanto lei ne voleva a lui, così rimase sull'albero dove lui l'aveva lasciata e dopo un poco il maialino tornò, con il musetto ferito, perchè non c'erano tartufi dove aveva scavato ma solo radici spesse che lo avevano fatto sanguinare. La civetta lo portò al fiume, lo curò, e lo portò in un posto dove i tartufi c'erano davvero. E vissero tutti felice e contenti.
O forse non andò così. Forse la civetta volò via e il maialino trovò i tartufi. Oppure forse il maialino tornò lo stesso, ferito, dalla civetta ma lei era arrabbiata e non lo accolse e passarono tutta la loro vita a rincorrersi, lei che gli sfuggiva, lui che la inseguiva. Oppure il maialino incontrò una maialina che lo portò in un campo di enormi tartufi profumati e la civetta invece incontrò una civetta maschio che le donò una dracma, e non seppero mai più nulla l'uno dell'altra. Oppure il maialino trovò i tartufi ma non tornò dalla civetta e lei rimase ad attenderlo fino a che non morì. Oppure ancora il maialino venne catturato dagli uomini, che lo fecero diventare il loro animaletto domestico e la civetta non poteva fare altro che osservarlo abbrutirsi li dove era confinato. Oppure arrivò un cacciatore, che sparò a ciò che rimaneva del cuore della civetta, e lei non fu altro che un animale impagliato nella vetrinetta del laboratorio di scienze di una scuola. Quale sarà il vero finale di questa storia? So solo che la civetta ha bisogno del maialino e che sarebbe triste se non camminassero mai più assieme.
Questa cosa non ha alcun senso. Non ne aveva quando ne abbiamo parlato la prima volta e ne ha ancora meno adesso. Mi dispiace che nessuno te lo dica e mi spiace non poter essere io a dirtelo, ma davvero, non ha senso. Hai un problema con molti, tranne che con me, e per risolverlo è me che abbandoni? Vuoi essere amato per quello che sei e metti me da parte che lo faccio? Esattamente perchè? Cos'è che volevi ottenere? Mi ami ma non vuoi stare con me, anche se vuoi che ci sia nel tuo futuro. Che razza di acrobazia è mai questa? Non mi chiedi nulla ma non vuoi sentirti dire che mi hai abbandonata. Cosa stai facendo al tuo cuore ed al mio, cosa ci sta facendo la tua testa? Cosa ci stanno facendo le tue paranoie, le tue nevrosi? Se volevi tempo e spazio per te stesso l'unico modo che avevi era allontanare me? Non sei nemmeno felice! E non credo che respiri adesso più liberamente di quando eravamo insieme. Spiegami allora che senso ha tutto questo?
Oggi è il ventesimo giorno. Certo non è ancora finito ma non credo che proseguirà diversamente da come è iniziato. Da come prevedo che si concluda. Oggi è il ventesimo giorno e io spero davvero che tu non mi ami più. Vorrei solo poterti cancellare come tu hai cancellato me.
Il tempo è diventato infinito. Prima non avevo tempo per nulla che non fosse la rigida sequenza del dovere. Ora non ho abbastanza cose per riempire i minuti che scorrono. Il lavoro mi nausea, i libri non hanno più nulla da dirmi, men che meno le persone. Spesso mi stanco lo stesso, non fosse altro che per il continuo piangere. Mi hanno detto che non sorrido serenamente da 10 anni. Mi dico che non mi amavi più perchè pensare che te ne sei andato amandomi è peggio. Non riesco più a credere ad Adele. Ho perso di nuovo la battaglia. Spero non pensi seriamente che hai agito per il meglio, per il mio meglio come il tuo. Spero tu possa essere felice ma non voglio che tu lo sia senza di me. So che desiderio esprimere per il mio compleanno.
C'era un tale che amava una ragazza, tanto tempo fa. Lei era ricca e nobile e lo amava anche se lui era povero. Lui decise di partire per fare fortuna, stette via per anni, quando tornò lei era sposata con un altro. Lui era così disperato che entrò di notte a casa di lei, le si sdraiò accanto e trattenne il respiro fino a morirne.
Vorrei esserne in grado. Non voglio respirare da quando mi hai abbandonato ma non riesco a fare come lui. Vorrei smettere di amarti e mi dispero ogni giorno. Vorrei cancellare ogni speranza con il gelo della tua assenza. Hai sempre saputo che la strategia del vuoto era quella migliore da usarmi contro. E infatti eccomi che impazzisco. Vorrei smettere di respirare.
Wake in a sweat again
Another day's been laid to waste
In my disgrace
Stuck in my head again
Feels like I'll never leave this place
There's no escape
I'm my own worst enemy
I've given up
I'm sick of feeling
Is there nothing you can say
Take this all away
I'm suffocating
Tell me what the fuck is wrong
With me
I don't know what to take
Thought I was focused but I'm scared
I'm not prepared
I hyperventilate
Looking for help somehow somewhere
And no one cares
I'm my own worst enemy
I've given up
I'm sick of feeling
Is there nothing you can say
Take this all away
I'm suffocating
Tell me what the fuck is wrong
With me
God!!!
Put me out of my misery
Put me out of my misery
Put me out of my
Put me out of my fucking misery
I've given up
I'm sick of feeling
Is there nothing you can say
Take this all away
I'm suffocating
Tell me what the fuck is wrong
With me
Another day's been laid to waste
In my disgrace
Stuck in my head again
Feels like I'll never leave this place
There's no escape
I'm my own worst enemy
I've given up
I'm sick of feeling
Is there nothing you can say
Take this all away
I'm suffocating
Tell me what the fuck is wrong
With me
I don't know what to take
Thought I was focused but I'm scared
I'm not prepared
I hyperventilate
Looking for help somehow somewhere
And no one cares
I'm my own worst enemy
I've given up
I'm sick of feeling
Is there nothing you can say
Take this all away
I'm suffocating
Tell me what the fuck is wrong
With me
God!!!
Put me out of my misery
Put me out of my misery
Put me out of my
Put me out of my fucking misery
I've given up
I'm sick of feeling
Is there nothing you can say
Take this all away
I'm suffocating
Tell me what the fuck is wrong
With me
Sto ascoltando una quantità di musica classica da fare schifo! ><
Ho amato sino alla follia ma quello che gli altri chiamano follia per me è l'unico modo sensato di amare
Oggi farà finta di non esistere, perchè non ne ha nessuna voglia e sopratutto non ne ha più la forza. Non crede che qualcuno noterà la differenza.
Il lavoro è la morte della cretività e della passione. Due giorni appena di lavoro e mi sembra di essere la povera Sophie del Castello errante di Howl.
Per Michele. Mi sono innamorata: lapsang souchong. Per usare un termine tecnico spacca il culo ai passeri. Quando lo bevo mi sembra di essere l'astuto consigliere di un mandarino che osserva la bruma delle montagne in lontananza, seduto nel suo giardino mentre le sue figlie suonano delicati strumenti. Mi piacerebbe tanto berlo con te.
Eppure la mamma mi aveva avvertito che tutte le cose finiscono.
lui di nascosto osserva te,
tu sei nervosa vicino a me.
lui accarezza lo sguardo tuo,
tu ti abbandoni al gioco suo.
ed io tra di voi
se non parlo mai
ho visto gia' tutto quanto.
ed io tra di voi
capisco che ormai
la fine di tutto e' qui.
lui sta spiando
che cosa fai
tu l'incoraggi perche' lo sai.
lui sa tentarti con maestria
tu sei seccata che io ci sia.
ed io tra di voi
se non parlo mai
osservo la vostra intesa.
ed io tra di voi
nascondo cosi'
l'angoscia che sento in me.
lui di nascosto
sorride a te,
tu parli forte,
chissa' perche'
lui ti corteggia
malgrado me,
tu ridi troppo,
hai scelto gia'.
ed io tra di voi
se non parlo mai
ho gonfio di pianto il cuore.
ed io tra di voi
da solo vedro'
la pena che cresce in me.
oh, no! non e' niente,
forse un po' di fatica.
cosa vai a pensare?
al contrario!
e' stata una magnifica serata si'
una magnifica serata !
una magnifica serata !
tu sei nervosa vicino a me.
lui accarezza lo sguardo tuo,
tu ti abbandoni al gioco suo.
ed io tra di voi
se non parlo mai
ho visto gia' tutto quanto.
ed io tra di voi
capisco che ormai
la fine di tutto e' qui.
lui sta spiando
che cosa fai
tu l'incoraggi perche' lo sai.
lui sa tentarti con maestria
tu sei seccata che io ci sia.
ed io tra di voi
se non parlo mai
osservo la vostra intesa.
ed io tra di voi
nascondo cosi'
l'angoscia che sento in me.
lui di nascosto
sorride a te,
tu parli forte,
chissa' perche'
lui ti corteggia
malgrado me,
tu ridi troppo,
hai scelto gia'.
ed io tra di voi
se non parlo mai
ho gonfio di pianto il cuore.
ed io tra di voi
da solo vedro'
la pena che cresce in me.
oh, no! non e' niente,
forse un po' di fatica.
cosa vai a pensare?
al contrario!
e' stata una magnifica serata si'
una magnifica serata !
una magnifica serata !
They're pickin' up pieces of me,
While they're pickin' up pieces of you.
In a bag you will be, before the day is over.
Were you looking for somewhere to be.
Or looking for someone to do.
Stupid me, to believe that I could trust in stupid you.
And on the back of my hand,
Were, directions I could understand.
Now that old buzzard Johnny Walker,
Has gone and ruined all our plans.
Our best-made plans.
Don't leave me here, to cast through time,
Without a map, or road sign.
Don't leave me here, my guiding light,
'Cause I, I, wouldn't know where to begin.
I asked the Kings of Medicine.
They're pickin' up pieces of me,
While they're pickin' up pieces of you.
Lying on ice you will be before the day is over.
It's a case in point baby,
That you never thought it through.
Stupid me, to believe I could depend on stupid you.
And on the tip of my tongue,
Were, words that always came out all wrong.
'Cause they were drowned in Southern Comfort,
Left to dry-out in the Sun,
The noon-day Sun.
Don't leave me here, to cast through time,
Without a map, or road sign.
Don't leave me here, my guiding light,
'Cause I, I, wouldn't know where to begin.
I asked the Kings of Medicine,
But it seems that they've lost their powers.
Now all I'm left with is the hour.
Don't leave me here, to cast through time,
Without a map, or road sign.
Don't leave me here, my guiding light,
'Cause I, I, wouldn't know where to begin.
I asked the Kings of Medicine,
But it seems that they have lost their powers.
Now all I'm left with is the hour.
Don't leave me here,
Don't leave me here, oh no-oh,
I wouldn't know where to begin.
While they're pickin' up pieces of you.
In a bag you will be, before the day is over.
Were you looking for somewhere to be.
Or looking for someone to do.
Stupid me, to believe that I could trust in stupid you.
And on the back of my hand,
Were, directions I could understand.
Now that old buzzard Johnny Walker,
Has gone and ruined all our plans.
Our best-made plans.
Don't leave me here, to cast through time,
Without a map, or road sign.
Don't leave me here, my guiding light,
'Cause I, I, wouldn't know where to begin.
I asked the Kings of Medicine.
They're pickin' up pieces of me,
While they're pickin' up pieces of you.
Lying on ice you will be before the day is over.
It's a case in point baby,
That you never thought it through.
Stupid me, to believe I could depend on stupid you.
And on the tip of my tongue,
Were, words that always came out all wrong.
'Cause they were drowned in Southern Comfort,
Left to dry-out in the Sun,
The noon-day Sun.
Don't leave me here, to cast through time,
Without a map, or road sign.
Don't leave me here, my guiding light,
'Cause I, I, wouldn't know where to begin.
I asked the Kings of Medicine,
But it seems that they've lost their powers.
Now all I'm left with is the hour.
Don't leave me here, to cast through time,
Without a map, or road sign.
Don't leave me here, my guiding light,
'Cause I, I, wouldn't know where to begin.
I asked the Kings of Medicine,
But it seems that they have lost their powers.
Now all I'm left with is the hour.
Don't leave me here,
Don't leave me here, oh no-oh,
I wouldn't know where to begin.
But it's time to face the truth,
I will never be with you
I will never be with you
Danglard smaltisce la sbornia ascoltando Antonio... quanto ci vorrà?
Wise men say only fools rush in
But I cant help falling in love with you
Shall I stay
Would it be a sin
If I cant help falling in love with you
Like a river flows surely to the sea
Darling so it goes
Some things are meant to be
Take my hand, take my whole life too
For I cant help falling in love with you
Like a river flows surely to the sea
Darling so it goes
Some things are meant to be
Take my hand, take my whole life too
For I cant help falling in love with you
For I cant help falling in love with you
But I cant help falling in love with you
Shall I stay
Would it be a sin
If I cant help falling in love with you
Like a river flows surely to the sea
Darling so it goes
Some things are meant to be
Take my hand, take my whole life too
For I cant help falling in love with you
Like a river flows surely to the sea
Darling so it goes
Some things are meant to be
Take my hand, take my whole life too
For I cant help falling in love with you
For I cant help falling in love with you
Non è una bella cosa ma alla fine bisogna proteggersi, no? E' molto più facile affrontare queste giornate di squallore senza il ricordo di essere stati felici. E penso troppo a te, credi che non lo sappia? Troppo sopratutto perchè tu non pensi a me.
How'd I ever end up here
Must be through some lack of kindness
E' solo routine. Ormai è solo questo.
Must be through some lack of kindness
E' solo routine. Ormai è solo questo.
E' morta la signora Cettina. Dimostrazione che Dio non esiste e se si è quello del "Livre Safran".
A conti fatti penso che ci potrei morire, con l'Arlesienne. L'uomo sposato con cui convivo sostiene che sono più il concerto per violino di Mendelhsson (quello li famossisimo con quell'inzio appassionato, per voi che poco ne masticate). Ma è come lui mi vede, in fondo. Io sono il secondo movimento dell'Arlesienne. Ci potrei morire su. Non vedo l'ora di andare in ferie.
Sto leggendo "Nostromo". Non so esattamente cosa mi ha spinto a scegliere Conrad come unica compagnia e conforto nelle lunghe (davvero lunghe) ore di attesa che ho passata dal dermatologo di recente. Non è stata una scelta felice a conti fatti. Mi stpisce come uno che abbia potuto scrivere "La linea d'ombra" o "Il passeggero segreto" abbia potuto scrivere anche "Nostromo". Una lettura così faticosa mascherata da quel linguaggio così lieve, da quei personaggi in grado di farsi comprendere immediatamente. Ma quanti sono! Con quanti ti ritrovi a simpatizzare alla fine! Non è possibile, la vita stessa non è così complessa. E poi a me le morenite non sono mai piaciute.
La compassione non esiste e la mia carriera nel porno è stroncata per sempre: ho sviluppato una violenta allergia al lattice.
Interpol. Molto Interpol. I tre dischi + il Black ep a ripetizione. La voce di Paul mi porta in un posto dove si sta molto bene.
Ho preso un virus e di conseguenza la decisione (meditata più volte) di comprare un mac. Qualcuno ha da consigliarmi qualcosa a questo proposito?
Appena trovo il secondo lavoro e arrivo ai 10.000 euro di risparmio, me ne vado di casa.
Ho preso un virus e di conseguenza la decisione (meditata più volte) di comprare un mac. Qualcuno ha da consigliarmi qualcosa a questo proposito?
Appena trovo il secondo lavoro e arrivo ai 10.000 euro di risparmio, me ne vado di casa.
Mi sorge il dubbio... forse avevo bisogno di qualche attimo di silenzio.
Qualcuno può consigliarmi un libro sulla Parigi anni '20?
Qualcuno può consigliarmi un libro sulla Parigi anni '20?
E' proprio vero che non esistono più le mezze stagioni... casa mia è invasa da farfalline.
Da qualche tempo ascolto i "Passaparola" di Marco Travaglio. Amo molto Travaglio, è così antipatico e racconta le cose in maniera così diretto, senza starci a girare attorno. Solo i deboli ci tengono a piacere a tutti.
Ma perchè i libri devono costare così tanto? Perchè tutti hanno parlato almeno una volta nella vita della Parigi della belle époque ma poi non esiste un accidenti di libro sull'argomento? Perchè se comunque uno insiste si deve compare almeno un paio di libri per cercare di azzeccarci qualcosa? Protesto! ><
Se dovessi rifarmi alle opinioni che i miei amici/fidanzatume hanno di me credo che mi dovrei sparare un colpo in testa. M. mi da del drago, dice che mi vede bene sul mio cumulo d'oro a contare monete e pietre preziose. La mia ragazza dice che ogni volta che posso imbrogliare lo faccio, ehi, ma non dovrebbero apprezzarmi almeno un pochino?
E' uscito l'ultimo libro di Fred Vargas e non è ancora in mio possesso. Il che è grande male. Lo ha letto qualcuno per caso? Gli evangelisti sono belli come sempre? Il rospo sta bene? Vandoosler il vecchio è sempre il più figo di tutti? Non capisco come si possa preferire Adamsberg agli evangelisti. Tra parentesi mi piace molto di più Danglard, che non Adamsberg. Per non dire che Camille era un personaggio meraviglioso quando non era che "il tesorino", farla agire ha rovinato tutto. Stracciata dal paragone con la Retancourt. Insomma, qualcuno ha letto qualcosa? Certo è ridicolo, lavoro per una casa editrice e non ho tempo di comprare libri...
Lo sapevate che nel Vangelo secondo Matteo, Gesù loda gli eunuchi per il regno dei Cieli?
E sapete questo cosa implica?
Scusate la sparizione... ero in ferie. Ho raggiunto la mia ragazza, ovviamente. Ogni volta che la vedo mi stupisco sempre di quanto le sue mani siano piccole, la sua pelle morbida ed i suoi occhi stupendi. Solo vorrei che mi sorridesse sempre.
Per il resto, si torna all'opra. Sto diventando un pezzo grosso del sistema capitalistico... questo mi da da pensare, forse non sono troppo giovane per il primo monumento equestre... o magari per candidarmi alle prossime elezioni come presidente del consiglio, in fondo ormai sono un imprenditore, ho la partita IVA che lo attesta, potrei anche entrare al Metro... Si, ho deciso. Mi faccio pure la segretaria per le prestazioni da sotto-scrivania!
Deliziosa scoperta di cui devo fare partecipe il mondo: amo le gattine ed ho scoperto che la nostra referente della tipografia (vedi Soldier side) è una gattina con una voce dolcissima. L'ascolterei per ore ma se le proponessi una cosa del genere mi insulterebbe per ore. Lei ha da fare (anch'io ma una voce così carina mi fa sciogliere).
Adesso lo sapete e so che potrete dormire sonni tranquilli dopo questa rivelazione.
Adesso lo sapete e so che potrete dormire sonni tranquilli dopo questa rivelazione.
Per la serie passi e contrappassi...
M. si preso una cotta per "Deathnote". Il video più popolare di L sul Tubo è sulle note di "Mr. Brightside". M. si è preso una cotta per "Mr. Brightside". Io avevo già snobbato i The Killers qualche mese fa, trovandoli troppo anni 70 (per la voce di Flowers) e troppo anni 80 (nello stile musicale). Non è stato il reiterato ascolti di "Mr. Brightside" a farmi cambiare idea... è stata "Somebody told me". Ora ho una cotta per i The Killers...
Merda...
M. si preso una cotta per "Deathnote". Il video più popolare di L sul Tubo è sulle note di "Mr. Brightside". M. si è preso una cotta per "Mr. Brightside". Io avevo già snobbato i The Killers qualche mese fa, trovandoli troppo anni 70 (per la voce di Flowers) e troppo anni 80 (nello stile musicale). Non è stato il reiterato ascolti di "Mr. Brightside" a farmi cambiare idea... è stata "Somebody told me". Ora ho una cotta per i The Killers...
Merda...
E' ufficiale, mancano due settimane alle ferie.
Ho letto di ricente un libro su Ninon de Lenclos... il personaggio mi affascinava da quando avevo letto del suo sistema di "classificazione" degli uomini ne "Le 48 regole del potere" (a proposito, finalmente traducono "The art of seduction..."anche se ce l'ho in inglese, lo ricompro ù_ù). Il libro è carino, mi perplessizzava un poco il modo di rendere il fascino incredibile che comunque questa donna doveva esercitare... ma mi è caduto tragicamente sul finale. Mi spiego e vi spiego un po' il personaggio. Quelli che di voi hanno studiato un po' di storia ricorderanno senz'altro il cardinale Richelieu... l'uomo che governò la Francia al posto del suo re, Luigi XIII. Insomma, non il primo fesso che si può incontrare per la strada, giusto? Richelieu sentì parlare di Ninon, ovviamente, e le offrì 50.000 corone per una notte. Ninon prese i soldi e mandò un amico in vece sua. "Ninon è capace di fare amicizia con gli uomini migliori ad ogni momento della sua vita, ha abbastanza spirito ed intelligenza da mantenerseli amici e, sopratutto, di mantenerli amici gli uni con gli altri". E Richelieu abbozzò.
Ora. Ma secondo voi una così può essere descritta come un Voltaire (gli lasciò dei soldi per comprarsi dei libri) ante litteram? L'ultima parte del libro è dedicata infatti alla sua conversione. Non ci sono prove storiche di questa conversione, non ci sono documenti, non ci sono neanche i commenti dei contemporanei e si che aveva un sacco di amici pronti a dare la propria testimonianza su ogni cosa lei facesse o dicesse. L'episodio che ho raccontato ce l'ha tramandato Saint-Simon, che era abbastanza sfaccendato da scrivere delle memorie che hanno influenzato Tolstoy, Barbey d'Aurevilly, Flaubert, Valle-Inclán, Proust, Mujica Lainez e qualche altro. Dove sta scritto che il percorso intellettuale di questa donna culmini con l'abbracciare una fede che, in gioventù, aveva rifiutato al punto da essere imprigionata? Dove sta scritto che chi possiede intelligenza e curiosità debba per forza, alla fine, riconoscere che il mondo non ha senso senza Dio?
Una forzatura davvero fastidiosa. Se volete sapere chi era Ninon leggetevi "Le 48 regole del potere".
Una forzatura davvero fastidiosa. Se volete sapere chi era Ninon leggetevi "Le 48 regole del potere".
Gioco. Il "capo" si sta prendendo una bella cotta e forse ancora non l'ha nemmeno capito. Penso che la mia foto gli abbia dato il colpo di grazia, porello. Penso che si sforzi, perchè è fidanzato (e la sua donna lo ha davvero asservito se riesce a fargli vedere il diario di Bridget Jones...) ma penso che questa cosa che non sappia mai quello che dirò lo affascini. Soggiogato dalla mia mente, non è divertente? E senza nemmeno promettergli un po' di sesso, strusciandomi contro di lui. Mi ricordo di un imbecille, che si fece sbattere da una zoccoletta che gli sbatteva le tette in faccia, che osò dichiarare di essere (anche lui!) affascinato dalla sua mente. Nya! Continuo a giocare...
Prendete un qualsiasi manuale da 4 soldi di interpretazione dei sogni e cercate il volare. E' sempre associato alla sensazione di soffocamento, alla voglia di cambiare qualcosa che ci schiaccia. E cosa c'è di più libero di un uccello che spicca il volo? Esiste tutta un'icografia, ormai tritissima, del volo come metafora della libertà. Decine di canzoni su come sarebbe bello volare via. La principessa Jasmine libera i suoi uccellini e li guarda volare via. Parliamo tanto di gabbie dorate e di come si accetti di vivere in essere, ma sempre anelando alla libertà. Cioè al volo. Al volo che ci è precluso. Perchè viviamo come fossimo topi nella loro gabbietta, impegnati a correre sulla loro ruota fino alla morte. E non facciamo caso a nulla salvo a quello che abbiamo e anche se sappiamo che "ci sono cose più importanti, che non si possono comprare" siamo sempre pronti a giustificarci dicendo che non possiamo certo mollare le responsabilità. Che abbiamo tempo per il resto, come se il morire non fosse il nostro destino. Ci hanno convinti che saremo felici solo in un modo e noi ancora camminiamo dietro alla carota, quella legata al bastone sopra la nostra testa e facciamo finta di nulla, perchè è più comodo e facile stare aggiogati che non scalciare un po' e andarsene per la porpria strada. Mi viene in mente un passo del "Demian" ma non ho voglia di cercarlo, lo ricordo... diceva che non aveva importanza se si finiva per diventare, pazzi, poeti o criminali, purchè si trovasse se stessi. E che si vive insieme per paura, per paura di guardarsi dentro e vievere secondo la propria natura.
Sognate mai di volare? Io si e mi piace da morire. Quasi quanto i sogni erotici.
A volte vorrei essere una persona seria ç_ç Le tre canzoni sopracitate stanno rimbalzando nella mia testolina bacata come particelle di sodio in acqua Lete ç_ç Non è giusto! A me piace musica più bella, più complicata, meno commerciale! La mia prima ossessione musicale è stata con "La Bohème" (per forza... se la senti ogni ogni giorno per 15 giorni di seguito, sempre lo stesso atto... me la sognavo la notte ç_ç) non posso ridurmi ad un pugno di finlandesi sicuramente alcolizzati che in vita loro non hanno mai detto RRRRAAAAAHHHHH!!!! inneggiando a Satana ç_ç In the Shadow mi entrò in testa dopo una riappacificazione, a seguito di un periodo molto doloroso; First day of my life era la colonna sonora di un racconto che doveva nascondermi quanto quel periodo doloroso non fosse affatto finito; No Fear fu dapprima una sorta di incitamento a piantarla di soffrire per uno che non si meritava nemmeno di smerigliarmi gli alluci, poi anche lui finì come colonna sonora di un racconto, di quando ci si sveglia da un incubo e ricominciare sembra un incubo ancora più brutto.
Non so perchè mi stiano tornando alla mente adesso, ho la voce di Lauri in testa e non va via. Vabbhe, devo lavorare, niente considerazioni filosofiche prima di avere salvato il mondo e risolto i termini perentori. O comunque in orario di ufficio.
Microsoft è come Ratzinger: perde terreno e inasprisce sempre di più le sue strutture nel tentaivo di tutelarsi. Ma a questo modo l'una ottiene solo che i suoi utenti si rivolgano ad altro e il nostro pastore tedesco avrebbe potuto essere seppellito per sempre dai preservativi usati che sono stati trovati per ogni dove durante il Giubileo. Non capiscono che ce ne sbattiamo di loro. Ora, se volete scusarmi, devo istallarmi OOo. Best wishes
Lo trovo divertente...
Trovo meno divertente non riuscire ad usare decentemente questo blog benchè abbia due browser... ma il terzo non lo installo, cazzo!
Ho appena finito di leggere un libro fichissimo (intanto sto cercando altri libri dello stesso autore sul web), del prof. Ugo Enrico Paoli, il libro era "Vita romana" (apprendo con orrore e sgomento che sul web c'è solo questo libro... fetenti...) . Ho fatto il liceo classico, l'ho fatto anche decentemente, ma devo dire che ho imparato più da questo libro che non da 5 anni storia. Quel che più mi ha fatto piacere (adesso si vanta) è stato scoprire che le mie valutrazioni su Roma e la romanità erano le stesse di un simpatico ometto che cita a braccio Marziale, Orazio, Tacito e Cicerone quando deve fare un esempio. Forse non dovrei dire simpatico ometto. E' uno degli ultimi benemeriti della cultura italiana, quella vera, quella che sta svanendo. Parlava e scriveva con lo stesso stile delizioso dell'Artusi! Va bene, tanto ormai viviamo in un mondo che ci dice con ogni mezzo che non c'è nulla di male ad essere mediocri (e noi ce la beviamo, perchè ci conviene), ciò non toglie che a dispregiare (oddio, il suo stile ormai mi ha contagiato) i talenti superiori di quelli che ci stanno attorno ci rimettiamo solo noi, che alla fine perderemo il diritto di voto per acquisire il diritto alla nomination e vivremo in un mondo che alla fine riuscirà solo ad autodistruggersi.
Stasera sballo: vado a mangiare la pizza coi miei.
E' stata un'ingenuità pazzesca da parte mia. Lo ammetto. I segnali c'erano tutti, solo non avevo occhi per vederli. Il ragazzino di "La sovrana lettrice" era gay. Ne "La cerimonia del massaggio" il morto è gay. In "Nudi e crudi" l'introspezione femminile era troppo perfetta perchè non fosse scritta da un omosessuale e me ne frego se pensate che sia uno stereotipo. E solo un omosessuale avrebbe ospitato una barbona ed il suo furgone nel proprio giardino! Ma dovevo imbattermi ne "La pazzia di re Giorgio" per vedermi sbattere in faccia che Alan Bennett è gay. A meno che, s'intende, la sua affermazione "mi ero preso una cotta mostruosa per un mio compagno del corso ufficiali" non significhi qualcosa di diverso, ma il mio sesto senso mi dice che non è così. Mi chiedo, ma possibile che per essere degli autori inglesi e brillanti bisogna anche essere omosessuali? Sarà una peculiarità del Regno Unito? Quello che più mi fa incazzare è che non trovo "Una visita guidata". Very, very tiresome.
Andava meglio, davvero. Non era male. Stare con lui è comunque speciale, non dimentico i giorni in cui separarsi è tormentoso, anche se si tratta di una manciata di ore. Nè dimentico i giorni in cui ho solo voglia di lui.
Ma, come lui sa benissimo, ci resto male comunque. Vorrei non fosse così ma sono una persona meschina. Non ho passioni, se non lui, e vorrei che lui non avesse passioni, se non me. Ed il fatto che non sia così, il fatto che me ne rammarichi, è la dimostrazione della mia piccolezza. Non sono la vittima stavolta, sono il carnefice, ho tra le mani qualcosa di bello e so, lo sa anche lui, finirò per distruggerlo.
Al posto di Kimi lo avrei spellato fino a farlo diventare bianco.
Le mie bugie sono silenzi. E' un sorriso che non dice nulla. Perchè in fondo nessuno vuole sapere realmente, meglio che la consapevolezza rimanga appena un passo dietro i pensieri. Dove niente fa male. "Non fa male" è una bugia. Ma una bugia che rimane silenzio, così magari nemmeno io me ne accorgo. Rimane solo un altro, piccolo, infinitesimale vuoto. Fino a che un giorno mi sveglierò e sarò come Bastiano, senza un ricordo o un'emozione e nemmeno più il mio nome. Se è vero che non ci sono mai cicatrici e che ogni ferita rimane aperta deve essere anche vero che non si può essere feriti per sempre.
Mi dispiace. Vorrei aiutarti ed invece non riesco a far altro che a sorridere ogni volta che te ne vai. Da solo, senza di me. Mi dispiace.
Io odio i distacchi. Anche i distacchi cretini. Così come detesto i contrasti, anche quando non sono io a litigare ma le persone che mi stanno attorno e che litigano per cose cretine. E non ha nessuna utilità ricordami che sono scemenze, ci resto male comunque. Una persona una volta se l'è pure presa perchè ero triste ogni volta che ci separavamo, immagino sospettasse che lo prendevo per il culo, non era davvero possibile che mi abbacchiassi ogni singola volta. Per mia fortuna non ho ancora raggiunto il punto di non fare le cose perchè poi ci sto male ma non posso nemmeno dire di godermi appieno i bei momenti. Non c'è dolcezza nei ricordi e a tutti quelli che dicono di non voler fare soffrire proprio mentre ti spezzono il cuore rispondo: "You don't want to hurt me/But see how deep the bullet lies ". Solo gli sconosciuti sono capaci di autentica gentilezza.
Giorni fa ho fatto il gioco del se. Una cretinata. In genere non sto molto a rimuginare sul passato, trovo sia piuttosto inutile. Ho scoperto che potendo scegliere non intraprenderei di nuovo nessuna delle relazioni con le persone che ho amato. Parlo proprio di tutti i miei "grandi amori". Quello di quando avevo sedici anni, che mi ha lasciato a pezzi e per più di un anno mi ha impedito di respirare. Quello dei diciotto, che mi ha fatto impazzire, che mi ha fatto piangere persino con l'uomo sposato con cui convivo. Infine quello della mia vita sentimentale adulta, la persona che pensavo potesse essere il compagno della mia esistenza. Errori. Dal primo all'ultimo. Errori che hanno determinato la persona che sono adesso, ma forse avrei preferito vivere più stupidamente piuttosto che sapere con certezza quando la persona che mi ama mi mente su qualcosa.
Poi vorrei salvare la mia ragazza. Impedirle di fare le scelte che le hanno rovinato la vita, salvarla come lei ha fatto tante volte con me. Mi imporrei e mi batterei per lei e cercherei di fare si che abbia la vita che ha sognato. Una vita adatta alla sua sensibilità, alla sua dolcezza, alla sua forza. Magari avrei potuto starle accanto. Che gioco stupido quell del se.
Bhe almeno gli auguri di compleanno me li potevate fare... visto che la data è pubblica! >< Che c'entra poi che non scrivo qui da un dodecamilione di anni? Ho avuto da fare (cazzate).
E adesso che vi dovrei raccontare? Da una certa data di Aprile va tutto a meraviglia, siamo tutti ricchi e felici e la nostra società è stata finalmente epurata da quegli individui disturbatori della gioia altrui. E chi vuole capire capisca. Non dirò una sola parola in più.
Non ho letto praticamente un cazzo, niente libri da quando ho finito l'ultimo di Fred Vargas, e ok, oggi ho finito l'ultimo Camilleri, ma è stato uno sparo nel buio. Non ho voglia di leggere. Di scrivere. Di fare sesso (più tragedia che il non scrivere... è la prima volta nella mia vita). Di lavorare. Di andare in palestra. Di mangiare. Di uscire. Di vedere gente. Ho molta sete, però. E' un periodo da abbrutimento di fronte alla playstation o la tv (... è iniziata la seconda serie di Boris e amo molto Mariano Giusti...). Da Madrid mia madre mi ha portato quel Dalì che uso come avatar e non lìho ancora appeso. Non mi va nemmeno di ascoltare musica, se non il disco del signor Rezza Capa e qualche canzone dei Muse. Vorrei spalmarmi da qualche parte e lasciare che tutto mi scorra addosso, senza alcuna preoccupazione, alcuna necessità. Invece sono qui a cuocere nel mio brodo. Se qualcuno mi pungola non reagisco nemmeno, ho idea. Ammazzo formiche quando capita. Ehi, e se mettessi le mie tette su Badoo per dare una svolta alla mia vita? Ah, già, non posso, mica sono Ilaria... al limite un bonobo.
E' strano come sulla vita e sulla sanità mentale di una persona possa influire una cosa tanto insignificante come un ciambellone ai canditi fatto in casa.
Per Tata: fai uno sforzo e vedi di leggere questo libretto
Ci sono tutta una serie di menate deistiche, nulla a confronto di Anais Nin e scrittori di valore, però come lettura da svago può essere divertente.
Per tutti gli altri: se siete dei pudibondi, lasciate stare. Del resto, l'esaltazione dell'incesto ha dato fastidio persino a me: è una grave maleducazione fottere i propri figli, tranne che nel testamento. A volte viene tollerato se serve a dare mordente ad una biografia non autorizzata ma se lo si pratica per puro piacere fisico diventa un semplice atto utilitaristico che non può che gettare discredito sulla vita di entrambi.
Da quando lavoro a casa, non ho più tempo per fare nulla. Vuole essere una giustificazione e lo è per per questo prolungato silenzio. Come al solito, impormi qualcosa vale a farmi desiderare l'esatto contrario.
Novità insignificanti, tranne la piccola Fred Vargas ed il suo Adamsberg che catturano quel che resta della mia attenzione alla fine delle giornate. Avrei voluto postarvi un video, ma è troppo grosso, eccovi il link:
P.S. Sapete perchè vale la pensa sorbirsi l'esistenza di Sanremo ogni anno? Perchè lo commenta la Gialappa's.
Sabato sera a cena in un'osteria (tanto per rimanere in tema...); io ed e M. seduti di fronte a una tavolata. Un bambino si addormenta, ha la testa appoggiata al tavolo, è praticamente di fronte a me. Ad un certo punto noto che il suo vicino lo sta guardando... spacchettando dei grissini.
- Ma non è che adesso quel tizio infila da fastidio al bambino con i grissini...- dico a M., che si volta con me per guardare. Prima che la mamma del bimbo intervenga, il giovanotto ha gia infilato tre grissini in bocca al bambino addormentato, usandoli come leva per forzare i denti. Noi rotolavamo dal ridere.
- Questa è cattiveria, è cattiveria, è cattiveria! - dice la madre, levando i grissini dalla bocca del figliolo e redergauendo il giovanotto, che si schermisce.
- Se ora glie li infila nel naso, è il mio mito, vado a stringergli la mano.
Sfortunatamente non c'è riuscito... però ci ha provato!
IL SENATO NON E’ UN’OSTERIA
Come si permette l’ex presidente del senato Marini di paragonare il senato della repubblica italiana ad un’Osteria!!! Siamo lontani miliardi di infiniti miliardi (quelli che mancano al bilancio dello stato) come paragone. L’Osteria è sempre stata centro di fermenti artistici ed alti ideali politici; molte rivoluzioni culturali, sociali, politiche sono nate in un’Osteria, nonché pittori, scrittori, poeti e filosofi vi hanno trovato substrato ideale per le loro espressioni artistiche! Il paragone non regge se non che… forse il nostro ex-presidente ha ragione su una cosa : l’Osteria è stata frequentata anche da burloni, ciarlatani e comici in generale che prendevano in giro i governanti di turno, ma mai e poi mai si sognavano di usurparne il posto come, viceversa, il tragicomico ultimo spettacolo dei nostri rappresentanti ha fatto vedere al mondo intero!
Marini ha ragione il senato non è un’Osteria: magari la fosse……
IL PRESIDENTE ASSOCIAZIONE OSTERIE ITALIANE
enologo Walter Perotti
P.S. Vi consiglio anche la lettere di melis su Repubblica del 1/02/2008, pag. 22
...ho trovato lavoro...
Il bello è che fino alla sera prima una dolce fanciulla mi aveva chiesto notizie e io avevo scosso desolatamente il capino. E poi la mattina dopo... zakkete! Le dirò di farmi simili domande più spesso, porta fortuna. Adesso ho l'argent pour la poche assicurato... e anche qualcosa di più. E poi il fatto di essere un operatore remoto mi da l'insostituibile vantaggio di non dover aver a che fare con i colleghi.
Ora che sono chez moi da un poco e che il mio tempo è diviso fra ricerca di argent pour la poche e M. posso finalmente comunicare cosa mi manca della città da poco lasciata. Solo due cose e ovviamente nessuna persona (la mia donna sa anche perchè...). La prima sono i wafer a 4,50 euri all'etto. Mi manca quel sapore particolare. La seconda è una passeggiata che ho fatto diverse volte. Da ufficio a ufficio, lungo il mare. Un cielo impressionista, azzurro e bianco di nuovole, il sole che torna a farsi vedere dopo giorni di pioggia, caldo sulla faccia, una brezza piacevole, gli alberi macchia d'oro davanti a te, il mare un animale che via via si acquieta, le onde che diventano amichevoli, falsamente amichevoli, ma sorridenti. E "wonderful life" come colonna sonora. Mi manca questo, quel momento così facilmente ripetibile, se solo fossi lì.
Invece sono qui. Sto per andare a fare la spesa con mamma. Sempre che lei esca dal bagno.
Ieri il mdico ha detto che l'interno del mio naso ha il colore del culo di un macaco e mi ha dato una soluzione salina da spruzzarci. Ma mi sembra ugualmente offensivo avere le nari devastate come anni e anni di abuso di cocaina senza averne avuto anche i benefici.
Che l'essere umano si abitui a tutto, anche alla morte, is a truth universally aknowledged. C'è stato un periodo della mia vita in cui la sofferenza non la sentivo nemmeno più talmente era diventata mia abitudine. Di questo allora non avevo sentore ed in fondo molte cose le capisco bene solo adesso. Una volta la sensazione di adesso, dello stomaco che si attorciglia per il dispiacere, mi era così nota che nemmeno ci facevo più caso, era sempre presente, una costante. Solo ora mi accorgo quanto mi è familiare. Ora che mi capita di riprovarla saltuariamente. Oppure ci sono le reazioni isteriche e incosulte. Quelle represse per così tanto tempo da scavarti un solco in testa, quelle che facevano male, tanto male e che non avevi modo di risolvere. Un telefono che suona e nessuno che risponde... una cosa così banale. Capita quanti milioni di volte al giorno a quanti miliardi di persone? Niente per cui perdere la calma. Nulla che possa ferire. A meno che tu non sia passato da un inferno di parole non dette, di vigliaccheria, in cui era meglio lasciare suonare un telefono per ore piuttosto che rispondere e dire basta. In cui era meglio torturare qualcuno lentamente, piuttosto che affrontarlo. Mi fa ancora impazzire, mi riporta indietro e tutte ciò che nel frattempo mi è accaduto è cancellato. Sono io nella mia stanza, a piangere di solitudine, rabbia e dolore. Senza che la risposta arrivi, per quanto crudele possa essere, con quell'incertezza che scava i miei pensieri, con tutte le domande che mi ponevo, perchè? Come si è arrivati a questo?
Un delirio di follia, mai negato. Non ho il diritto di chiedere nulla, a nessuno, non ho il diritto di chiederti di assecondare la mia follia. Perchè dovresti? Perchè dovresti sopportarmi? Che ho fatto mai, per te, perchè tu debba starmi dietro? Sei forte di tuo, di me non hai bisogno, posso aiutarti, farti qualche favore, semplificarti un po' la vita ma non ho alcun merito da esibirti, per pretenedere da te qualcosa. Ma domani sarà lo stesso un delirio di follio. Domani sarò di nuovo quell'incertezza, la consapevolezza che non ci sarà risposta, l'indifferenza per un dolore che si infligge ma non si ha sotto gli occhi, e quindi va bene, l'importante è non scalfire la propria serenità. Sarà questo, è questo ogni volta, persino con lei quando non risponde, anche con lei ho litigato per questo, non credere di avere l'esclusiva. Mi dispiace, anche se non voglio subisci le mie pazzie. Paghi errori altrui, miei. Mi dispiace.
Mi è venuta in mente un'idea per una nuova cosa da scrivere. E' una cosa in un certo senso frivola ma penso che verrebbe su carina. So già però che non scriverò una riga prima di aver finito Ddevil. In un certo senso, è stato come questo ritorno a casa: ti rendi conto di conoscere alla perfezione un luogo che per te è solo fastidioso. In fondo, c'è poco qui che possa ancora sorprendermi, vorrei vivere a Roma con la consapevolezza che non la conoscerò mai a fondo e che potrò sempre meravigliarmi per qualche nuovo, remoto, angolo di dimenticata bellezza. Da donare a chi amo. Questa cosa non ha prezzo e per tutto il resto ho una Visa.
Stamattina mi è arrivata una mail, una specie di catena di Sant'Antonio, diciamo sul genere divertente, che non minaccia terribili sciagure se non la mandi ad almeno un milione di persone. Ma mi ha fatto ridere la chiusa.
CONSIGLIO : Quando il tuo lavoro ti rompe, e sei sull'orlo della depressione, e niente va come vorresti al lavoro, allora fai questo: uscendo dal lavoro, fermati in una farmacia e compra un termometro rettale 'johnson and johnson' (solo questa marca). Aprilo e leggi le istruzioni. Troverai questa frase da qualche parte: ogni termometro rettale 'johnson and johnson' è stato personalmente provato nella nostra fabbrica. Ora chiudi gli occhi e ripeti ad alta voce per 5 volte :'sono felice di non lavorare nel reparto controllo di qualità da Johnson and Johnson'.
Grazie a chi me l'ha mandato, vorrei che mi mandasse due righe, in fondo aspetto una recensione.
E dire che l'anno scorso, quando ho avuo l'influenza, avevo imparato a respirare con le orecchie. Adesso invece praticamente non ci sento, tanto sono otturate. Chissà cosa uscirebbe dalla mia testa se mi decapitassero. Scusate, mi rendo conto che è un'immagine disgustosa, vi dol il permesso di venire qui a staccarmi la testa...
Venerdì torno chèz moi. Lascio questa simpatica città e tutto il resto. Ieri sera, mentre ero in taxi, pensavo a come ho vissuto qui. Attivamente senz'altro. C'è stata felicità, la prima volta che M. è venuto (la seconda pure ma c'era anche il salone, il che ha snaturato abbondantemente il tempo passato insieme). Mi rendo conto che ormai ho imparato a vivere qui, che posso annoverare anche questa fra le città in cui so muovermi senza problemi. C'è stata rabbia qui, una botta di amarezza terribile, un paio di ferite all'orgoglio che bruciano. C'è stata serenità e meraviglia, di fronte allo spettacolo che può offrire questo luogo, il mare calmo ed il sole che si riflette sulla sua superficie increspata, attraverso le nubi. Ricordo il giorno che ho passato al parco, raccogliendo ogni foglia secca appena un po' singolare, parlando con i gatti. Ricordo le serate a leggere Markaris, sgranocchiando i wafer che ho fatto assaggiare a M. anche se costano 4,50 euro al kilo. C'è stata la soddisfazione di avere portato 300 persone al primo evento che avessi mai organizzato e le risate sul palco, di nascosto alla folla. Mi mancherà la strada che facevo al mattino, le campanule sul muro color crema, quello strano tuffo nel passato che portava al caos del mio presente. Ci sono stati i sabati e le domenche passati a scrivere ininterrottamente, il sole che entrava dalla finestra, e la domenica sera addormentarsi con Catersport, come quando ero ancora all'Università, in un altro letto, in un'altra stanza. Ci sono stati i pomeriggi e le serate al cinema, anche quella vecchia abitudine ereditata dal periodo universitario. Molti momenti, che in sè non sono nulla se non la mia vita qui.
Ad attendermi, ho la mia Ombria. Non sarà un ritorno difficile, in fondo.
Se alla fine Rick Blane è un sentimentale, ebbene, lo sono anch'io. Sono a pezzi. Fra poco striscerò a casa e mi nasconderò nel sonno fino a che non sarà il giorno di rivedere M. e/o la mia ragazza. Il salone è andato bene. Ma al momento non mi interessa. Non mi interessa nulla.
A. Monterroso da La pecora nera e altre favole
La pecora nera
In un lontano paese visse molti anni fa una Pecora nera.
Fu fucilata.
Un secolo dopo, il gregge pentito le innalzò una statua equestre che stava molto bene nel parco.
Così, in seguito, ogni volta che apparivano pecore nere, esse venivano rapidamente passate alle armi, perché le future generazioni di pecore comuni potessero esercitarsi anche nella scultura.
Quelle belle cose che accadono... il capo che non viene a rompere i coglioni... il mouse senza fili che si pianta e ci vogliono una confezione di pile nuove, tre riavvii e molte più imprecazioni per farlo funzionare...
Vabbhe. Questa l'ho sentita ieri sera, se qualcuno la sapeva già... che si fotta.
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
non ricordi più il viso
non ricordi la voce
quando il cuore ormai tace
a che serve cercare ti lasci andare
e forse è meglio così
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
l'altro che adoravi che cercavi nel buio
l'altro che indovinavi in un batter di ciglia
tra le frasi e le righe e il fondotinta
di promesse agghindate per uscire a ballare
col tempo sai tutto scompare.
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
ogni cosa appassisce io mi scopro a frugare
in vetrine di morte quando il sabato sera
la tenerezza rimane senza compagnia.
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
l'altro a cui tu credevi anche a un colpo di tosse
l'altro che ricoprivi di gioielli e di vento
ed avresti impegnato anche l'anima al monte
per cui ti trascinavi alla pari di un cane
Col tempo sai tutto va bene.
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
non ricordi più il fuoco
non ricordi le voci della gente da poco
e il loro sussurrare
non ritardare copriti col freddo che fa.
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
e ti senti il biancore di un cavallo sfiancato
in un letto straniero ti senti gelato
solitario ma in fondo in pace col mondo
e ti senti tradito dagli anni perduti
allora tu col tempo sai non ami più.
col tempo tutto se ne va
non ricordi più il viso
non ricordi la voce
quando il cuore ormai tace
a che serve cercare ti lasci andare
e forse è meglio così
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
l'altro che adoravi che cercavi nel buio
l'altro che indovinavi in un batter di ciglia
tra le frasi e le righe e il fondotinta
di promesse agghindate per uscire a ballare
col tempo sai tutto scompare.
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
ogni cosa appassisce io mi scopro a frugare
in vetrine di morte quando il sabato sera
la tenerezza rimane senza compagnia.
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
l'altro a cui tu credevi anche a un colpo di tosse
l'altro che ricoprivi di gioielli e di vento
ed avresti impegnato anche l'anima al monte
per cui ti trascinavi alla pari di un cane
Col tempo sai tutto va bene.
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
non ricordi più il fuoco
non ricordi le voci della gente da poco
e il loro sussurrare
non ritardare copriti col freddo che fa.
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
e ti senti il biancore di un cavallo sfiancato
in un letto straniero ti senti gelato
solitario ma in fondo in pace col mondo
e ti senti tradito dagli anni perduti
allora tu col tempo sai non ami più.
Da una bella soddisfazione camminare per la città e vedere i manifesti dell'evento che stai organizzando. Ciò non toglie che vado in giro portando sempre con me un blister di malox. Ho un problemino di rabbia repressa. Tipo, adesso sono furente e senza che ci sia un vero motivo. Nel senso, motivi ce ne sono tanti, ma tutti piccoli, tutti noti, tutti vissuti quotidianamente, quindi perchè sbottare oggi e non domani? O mai, cosa che mantiene coesa la nostra società. M. sostiene che do troppo a vedere quanto poco mi piaccia la gente. La mia ragazza dice sempre che non tengo mai la lingua a posto e che dico sempre quello che penso, sopratutto quando non dorei. Una persona che mi piace senza nessun buon motivo dice che ho un tono naturalmente minaccioso, che ho delle uscite che possono raggelare chiunque. Uno dei miei loda il mio sarcasmo.
E' vero che le persone non mi piacciono. In genere le accolgo con indifferenza, valutandone i difetti. Se non ho nulla da prendere, che me ne faccio di una persona? Ambrogio ci ha costruito un regno, così. Ci sono delle qualità che mi attirano, come ad esempio la gentilezza, ma non è che perchè uno è gentile con me dobbiamo diventare "migliori amici". E poi, alla maggior parte della gente, non importa una cippa di nulla di quelli che li circondano. Ed io questo lo so, perchè sono una di quelle persone, mi importa solo di quelli a cui voglio bene, quelli di cui ho bisogno, gli altri si fottano. Che hanno fatto per me? Una delle più grandi verità che si possa asserire sul prossimo nostro è che non lo vogliamo tra i piedi. Perchè sappiamo che se non ci pariamo il culo ce lo troviamo sfondato, ovviamente da quelli che appena il giorno prima si sono dichiarati i tuoi "migliori amici" (e dalle!). Ho idea che alla fine diventerò come il protagonista di "Thankyou for smoking" e ben venga. Chi cerca l'approvazione universale ha sbagliato pianeta.
Era dal primo di Ottobre che non li ascoltavo più. Ma visto che ho avuto un esaurimento nervoso, ho dovuto metterli su e la voce di Brian mi ha calmato. Ma ogni volta che ho fatto caso a quella batteria fessa mi è venuta tristezza. Abbiamo fatto pace ma è comunque una tregua armata.
Ho mal di testa e perdo sangue dal naso come dopo anni e anni di abuso di cocaina (magari!). Sono di cattivo umore e riesco solo a pensare che oggi, finalmente, è venerdì (voi che lavorate, so che mi capite). Vorrei stare con M., ora che ne ha bisogno, e invece sto qui e la mia unica consolazione è il pensiero di una fonte di cioccolato e lipidi che ho fermamente deciso di NON comprare (domani all'apertura mi troveranno li ad implorare per un ricciolo di cioccolata. Vorrei avere più forza di volontà). Non fanno più i miei biscotti preferiti (perchè non ne vendevano abbastanza). Il che è un peccato. Erano fatti da uno strato di wafer, crema al cioccolato bianco, wafer, nutella, wafer, il tutto ricoperto di cioccolato e granella di nocciole. Ne mangiavi uno ed eri a posto per una settimana. Bastardi. Vorrei una pizza ma mi fa cagare come la fanno qui (vorrei un Calzone Bellini... pomodoro, melenzane fritte, pesto, ricotta salata in croccanta pasta friabile ç_ç). Ho terrore di quello che mangerò a pranzo (ieri: orata cotta nell'olio e una mela. Ho dovuto prendere un malox. Ah, il malox! Avevo quasi dimenticato quel buon sapore di cemento e menta che ti rimette a posto col mondo). Mi fa male il collo, lato destro, come al solito. Voglio la mia ragazza ma lei, molto crudelmente, lavora e fa una vita di merda tra i Longobardi e non ha tempo per me, l'ingrata! (spero che venga a trovarmi per l'Immacolata... anche se non ci credo molto, questa cosa è nata sfigata). Vorrei essere a casa, sotto il piumone, con il libro nuovo che ho comprato ieri, a leggere al calduccio e senza rotture di balle. Vorrei poter dire a M. che tutto andrà bene. Vorrei potesse credere alla bugia, vorrei non fosse una bugia, vorrei realizzare i suoi desideri. Vorrei essere una persona meno meteopatica. Vorrei non trovare allettante l'idea di un maiale domestico, ora che non ho nessuno a cui rompere le balle. Vorrei che il cinema fosse gratis. Vorrei piantarla di dire quello che vorrei. I'm too sexy for this post.
Eppure non mi considero una persona triste. Vorrei sfatare questo mito che mi accompagna dall'adolescenza. Il fatto che sia facile ferirmi non significa che io sia triste. Il fatto che non cicatrizzi mai non significa che sia triste. Il fatto che non sono preda di facili entusiasmi non significa che sia triste. Il fatto che vivo in solitudine e con pochi affetti non fa di me una persona triste. Posso fare tristezza, questo lo concedo, ma è un altro discorso. La vita è dolore e chi dice il contrario lo fa per convenienza. Accettato questo, vivo abbastanza serenamente e quando posso essere felice generalmente ne approfitto senza stare troppo a menarmela.
E poi, quelle volte che sono triste ho trovato un efficace rimedio: mi faccio raccontare da M. una storia di Winnie the Pooh. Io odio Winnie the Pooh e lui è tanto dolce da far morire ogni volta tutti i personaggi in maniera atroce. La qual cosa mi risolleva sempre il morale, persino nelle situazioni più infelici. L'ultima volta l'odiato orsetto è fritto nel suo grasso mentre faceva la liposuzione. *_*
Oh, il festival è andato bene, grazie per averlo chiesto. Si, trecento persone, non male, sinceramente pensavo meno. Il buffet? Spazzolato via in meno di due minuti, ma insomma, erano intellettuali, lo sappiamo tutti come sono gli intellettuali no? Il Magnifico Rettore ed i Magnifici Assessori non hanno parlato poi tantissimo, ma sempre troppo dato il carattere della manifestazione. Il mio nome è stato fatto troppe volte, troppe perchè alla fine la gente non sapesse chi ero e troppo poche per soddisfare la mia vanità. C'era persino il solito bassista carino da insidiare (ma non l'ho fatto perchè non mi piace rovinare le famiglie...). Insomma, un successo, reso ancora più dolce dal fatto che dal giorno dopo è iniziato il periodo di vacanza che finisce domani.
Perchè domani si ritorna sulla breccia, per l'ultimo mese di lavoro, che sarà intenso e devastante, come nelle migliori tradizioni. Spero che venga a trovarmi la mia ragazza, spero che M. venga ancora, perchè nonostante la settimana passata incollati ho ancora voglia di tenerlo stretto, di respirare il suo odore e di ridere con lui.
Giglio scrive: çç
Giglio scrive:mi ha appena chiamato banca mediolanum per un colloquio
Giglio scrive:ho accettato
Giglio scrive:çç
Giglio scrive:çç
Gota scrive: fatto bene
Giglio scrive:ma come
Giglio scrive:e la dignità
Gota scrive:pecunia non olet
Giglio scrive:quanto hai ragione
Giglio scrive:çç
Gota scrive:non lavoro per la mediolanum ma non avere uno stipendio non aiuta la mia dignita'
Giglio scrive: quanto sei profondo, caro cugino
Giglio scrive:in fondo è per questo che sei il mio cugino preferito
Gota scrive:anche perche' c'e' poca competizione... siamo in due
Giglio scrive: ...in tre... o sai qualcosa che non so?...
Giglio scrive:ma come
Giglio scrive:e la dignità
Gota scrive:pecunia non olet
Giglio scrive:quanto hai ragione
Giglio scrive:çç
Gota scrive:non lavoro per la mediolanum ma non avere uno stipendio non aiuta la mia dignita'
Giglio scrive: quanto sei profondo, caro cugino
Giglio scrive:in fondo è per questo che sei il mio cugino preferito
Gota scrive:anche perche' c'e' poca competizione... siamo in due
Giglio scrive: ...in tre... o sai qualcosa che non so?...
Otto e un quarto. Devo aspettare ancora un quarto d'ora per fare colazione, la radio è accesa e comunque il the è già in infusione. Ho un po' da fare in casa, un po' di roba da sistemare, sto giocando alle faccende quando alzo gli occhi e vedo... questo.
Ora, devo dire che questo è il ragno in assoluto più disgustoso che mi è mai capitato di incontrare e dire che ne ho anche avuto addosso uno di quelli neri e pelosi. Ma questo mi ha fatto davvero schifo. Sembrava uno scarfaggio che avesse le zampe da ragno, quelle sottili, che sembran ti possano arrivare ovunque (e in effetti è così...). Mi ha fatto penare, prima di farsi ammazzare, la bestiaccia. Che volete, la natura è stata matrigna e non mi ha dotato di un'altezza tale per cui posso ammazzare qualcosa che si trova sul tetto. Risultato: colazione saltata, pavimento allagato dall'insetticida, e in ritardo di un'ora sulla tabella di marcia. E tutto per questo lurido, disgustoso, ammasso di zampe e saliva. Protesterò formalmente con la dea Atena per avere creato qualcosa di così esteticamente ripugnante.
I'm sick of feeling my soul
To people who'll never know
Just how purposeless and empty they've grown
Because the language confuses
like computers refuse to understand how I'm feeling today
I'm freezing and losing my way
I don't need another map of your head
I'm freezing and losing my way
I don't need another map of your head
I saw a liquid control
That gives life to a soul
I hit my head on it and woke up to know
That I was all alone
Wearing just socks and a phone
Someone's screaming like their world might explode
Yeah I'm freezing and losing my way
I don't need another map of your head
I'm freezing and losing my way
I don't want another map of your head
Freezing and losing my way
I don't want another map of your head
I'm freezing and losing my way
I don't need another map of your head
To people who'll never know
Just how purposeless and empty they've grown
Because the language confuses
like computers refuse to understand how I'm feeling today
I'm freezing and losing my way
I don't need another map of your head
I'm freezing and losing my way
I don't need another map of your head
I saw a liquid control
That gives life to a soul
I hit my head on it and woke up to know
That I was all alone
Wearing just socks and a phone
Someone's screaming like their world might explode
Yeah I'm freezing and losing my way
I don't need another map of your head
I'm freezing and losing my way
I don't want another map of your head
Freezing and losing my way
I don't want another map of your head
I'm freezing and losing my way
I don't need another map of your head
Io ho fatto interviste a chiunque. Politici, attori, registi ma anche persone comuni, fermate per strada. Ma questa è la prima volta che qualcuno fa un'intervista a me. Presto comincerò ad andare in giro e rilasciare autografi.
Questo weekend M. viene a trovarmi. Me felice.
Lo scorso weekend ho scritto 26 pagine nuove. Me molto felice.
Questo weekend M. viene a trovarmi. Me felice.
Lo scorso weekend ho scritto 26 pagine nuove. Me molto felice.
Il tuo silenzio è la mia angoscia. Perdonami. Non faccio altro che ferirti. Anche se sei tutto, riesco solo a farti del male. Mi dispiace.
Ho appena visto in faccia l'uomo che doppia Krusty il Clown. Certe cose dovrebbero rimanere sempre segrete. Giusto per darvi un'idea, vi dirò che assomiglia molto ad un altro personaggio, sempre da lui doppiato, che tutti noi conosciamo, Eros di Pollon. Del resto, fa anche i grugniti di P-chan. Aaahhh!!!
La tortura di ogni vigilia è credere che tu possa non essere felice.
Vabbhe, oggi sono soddisfazioni su soddisfazioni. Arrivo qui, oggi pomeriggio, dai fumettari e trovo uno degli studi invaso di disegni di Manara. Autentici, autografi, originali. Comincio a chiedermi se per caso il buon vecchietto non voglia trasferirsi da noi ma lo reputo improbabile. Sarebbe una convivenza ben stentata.
- Ma perchè abbiamo tutti questi disegni?-chiedo senza provare a toccarne uno, per timor sacro.
- Per la mostra di Lisbona a fine mese. Guarda che se vuoi puoi dare un'occhiata.
Non me lo faccio ripetere due volte. Manara non è che mi faccia impazzire però insomma, i disegni di la sono proprio belli. Ce n'è uno di Alessandro Magno che mi è piaciuto molto.
- Questa chi è, Eloisa?-domando mostrando un disegno di una suora mezzo svestita che si sta masturbando come un levriero cosacco.
- No, si chiama "suora portoghese".
- ... e giustamente voi la portate a Lisbona, bravi.
- Ehi, hai ragione. Non ci avevo fatto caso.
C'erano anche le tavole originali dei disegni che aveva fatto per Fellini... e la copertina dei Borgia, naturalmente. Finito questo siparietto arrivo nella mia stanzetta, apro il computer e incappo nell'intervista del buon Nagai. In giapponese. Nagai parla solo giapponese, anche se la prova microfono è un "buongiorno". Ma per devozione l'ho ascoltata lo stesso. Ho capito solo "ai". Ha una giacca rossa che, portata da lui, sembra decente. Ma solo portata da lui. E ho finito le traduzioni. Ora si passa alle trascrizioni.
- Ma perchè abbiamo tutti questi disegni?-chiedo senza provare a toccarne uno, per timor sacro.
- Per la mostra di Lisbona a fine mese. Guarda che se vuoi puoi dare un'occhiata.
Non me lo faccio ripetere due volte. Manara non è che mi faccia impazzire però insomma, i disegni di la sono proprio belli. Ce n'è uno di Alessandro Magno che mi è piaciuto molto.
- Questa chi è, Eloisa?-domando mostrando un disegno di una suora mezzo svestita che si sta masturbando come un levriero cosacco.
- No, si chiama "suora portoghese".
- ... e giustamente voi la portate a Lisbona, bravi.
- Ehi, hai ragione. Non ci avevo fatto caso.
C'erano anche le tavole originali dei disegni che aveva fatto per Fellini... e la copertina dei Borgia, naturalmente. Finito questo siparietto arrivo nella mia stanzetta, apro il computer e incappo nell'intervista del buon Nagai. In giapponese. Nagai parla solo giapponese, anche se la prova microfono è un "buongiorno". Ma per devozione l'ho ascoltata lo stesso. Ho capito solo "ai". Ha una giacca rossa che, portata da lui, sembra decente. Ma solo portata da lui. E ho finito le traduzioni. Ora si passa alle trascrizioni.
Alla fine le mie "decisioni importanti" sono sempre colpi di testa. E i colpi di testa sono realizzati con precisione. C'è del metodo in questa follia.
Come creatura priva di orgoglio ammetto di capirti solo in parte... per me ha sempre contato lo scopo, per me il fine ha sempre giustificato i mezzi. Però adesso, per quello che hai fatto, per come lo hai fatto, provo orgoglio. Mantieniti concentrato sulla tua intelligenza superiore e lascia stare il resto.
Come creatura priva di orgoglio ammetto di capirti solo in parte... per me ha sempre contato lo scopo, per me il fine ha sempre giustificato i mezzi. Però adesso, per quello che hai fatto, per come lo hai fatto, provo orgoglio. Mantieniti concentrato sulla tua intelligenza superiore e lascia stare il resto.
La via è stretta e sempre all'ombra, quasi che il sole non voglia mai farvi filtrare i suoi raggi. Nasce da una piazza e si inerpica verso un arco, anticamera di una caserma o comunque un luogo che nessuno visita poichè ha a che fare con l'Autorità. E chi va a cercarla, se non ne ha bisogno? La strada è nota, percorsa, anche se è appena alle spalle del centro le botteghe che si aprono come antri sui muri sono miseri, persino il negozio del fioraio sembra grigio e scuro al pari degli altri e le persone hanno sempre un aria titubante, come se non fossero sicur di far bene a trovarsi li.
E poi, di colpo, senza il minimo preavviso, incontri quello sguardo azzurro, lo stupore un po' ottuso di chi alza gli occhi dal lavoro, quasi che il resto del mondo sia stato dimenticato. Siede su una seggiola di legno, di quelle antiche, che non ti viene di chiamarla sedia, ma proprio seggiola, sta sulla soglia della sua bottega, che è uno scantinato, evidentemente cerca la luce li in quella posizione, la poca luce della via, qualla che il sole nega. La sua bionda bellezza è forse la ragione per la quale il sole li non si affaccia. E crea stupore perchè in quella via è l'ultima cosa che ti aspetti. Siede su quella seggiola, in quella via, biondo angelo li caduto, e cuce. Cuce e le sue dita tengono l'ago con fermezza, agili corrono su tessuti che sono scuri tanto le sue mani sono pallide. Veste con eleganza, quasi con ricercatezza, quasi che non voglia sfigurare con i suoi clienti, quasi che voglia dire loro "affidatemi i vostri abiti. sarete in ordine come lo sono io". Sembra giovane, ma è solo un inganno della sua bellezza pallida e fragile perchè la sua bocca rossa, l'espressione delle sue labbra, parlano di conoscenza, credo che sia in realtà di qualche anno più vecchio di me.
E non stiamo parlando di una sartina uscita da un romanzo dell'ottocento. Ma di un sarto, maschio, forse inglese, forse no, alieno comunque al luogo dove lavora per quella sua bellezza irreale. Ogni volta che passo di li mi stupisco sempre di trovarcelo.
P.s. Traduco un belloccio. Non so chi sia, non lo sa nemmeno il mio "referente", ma almeno è un vedere gradevole. Finora ho avuto a che fare con un vecchiaccio, un paio di americani esaltati e qualche francese che invecchia rimpienguendosi di bordeaux, escargots e camembert, di cui sembrano possedere anche il delicato profumo.
E poi, di colpo, senza il minimo preavviso, incontri quello sguardo azzurro, lo stupore un po' ottuso di chi alza gli occhi dal lavoro, quasi che il resto del mondo sia stato dimenticato. Siede su una seggiola di legno, di quelle antiche, che non ti viene di chiamarla sedia, ma proprio seggiola, sta sulla soglia della sua bottega, che è uno scantinato, evidentemente cerca la luce li in quella posizione, la poca luce della via, qualla che il sole nega. La sua bionda bellezza è forse la ragione per la quale il sole li non si affaccia. E crea stupore perchè in quella via è l'ultima cosa che ti aspetti. Siede su quella seggiola, in quella via, biondo angelo li caduto, e cuce. Cuce e le sue dita tengono l'ago con fermezza, agili corrono su tessuti che sono scuri tanto le sue mani sono pallide. Veste con eleganza, quasi con ricercatezza, quasi che non voglia sfigurare con i suoi clienti, quasi che voglia dire loro "affidatemi i vostri abiti. sarete in ordine come lo sono io". Sembra giovane, ma è solo un inganno della sua bellezza pallida e fragile perchè la sua bocca rossa, l'espressione delle sue labbra, parlano di conoscenza, credo che sia in realtà di qualche anno più vecchio di me.
E non stiamo parlando di una sartina uscita da un romanzo dell'ottocento. Ma di un sarto, maschio, forse inglese, forse no, alieno comunque al luogo dove lavora per quella sua bellezza irreale. Ogni volta che passo di li mi stupisco sempre di trovarcelo.
P.s. Traduco un belloccio. Non so chi sia, non lo sa nemmeno il mio "referente", ma almeno è un vedere gradevole. Finora ho avuto a che fare con un vecchiaccio, un paio di americani esaltati e qualche francese che invecchia rimpienguendosi di bordeaux, escargots e camembert, di cui sembrano possedere anche il delicato profumo.
P.p.s Un altro collega mi ha detto ora chi è il belloccio... entrambi siamo molto invidiosi... fr.wikipedia.org/wiki/Beno%C3%AEt_Mouchart
www.universbd.com/IMG/jpg/Mouchart-Brechoteau-jan-06.jpg
www.universbd.com/IMG/jpg/Mouchart-Brechoteau-jan-06.jpg
Non temete! La fatica mi schiaccia ma sto bene! Come butta, benedetti figlioli? Il ritorno a casa mi ha confermato l'adagio secondo il quale meno ti si vede più ti si ama. Il ritorno al lavoro mi ha confermato che al sadismo non c'è mai fine. Fortuna che il capo si stanca più facilmente di me. Salvo che io detesto faticare e lei no. Ieri sera ho perso i sensi per la fatica ascoltando il concerto dei Madness al Benicàssim di quest'agosto. Prima di perdere del tutto conoscenza ho pensato che quest'estate devo riuscire a trascinarci la mia ragazza. Non è possibile che alla nostra tenera età ancora non abbiamo fatto una vacanza insieme se non qualche anno fa alle terme con i suoi genitori! E poi ci sono tutte quelle band da importunare e molestare a vario titolo...
P.S. A tutti quelli che mi hanno sempre detto che metto troppo zucchero nel caffè... Moebius ne mette due bustine! Ahahahahahah! Virtuosismi?
In effetti sono giorni che vorrei un bel frappè al caffè... çç
P.S. A tutti quelli che mi hanno sempre detto che metto troppo zucchero nel caffè... Moebius ne mette due bustine! Ahahahahahah! Virtuosismi?
In effetti sono giorni che vorrei un bel frappè al caffè... çç
Oggi tutto il tempo qui dai fumettari, al secondo lavoro cioè, quello che sul curriculm mi frutterà la voce "traduzioni dall'inglese e dal francese delle interviste realizzate agli autori durante l'ultimo salone; partecipazione all'ufficio stampa per l'evento del dicembre 2007". Quale sia l'evento non ve lo dico: se ne parlerà abbastanza senza che io mi metta a fare pubblicità qui, sicuramente ci verrete per i fatti vostri. Adesso sto traducendo Moebius... e il primo che dice "che figata" è un uomo morto! Un'ora di intervista non è una figata!!! E' una cosa di una noia feroce.
Vabbhe non importa. A casa ad aspettarmi ho Petros Markaris, scoperto di recente, come avete potuto notare. Giusto ieri ho comprato l'ultimo libro della serie, mi piace abbastanza, è un giallista che io definsco "sleale", di quelli che non ti danno tutti gli elementi per sviscerare da te la matassa, ma te la rivela alla fine, con un coup de theatre (si vede che st traducendo dal francese eh?). Però scrive bene, che è una rarità, ed il carattere di Charitos è per me accattivante.
Qualche giorno fa ero in una libreria ad un incontro con una scrittrice che pubblicizzava il suo ultimo romanzo (mi ha dato il suo numero di telefono tutta sorridente), ad un certo punto vedo noto una fanciulla molto alla moda che si fa strada tra gli scaffali. ha degli short di jeans, una magliettina bianca ed un giacchino di pelle corto, nero e pieno di borchie. Piedi calzati dagli stivali d'ordinanza. Il viso è truccato, i capelli castano chiaro, lunghi e lisci, sono sciolti sulla schiena. La pelle è dorata, la gamba tornita, il passo sarebbe elastico, se non fosse che i tacchi degli stivali fanno rumore sul legno e lei non vuole essere rimproverata. E' carina, tutto sommato. Peccato che abbia tredici anni al massimo e quel suo abbigliamento da femme fatale (torna il francese) sia assolutamente ridicolo su di lei. La osservo andare via sculettando, con il suo libro preso dalla sezione per ragazzi con una sgargiante copertina rosa. Oh bhe, speriamo che le metta in moto il cervello.
Vabbhe non importa. A casa ad aspettarmi ho Petros Markaris, scoperto di recente, come avete potuto notare. Giusto ieri ho comprato l'ultimo libro della serie, mi piace abbastanza, è un giallista che io definsco "sleale", di quelli che non ti danno tutti gli elementi per sviscerare da te la matassa, ma te la rivela alla fine, con un coup de theatre (si vede che st traducendo dal francese eh?). Però scrive bene, che è una rarità, ed il carattere di Charitos è per me accattivante.
Qualche giorno fa ero in una libreria ad un incontro con una scrittrice che pubblicizzava il suo ultimo romanzo (mi ha dato il suo numero di telefono tutta sorridente), ad un certo punto vedo noto una fanciulla molto alla moda che si fa strada tra gli scaffali. ha degli short di jeans, una magliettina bianca ed un giacchino di pelle corto, nero e pieno di borchie. Piedi calzati dagli stivali d'ordinanza. Il viso è truccato, i capelli castano chiaro, lunghi e lisci, sono sciolti sulla schiena. La pelle è dorata, la gamba tornita, il passo sarebbe elastico, se non fosse che i tacchi degli stivali fanno rumore sul legno e lei non vuole essere rimproverata. E' carina, tutto sommato. Peccato che abbia tredici anni al massimo e quel suo abbigliamento da femme fatale (torna il francese) sia assolutamente ridicolo su di lei. La osservo andare via sculettando, con il suo libro preso dalla sezione per ragazzi con una sgargiante copertina rosa. Oh bhe, speriamo che le metta in moto il cervello.
Aggiorno qui, faccio due commissioni e vado a casa. Pomeriggio di semilibertà autoconcessomi, del resto i datori di lavoro non incoraggiano forse l'autonomia decisionale? E mercoledì a casa.
Ma io non ho capito: Garibaldi era un cretino perchè non seguiva le tredici regole per evadere le tasse?
Questo è un comunicato che riassume la posizione di noi maiali relativamente alla proposta per il “Pork day”. Per chi non lo sapesse, il “Pork day” è un’iniziativa della Lega Nord, partito di cui tutti conosciamo le precipue caratteristiche, che vorrebbe portare noi suini in quei luoghi dove sta per essere edificata una moschea, in modo che la nostra presenza renda impuro il terreno e non permetta la costruzione del luogo di culto.
Noi suini ci siamo chiariti da tempo sia con la comunità islamica che con quella ebraica, sappiamo che non hanno nulla contro di noi e che rispettano la nostra porcina nobiltà ma, mettetevi nei loro panni, nel deserto, con quaranta gradi all’ombra, mangereste mai salsicce fritte nella sugna? Ci sono modi molto più piacevoli per passare il tempo che non consumarsi su una latrina finchè morte sopraggiunga. Gli uomini di religione di entrambe le credenze si sono già spiegati con la comunità maialesca, non ci considerano davvero impuri ma gli idioti esistono ovunque e allora è meglio dire una piccola bugia, circa la nostra impurità, piuttosto che lasciare che la gioventù di un popolo si estingua nei propri escrementi.
Detto questo, ci sembra oltraggioso essere coinvolti in una iniziativa come questo “Pork day”, che, sia detto fra noi, è realizzato da alcuni traditori della razza, disprezzati da qualsiasi suino per bene, irrisi da qualsiasi maialino da latte che comincia a grufolare tra i trogoli. Non è mettendo in mezzo noi porcelli che questi “signori” risolveranno i loro problemi, non è sfruttando noi, che non possiamo sottrarci a questa provocazione miope, che il conflitto fra comunità può risolversi. Consiglieremmo ai maiali su due piedi di provare ad esporre le proprie ragioni e ad ascoltare quelle degli altri, se non fosse che sappiamo che i nostri grufolati cadranno nel vuoto, poiché non c’è peggior sordo di chi non vuole ascoltare. Vorremmo proporre l’esempio di un uomo illustre, nordico per di più, che sotto la sua guida illuminata seppe far convivere islamici, ebrei e cristiani in un unico regno, rendendo lo stesso prosperoso come mai si ripetè nella sua storia. Lo faremmo, ma il re in questione era Ruggero II, che, benché normanno, ebbe il torto di essere il sovrano della Sicilia e, si sa, nulla che provenga dalla “Terronia” può essere buono. Nemmeno noi suini, che non possiamo alzare lo sguardo dall’aia dove razzoliamo, abbiamo una visione del mondo così limitata. Ma voi esseri umani con quale criterio scegliete le persone che decidono per voi? In base al fango che hanno tra le orecchie?
Lo so che non frega a nessuno sapere la mia opinione su tutta una serie di cose, per lo più futili, data la mia frivolezza, ma in genere non perdono le cazzate e le meschinerie a qualcuno solo perchè ha un qualche talento fuori dal comune. Sono uomini, no? Hanno le loro debolezze e perchè bisogna passarci sopra solo per un qualche pregio? Perchè non si può guardare l'uomo per intero? Per esempio, Bob Dylan era un grande, ma era anche un grande stronzo, basta guardare a quello che ha combinato nella sua vita privata. E non mi basta il fatto che abbia composto "Like a rolling stone" per cambiare questa opinione. Oppure Velasquez, che dipinse la sua meravigliosa Venere, e poi le portò via il loro bambino, abbandonandola per non rovinare la propria carriera di cortigiano. Anche Rembrandt non scherzava, cercò di fre internare la sua ex per non doverle pagare nulla... forse si era reso conto che la poveretta doveva essere pazza per essersi fatta toccare da lui e ha premurosamente cercato di farle dare assistenza. Purchè non a sua spese. Gentile, non trovate?
Pavarotti era un grande artista e aveva una gran voce. Ed era anche un evasore fiscale non da poco, di quelli che in Cina avrebbero fucilato a vista, senza nemmeno scomodarsi a fargli il processo. Insomma, non viveva esattamente "d'arte e d'amore", il "povero" tenore. Certe cose che gli sono uscite dalla bocca, fuori dal palcoscenico, sono disgustose e insultanti per tutti noi poveri stronzi che le tasse le paghiamo. Ma la morte, si sa, nobilita tutto. Spero vivamente che il suo funerale sia stato come quello di CapaRezza e che la piantino di rompere i coglioni con il "Lucianone Nazionale".
Che credete? Sto lavorando, mica si pettinano le bambole, qui! Spunta sempre qualcosa che si deve fare e che è più comodo che io faccia... ah, adoro mostrare la mia ingratitudine.
Vi ho gia detto che amo Scarpia? La Tosca dell'altra sera è stata da brivido... un po' perchè faceva un freddo porco, un po' perchè c'era uno Scarpia eccellente.
"Io di sospiri
e di lattiginose albe lunari
poco mi appago. Non so trarre accordi
di chitarra, né oroscopo di fior
né far l'occhio di pesce,
o tubar come tortora!
Bramo. - La cosa bramata
perseguo, me ne sazio e via la getto...
volto a nuova esca. Dio creò diverse
beltà e vini diversi... Io vo' gustar
quanto più posso dell'opra divina! "
e di lattiginose albe lunari
poco mi appago. Non so trarre accordi
di chitarra, né oroscopo di fior
né far l'occhio di pesce,
o tubar come tortora!
Bramo. - La cosa bramata
perseguo, me ne sazio e via la getto...
volto a nuova esca. Dio creò diverse
beltà e vini diversi... Io vo' gustar
quanto più posso dell'opra divina! "
Che carino! Non è un amore di capo di polizia? Ah, ce ne fossero di più come lui. In compenso Mario era una botticella rotolante assolutamente ridicola, Tosca era cinese, bravissima certo, ma cercate di capire: "Ai suoi piedi tlemava tutta Loma". Riderle in faccia era il minimo. Ma comunque, il miglior librettista di tutti i tempi mi rimane sempre lui, il Da Ponte, Lorenzo il Mitico. Con buona pace di tutti gli altri.
P.s. Quella battuta si Scarpia sarebbe perfetta in bocca a Marco... credo che la metterò da qualche parte. Bwawawawawa.
PPS Oggi ho visto un maialino giallo. Ma mi manca il mio di porcellino.
Bene, eccomi qui. Nella città, unica nel nostro bel paese, che si fa prendere per il culo da chiunque, a partire da Antonio Albanese per finire con gli alieni, perchè negli ascensori ha ancora le gettoniere. Questo posto mi sembra la somma di tutti i luoghi che abbia mai visto: ha la grazia e la civiltà di quel covo di barbarie che è la mia cittadina natale; il rosso di Arcades; la sporcizia del mercato di Mogadiscio; i saliscendi di Lisbona; i palazzi multicolori della Liguria e Piazza della Vittoria come la scellerata Zena; l'incredibile numero di sciroccati della città felsinea e la vivacità dei suoi autisti di autobus. Ho trovato anche casa, un grazioso appartamento che sa di muffa e con una porta che si apre a spallate (ladri, non dite che non siete avvisati). La mia datrice di lavoro è un vulcano sessantenne con più energia nel suo dito mignolo di quanto io non ne abbia mai avuta a 17 anni nel mio corpincino tutto. Ovviamente mi ha messo sotto dal primo giorno, ma mi lascia abbastanza libertà creativa per mettermi a discutere con lei su ciò che è meglio fare. Ciò che mi terrorizza è che mi sta trasformando nella sua agenda vivente e mi ha dato da risistemare il suo pc: in 5 anni non ha mai creato una cartella, lasciando i file allo stato brado. Però stasera mi porta a vedere la Tosca e mi ha anche consigliato un'edizione di "Orgoglio e pregiudizio" di qualità. Volendo, questo weekend ho anche con chi uscire ma la tentazione di alienarmi e struggermi nella mia nuova, solitaria, profumata, casetta è davvero forte. Suggerimenti in proposito?
Mi manca M.
Domattina parto. Sto facendo la valigia e il mio problema al momento è: perchè ho libri così grossi? Quando la smetterò di comprarne un tanto al kilo? "Orgoglio e pregiudizio", è meglio portarlo in inglese o in italiano? E in italiano in quale edizione, la mondadori che ha i nomi in inglese o la bur che è migliore ma ha i nomi tradotti? La biografia di Napoleone o quella di Ruggero II? Ok, sto per andare dove i libri saranno l'ultima cosa a mancarmi ma io sono come la Regina Zabo, devo anche averli i libri, palparli, annusarli e sopratutto sottolinearli! Portiamo anche Conrad? E il mio bellissimo "I miti greci" deve restare a casa solo perchè ha le dimensioni di un piccolo dizionario?
Ho avuto qui la mia ragazza. M. si è preso una cotta per lei, l'adora, bacia il suolo su cui cammina. Peccato che le ha quasi incrinato una costola buttandola in mare.Eè stato davvero parecchio gratificante avere le attenzioni di entrambi... ma ora mi manca la sua presenza così delicata, così tranquillizzante, il sentire che viveva per me. Come da domani mi mancherà M., la sua presenza così forte e rassicurante, il suo abbraccio setoloso...
Perchè la felicità si deve scontare sempre?
Mi è venuta un'idea per un nuovo libro... peccato sia esattamente a metà di quello che sto scrivendo adesso... e dire che alcune fra le parti migliori arrivano ora... E questa volta ci metterò anche una sorta di contenuto morale. Non vale la pena di raccontare storie se non si ha uno scopo, scrivere per scrivere è un problema noto come graforrea ed è comunque una malattia. Una sola persona riuscì a trasformare lo scrivere in un'esperienza catartica ed è stato lo zio Dostoevskij. Ma si rovinava da sè la vita, pur di redimersi scrivendo. E io, dopo anni di frequentazioni genovesi, sono vittima di un'avarizia che non mi permetterebbe mai di entrare in un casinò e giocare tutto quello che ho. E poi, anche se lo facessi, non sarei mai capace di superare il maestro.
Lunedì è il mio ultimo giorno di lavoro: conto di fare un festino, invitare qualche amico e bermi una parte dello stipendio. Una vera liberazione, le uniche persone che rimpiangerò sono il generale (e un po' anche la figlia in acido, diciamolo) e la deliziosa Lulù. Lulù, che si chiama Lucrezia in realtà, è di una bellezza travolgente. La sua pelle bianca è velluto, i suoi riccioli biondi seta, i suoi occhi azzurri splendono come liquide gemme e la sua boccuccia rossa ride sempre. Profuma di latte e miele e tenerla suelle ginocchia e giocarci è stato bello. Se mai avessi una bambina, mi piacerebbe che a due anni fosse come è lei adesso, vale a dire adorabile al punto da farmi considerare che un figlio non sarebbe una disgrazia orribile. Ogni volta che penso ad una simile eventualità fremo di orrore: troppo selfish per riprodurmi e dedicarmi completamente ad un trasformatore di cibo in merda che pretende di mangiare alle tre del mattino. E poi non ce lo vedo M. come madre dei miei figli.
Sto leggendo una biografia su Federico il Grande (sovrano prussiano settecentesco da non confondere con il re di Sicilia medievale, erano entrambi Hoenzollern ma le somiglianze finiscono li). Mi fa una tenerezza incredibile. Stargli accanto doveva essere terrificante ma, come direbbe il buon Camilleri, era uno spacchioso.
M. si è di recente lamentato che non scrivo di frequente sul blog. Detto da uno che mi vede tutti i giorni, mi è sembrato un tantino eccessivo ma magari sperava di cogliere qualche particolare della mia vita privata che gli era sfuggito.
In effetti avrei anche un sacco di cose da dire... non ho avuto davvero molto tempo... da quando ho saputo che devo partire, trasferirmi per lavoro, mi è preso talmente male che ho preferito francobollarmi a lui e aspettare che la cosa si ridimensionasse un po'. E chissà perchè. Non è che non voglia andare fuori, vivere di nuovo per conto mio (ma su questo ritorneremo...) ma partendo ho qualcosa da perdere e questo qualcosa è importante come l'aria. E in secondo luogo dovrò andare a stare dalle suore. Io. Che non ho subito l'onta del battesimo e che quando ne vedo una per strada faccio gli scongiuri perchè ho le prove che portano sfiga. La verità è che l'unica ricchezza reale per gli esseri umani è il tempo che hanno prima di morire: qualsiasi spreco di questo tempo è follia pura, è sperpero, è stupidità. E io sento che anche un solo giorno è uno spreco se non posso nemmeno dargli un bacio. Per tacere del resto. La cosa brutta è che si sopravvive davvero a tutto.
Ci ho ripensato. Lo voglio il morso avvelenato. Si vive meglio.
Tempo ne è passato e ricordi ne abbiamo. Cose fatte insieme, dette insieme, insomma, le solite cose di due persone che passano fra di loro molto tempo. Ma nessun ricordo nostro ha per me la potenza di quella mattina che ci siamo svegliati nell'azzurro. Un ricordo di una dolcezza intossicante, al punto che ho paura, perchè è troppo potente ed altera le mie percezioni reali. Ci si possono costruire castelli in quell'azzurro salvo che io un castello l'ho gia costruito, aggrappandomi ad un singolo sguardo, ed era deforme e osceno come il Castello della Pena. Ma come si fa ad accantonare la luce?
Ho ambizioni modeste, da sempre. Non ritengo essere la felicità di questo mondo e quindi, al pari dei filosofi cinici, mi accontenterei dell'imperturbabilità. Quanto sia ancora distante da questo, penso sia evidente da come reagisco alle cose. Per esempio, se litigo con qualcuno, tendo ad alzare la voce. Ma non è per ostilità, quanto per evitare che poi la rabbia mi rimanga in gola a soffocarmi com'è successo per parecchio tempo. Schopenhauer dice che la rabbia, l'odio, non dovrebbero mai essere espressi se non nelle azioni, io aggiungo che se non lasciati trapelare in un litigio finiscono inevitabilmente per avvelenare le azioni, anche quando si è deciso di perdonare. Non voglio avere un morso velenoso con le persone con cui litigo, perchè sono quelle a cui voglio bene. Con coloro che mi sono indifferenti, sono molto conciliante, perchè di loro non mi importa e posso fingere di voler assecondare le loro richieste. Odio qualsiasi forma di conflitto, me ne ritraggo ogni volta e divento l'essere più irrazionale del mondo. So da me che questo è molto sciocco, lo zio Robert (Greene) e lo zio Joost (Elffers) hanno ragione a dire che la vita è un eterno, perenne conflitto, e che la battaglia permea ogni relazione umana. Ma non voglio imparare a difendermi e a soppraffare le persone con cui litigo. Ad avere un morso avvelenato. La mia rabbia è inconsistente come nebbia ed il mio risentimento è un fiocco di neve pronto a sciogliersi al sole, se sfogati. Averne paura, lasciarsi ferire da essi è inutile come scavare una buca e tornare a riempirla.
Però ci proverò. Promesso.
Stanchezza. Non per le notti insonni, gli incubi, il malessere fisico. Sono cose a cui si abitua e a me è sempre piaciuto non dormire. Stanchezza di ciò che sono, di ciò che non riesco a essere, di ciò che non riesco a provare. La macchina si è rotta, non so bene quando, non so bene perchè, si è inceppato qualcosa e gli ingranaggi non funzionano più. Avevo cercato di convincermi che andava bene ugualmente, del resto è abbastanza inutile comandarsi di provare un sentimento, un'emozione. Una bugia pietosa che voleva solo assolvermi e permettermi di chiudere gli occhi di fronte alla realtà. Che è questa: faccio del male alle persone che mi circondano, ne faccio tanto, spezzo loro il cuore e cado dalle nuvole quando me lo fanno notare. Un giorno non crederanno al mio candore o forse il dolore sarà semplicemente insostenibile, spariranno ed io non saprò nemmeno il perchè. Ho sempre provato fierezza per la mia capacità di immedesimazione, non c'era emozione che ritenevo irragiungibile, aliena. E adesso? Sono un automa con sembianze umane ed il mio cuore è cenere. Mi spiace tanto. Mi accusate di dire cose orribili, inconciliabili con quanto è l'amore, mi spiace tanto, quanto queste cose siano terribili non lo so, non lo capisco, mi spiace non sapervi stare accanto, non sapervi amare come vorreste ma solo in questo modo distorto che ferisce senza alternative.
Un paio di domeniche fa, mentre tornavo a casa per cambiarmi e andare a lavorare, ho deciso di fermarmi dal fruttivendolo per comprare dell'uva, dato che faceva molto caldo e io non avevo voglia di pranzare con qualcosa di più elaborato (fatevele voi 5 ore sotto il sole ardente dopo un pasto più complicato di un panino). Ora che ci penso avevo anche i postumi di una sbronza e volevo qualcosa di fresco che mi rimettesse su. Faceva già un gran caldo, le strade erano deserte, le persone che non erano andate a mare, lasciando la città, erano in casa a prepararsi la pappa, ovunque un gran silenzio da paesello meridionale del sud a mezzogiorno dove i villici vestiti di nero ti guardano sospettosi dalla soglia e se rivolgi loro la parola ti sbattono la porta in faccia. Arrivo dal fruttivendolo, chiudo la macchina e, dato il silenzio, sento la musica. Mi sembrava quasi una scena d'altri tempi, dove l'eroe appena arrivato nella città del suo destino sente riecheggiare tra i balconi fioriti la musica che lo conduce dalla sua bella. Salvo che la canzone era "Dalla parte del toro", Caparezza, una delle mie preferite al momento. Mi esalto, entro canticchiando e col fruttivendolo ci sorridiamo perchè anche lui canticchia. Comunque mi ha venduto dell'uva che faceva schifo.
Come direbbe il buon Camilleri... bhi, che grandissima camurria! Ispirazione andata a puttane e mai più tornata, sospetto che un protettore l'abbia pestata a sangue e lasciata morire in un angolo, perchè io non la vedo da un pezzo. Tipo quasi due giorni, in effetti. Idee azzerate, tanto è vero che invece di concentrarmi sono qui a cazzeggiare o a perdere tempo facendo il the. Uffa.
Visto che sta per iniziare un weekend di gara e visto come sono andate le prove libere di ieri, vorrei rassicurare i tifosi Ferrari: quest'anno il campionato lo vinciamo noi. Ancora tre, quattro gare al massimo, e Alonso aspetterà Hamilton sotto casa, per farlo fuori. A quel punto, con Hamilton morto ed Alonso in prigione, vincere sarà una passeggiata. Come ai bei tempi in cui c'era Schumacher. Un po' mi spiace per Hamilton, in fondo è uno in gamba, ma non si può avere tutto dalla vita no?
P.s. Ieri sera, mentre cercavo di farmi un panino, ho trovato uno scarafaggio (vivo e vegeto come un fermento lattico) nel cassetto del frigo dove teniamo formaggi e salumi. In paradiso stanno ancora piangendo per le cose che ho detto su santi, madonne, padri, figli e spiriti santi.
Testè comprati: un libro su Giulio Cesare, uno su Ruggero II e le "Vite dei massimi condottieri" di Cornelio (tuo) N(i)pote. Meglio buttarsi sulla storia che su qualche insulso librucolo di un altrettanto insulso autore contemporaneo.
Boccheggio. Troppo caldo, la gente sclera ed anch'io non mi sento troppo bene...
La prima volta che l'ho vista ho pensato che fosse una prostituta. Era evidente che avesse fatto nottata, cavolo, chi esce di sabato mattina con un vestitino rosso che non lascia nulla all'immaginazione? E non parliamo dei tacchi. Si era levata il trucco, ma non troppo bene e ne aveva ancora qualche traccia negli occhi, che non doveva avere aperto da molto da come ti fissavano socchiusi. Però, osservandola mentre si sedeva per aspettare la metropolitana, ho capito che non poteva essere una lucciola. Primo, le lucciole non prendono la metro, almeno non quando smontano, no? Secondo, si ok, era vestita a quel modo, ma aveva una faccia troppo pulita, troppo da bimba, ed uno sguardo imbarazzato per la sua mise, per essere una di quelle. L'ho vista quasi ogni sabato, sempre allo stesso orario, le 12.15, sempre mozzafiato, sempre imbarazzata di esserlo. Mi chiedevo, se non ci si trova perchè lo fa? E cosa la mette a disagio, cosa le fa evitare ogni sguardo, cosa la fa arrossire per ogni complimento? L'unica volta che l'ho vista allegra e sorridente, a suo agio in quei vestiti che le fanno paura, è stato quando il fidanzato l'ha accompagnata. La avvicinerei, se il suddetto fidanzato non fosse grosso come un armadio a quattro stagioni ed estremamente protettivo. C'è troppa paura, in quella bambina.
Uno dei miei clienti preferiti (oddio, detto così sembra un'altra cosa) è un vecchio generale in pensione, va per i novanta ed è il più spietato scacchista che abbia mai visto in azione. In effetti si diletta anche con il go ma ha difficoltà a reperire avversari e chissà come mai. Ha una figlia, una matura signora sui sessant'anni, che mi ricorda terribilmente Lance Johnson da Apocalypse now: mi sa che anche lei si è fatta un acido ed è ancora in trip, ma di brutto. Ogni volta che il generale mi vede, ci diamo il cinque, cosa che lascia perplessi più o meno tutti quelli che assistono alla scena: ma noi lo facciamo apposta e ci divertiamo. Mi piacerebbe che mi insegnasse a giocare a go perchè è il nonno che non ho mai avuto.
P.s. C'è poi una ragazza, Ottavia, che parla con un delizioso accento padovano e per la quale ho perso la testa. A differenza di tutti i piccoli mostri ed i loro degni genitori, lei è educata e gentile.
Ieri sera ho visto un cilindretto di carta che rotolava, sospinto dal vento. In salita. L'ho adorato. Era proprio come se dicesse, me ne frego di essere solo un cilindretto di carta, mi ci pulisco il culo con la fisica, vado in salita e vi lascio tutti indietro. Chissà dov'è arrivato, prima che finisse schiacciato da qualche macchina.
Dopo attenti studi ho raggiunto la conclusione che arrivare al lavoro ascoltando "Girls just to want have fun" è intollerabile quanto per "Slave to the wage". Amo moltissimo questa canzone, una delle poche eccezioni del vituperato periodo anni ottanta, c'è l'ho sul mio lettore, ce l'ho in diversi cd e un anno fa, mentre lasciavo Lisbona con il cuore a pezzi, non so perchè ma era questa la canzone che ascoltavo. Ma per arrivarci al lavoro, no. Suona come un'altra presa per il culo.
Sto leggendo i romanzi brevi di Hesse, "Sotto la ruota", "Knulp", "L'ultima estate di Klingsor" e "Klein e Wagner", e accidenti, Hesse mi sorprende di nuovo: ci sono pagine di un'ironia feroce, la descrizione del signor Joseph Giebenrath è un capolavoro di perfidia, così come diverse pagine che riguardano Maulbronn ed i suoi insegnanti. Le pagine su Heilner grondano ancora rabbia e i dialoghi tra Klingsor e Luigi sono uno spasso unico: il dialogo su Schiller, Goethe, i professori e le locomotive spacca. La sua ironia la conoscevo da quel grazioso libercolo sulle cure termali che è "La cura", dove ogni cosa veniva ridicolizzato, di ogni cosa ci si faceva beffa con una gentilezza che rende più feroce la critica di qualsiasi insulto. La verità è che era un uomo ameno e che solo l'urgenza, la paura, la preoccupazione, l'hanno spinto a parlare gravemente di cose che avrebbe trattato con levità: ma lo giustifico, in fondo cercava di evitare la seconda guerra mondiale, mica di partecipare ad un matrimonio siciliano a Canicattini bagni.
Lo riconosco... la mia ragazza ha ragione, quando dice che è insopportabile arrivare a lavoro ascoltando "Slave to the wage". Uno si sente preso per il culo, sopratutto se si considera che a cantare è uno stronzetto che in vita sua la cosa più faticosa che ha fatto è stato spaccare un chitarra contro un amplificatore a Sanremo. In effetti solo per questo andrebbe perdonato ma insomma, un po' di decenza. Non gli si può perdonare tutto solo perchè ha quegli occhioni, quella voce e quel musetto. E perchè, nella medesima canzone, dice "Sick and tired of Maggie's farm/She's a bitch, with broken arms to wave".
Qualcuno di voi benedetti figlioli ha visto "Le dodici fatiche di Asterix"? Avete presente l'ottava prova, quella della casa che rende folli? Avete presente che ad un certo punto Obelix, spossato, comincia a saltellare in modo strano, lasciando "intuire" un certo grado di follia? Ecco. Mi sento così, dopo che ho finito di lavorare. Un giorno di questi estraggo un lanciafiamme dalla tasca naturale e stermino un po' di gente. Oggi un cliente, vedendo che leggevo Hesse, mi ha detto che mi avrebbe regalato qualcosa di più leggero in modo che non mi annoiassi. Gentilissimo. Non ho avuto cuore di spiegargli che Topolino andava incontro alle sue esigenze mentali ma che io mi sentivo di osare un po' di più. Tra l'altro, dato che lo zio Robert Greene ci ha fatto il favore di pubblicare un nuovo libro, "Le trentatrè strategie della guerra", ho pensato bene di comprarlo e adesso cerco di calcolare il ragionevole tempo di attesa che mi separa da questo nuovo, prezioso tesoro. Già che c'ero ho comprato a M. una nuova edizione de "Le quarantotto regole del potere", visto che quella che mi aveva prestato è finita sottolineata dalla prima a l'ultima pagina e riempita di segnalibri. E' stata una piacevole sorpresa scoprire che entrambi i libri si trovano, quantomeno su internet, tra l'altro su bol sono pure in offerta... si, è un velato consiglio per gli acquisti, se ancora non lo aveste capito... non siate tirchi. Bisogna saper spendere. Le cose di valore hanno sempre un costo.
Ieri c'era il concerto dei Plasibò (come dicono i francesi) a Brescia. La mia ragazza mi ha chiamato mentre ero ancora a lavoro per chiedermi a che canzone volevo che mi richiamasse. Dopo una lunga trattativa, cominciata con un "Non posso stare al telefono tutto il concerto!!!" abbiamo optato per "Drag". Alle dieci e qualcosa, quando ormai pensavo che non l'avrebbero fatta, lei mi chiama. Più che Brian ho sentito loro e quelli attorno a loro che gridavano come scalmanati, però vuoi mettere? Più tardi, alla fine del concerto, lei ha richiamato. Non ho capito molto, salvo che aveva l'adrenalina ancora a mille e sembrava felice. A me, come direbbe il buon Camilleri, m'assugliau una botta terribile di malinconia. Perchè ci tenevo a fare questa cosa con lei e non ho potuto. Perchè ci tenevo ad essere con lei e non ho potuto. Ad altri che non ha me ha sorriso... Che discorso egoista. Che poi sentirla felice, per quanto effimera possa essere questa felicità, è stato un regalo inaspettato. Spero solo che al terzo concerto sia mia la mano che tiene ed il mio viso quello che cerchi per ridere.
P.S. Ho trovato un posto dove fanno il tiramisù come fosse un bolo de bolacha. Una meraviglia.
Ieri sera mia madre mi ha chiamato mentre uscivo dal lavoro.
- Tesoro, stai tornando a casa?
- Si, perché?
- Quando arrivi non mettere la macchina in garage.
- Perché?
- Abbiamo comprato un televisore.
-…
-…
- Per le macchine?
- No, per la terrazza.
-…
- …
- Ok, quando arrivo ti citofono.
Quando l'ho raccontato all'uomo sposato con cui convivo era sdraiato dalle risate.
Lei se mi suicido lascio le volontà scritte promesso
Io ok
Lei ed il testo di una canzone sul vetro del bagno
Io ...
Io il testo...
Io di una...
Io canzone
Io scritto col rossetto magari
Lei certo
Io snort
Lei così poi lo passi a Brian
Io ma tu non hai un rossetto rosso pompino
Lei e faranno la seconda bella canzone della loro carriera
Io quindi non lo puoi fare
Io hehe
Lei no, la terza che la seconda gli è uscita per sbaglio da sola
Io crudele
Io qual è la seconda?
Io OO
Lei Pierrot
Io ah
Io bhe non lo sappiamo
Lei Pierrot è una Bella canzone
Io sisi
Io si ma sempre genere emo
Lei ok, escludendo post blue
Lei che riesce comunque ad essere emo pur essendo priva di senso
Lei dimmi la canzone NON emo dei Pla
Io ci sto pensando eh
Io le stavo rivedendo tutte
Lei hehe
Lei rinuncia
Io perchè ci deve essere almeno una canzone
Lei tanto è persa
Io mmm
Io drag
Lei ahah
Lei la storia di un ragazzino gay adolescente
Io ...
Lei innamorato di un suo compagno figo
Io ok come non detto
Io allora vediamo
Lei è così dichiaratamente gay adolescenziale che Dio...
Io (io non l'avevo capito ><)
Lei (mi spiace °_°)
Io (no è che quella canzone mi fa pensare a tutt'altro per cui in effetti ho perso di vista il senso...)
Lei (eh)
Io ma ci deve essere almeno una canzone
Lei ahah
Io swallow
Lei certo
Io non è emo
Io non è nulla
Lei storia di un pompino tragico
Io è solo un'accozzaglia di suoni
Io uff
Io ok
Io bulletproof
Io hehe
Lei così non vale
Lei U_U
Io hehe
Io si è vero
Io hai ragione
Io bhe vediamo
Io il fatto è che anche le loro canzoni "ottimiste"
Io tipo this picture
Io sono emo da morire
Io ma almeno una cazzarola
Lei bah
Io niente
Io ci rinuncio
Io sono tutte emo
Io avevi ragione tu
Lei lo so
Io tu hai sempre ragione
Io sisi
Lei palesemente prive di senso ma emo
Lasciate perdere la notazione su Faleco: è mia personale ed al massimo la capiscono in due. O forse no, perchè non si può stare attenti a tutto.
Credevate che i decerebrati pustolosi avessero avuto la meglio? Illusi: ci vuole ben altro! Se uno riesce a gestire un trentenne con tutte le sue insicurezze non si fa mica fregare da un branco di adolescenti viziati e stronzi come pochi. Ammetto che darebbero dei punti persino a Maria Antonietta, che di snobbismo se ne intendeva, ma a me il caldo non ha fottuto il cervello, come evidentemente ha fatto con loro, e sopratutto hanno scoperto che in io sono molto più snob. Tanto per farvi capire, vi propongo due immagini.
La prima: una giovanissima Lolita, mediamente graziosa, seno appena accennato, apparecchio metallico a correggere la dentatura, modi da zotica profonda. Si mette quasi davanti a me, dopo aver fatto il bagno, seguo le gocce sulla sua pelle, le vedo cadere al suolo, lei allarga le gambe mentre parla con le amiche e l'acqua si concentra sullo slip nero del costume e sembra che sia eccitata al punto di gocciolare. Osservo formarsi una piccola pozza tra le sue gambe e lei mi guarda. Sfrontata-penso. Quando mi sorride mi viene in mente Hannibal Lecter. Di queste pseudo-principessine ne ho fin sopra i capelli, un lama ha più grazia, uno scorfano più bellezza, un maiale più savoir faire, una pecora più originalità, un oca più intelligenza, un pesce più proprietà di linguaggio (M. dice che è una delle cose più bieche che abbia mai sentito. Lo preciso per puntualità di cronaca).
La seconda: due fratellini che stanno sul loro canotto, a farsi i cazzi propri. Un gruppetto di delinquentelli che li prende di mira, cominciano a lanciarsi dagli scogli tutt'attorno a loro. I bambini si mettono a piangere e arriva la madre, inferocita. ne nasce un acceso diverbio, la donna acchiappa il portavoce dei delinquentelli e gli dice che suo marito è un Supremo Pezzo Grosso e che ci penserà lui a gonfiarli tutti come zampogne. I bambini continuano a piangere in un angolo, dimenticati, mentre la "signora" inveisce ancora, pronta a guidare una crociata di madri-coraggio contro i "ragazzi di buona famiglia", che ostentano strafottenza, ridacchiando per nascondere l'imbarazzo. Costernazione generale del personale, all'interno del quale si sono registrati parecchi casi di slogamento mascellare e crollo delle spalle per l'andamento della vicenda.
Ho cominciato a lavorare. Lavoretto estivo, facile quanto noioso, presso amici, cosa che mi costringe ad un minimo d'impegno. La disgrazia è che ho a che fare con un mucchio di adolescenti che pensano di essere il massimo del cool quando non sono nemmeno buoni a spremersi i brufoli. Al pensiero che saranno la classe dirigente di domani mi viene voglia di istigare amici e parenti ad un suicidio collettivo. Però sembra che avrò parecchio tempo per leggere e questo mi riempie di gaudio, al punto che ho deciso che non userò il lanciafiamme contro i pustolosi decerebrati.
Da qualche tempo ho purtroppo capito di avere sbagliato parecchie scelte fondamentali della mia vita: sono mesi che faccio standing calf cercando di stimolare al massimo il soleo e adesso mi ritrovo con due invidiabili gemelli a fare sitting calf. Meriterei una calcagnata nei denti. Un po' la palestra mi mancherà. Il cus di qui è un posto bellissimo, che mi rilassa da morire, a volte prima di iniziare ho letto sui gradoni del campo di calcio, all'ombra di un albero. Mi mancheranno sopratutto gli sguardi perplessi alla mia maglia del cus della mia università.
M. mi ama ancora, nonostante ormai mi conosca da abbastanza tempo per detestarmi. Solo un uomo innamorato può trovare sexy il proprio partner in divisa dopo una giornata di lavoro!
La felicità è: accogliere i clienti del lido con un sorriso smagliante mentre Simone Cristicchi canta "Una canzone per l'estate".
"Imparate a fare uso della stupidità. L'uomo più accorto sa giocare le sue carte al momento giusto. Ci sono occasioni in cui l'astuzia migliore consiste nell'apparire sciocchi; attenzione, non bisogna esserlo, ma solo apparirlo. Non è bene apparire saggio tra i folli nè savio tra i lunatici. Colui che si atteggia a pazzo non lo è. Il miglior modo di essere ben ricevuto da tutti è rivestire la pelle del più ottuso dei bruti".
Baltasar Graciàn
Le tue spalle sono il motivo per cui non ti tradirei mai. Forse la prima volta che ho fatto caso alla bellezza delle spalle è stato quando ho letto la descrizione di Louise de la Valliere ne "Il Visconte di Bragelonne", dove si diceva che la fanciulla avesse spalle di forma poetica e soave. Forse è da allora che ho cominciato a guardare le spalle. Forse è perchè le mie hanno una forma orribile, nonostante il nuoto e la palestra. Le tue, invece, mi fanno impazzire. La prima volta che ti vidi, ricordo, notai le tue mani, la loro bianca bellezza, le immaginai subito addosso a me, anche se non credevo fosse possibile. Poi furono i tuoi occhi ad attirare la mia attenzione, li trovo bellissimi e di colore indefinibile quasi quanto i miei, ieri mattina sembravano scuri e fondi come un cielo in tempesta, nonostante lo sguardo inebetito di felicità.
Ma le tue spalle. Le tue spalle mi fanno ribollire il sangue nelle vene. Quante volte, dal tuo letto, ho osservato le tue spalle mentre tu, ignaro, scrivevi al computer. Una volta, una sola volta, mi hai chiesto di darti dei pugni sul paraspalle da football in modo da sistemartelo e quanto mi sia piaciuto lo lascio all'intuito dei più. Adoro chinarmi su di te e baciartele, baciarti il collo, sentirti rabbrividire sotto di me, carezzartele, abbracciarle. Aggrapparmici. Perchè lo sai che a te mi aggrappo, lo sai che mi tieni su, che mi rimetti in contatto con il mondo, con le cose normali che avevo perso. Tenti disperatamente di farmi accettare che sono la stessa persona della foto che tengo sul mio letto, che tenevi sul tuo letto. Mi prometti che ancora potrò aggrapparmi alle tue spalle, quando non ci sarà più nulla a proteggermi. Nessun dio può esistere senza nemmeno un fedele. E finire calpestati in una pattumiera, mentre ancora giuri amore, non è cosa che mi sia ignota. Tu mi hai offerto le tue spalle. Quando quell'essere mostruoso mi ha inseguito ho gridato il tuo nome e anche se la voce non mi è uscita tu sei arrivato lo stesso. Davvero non capisci come possa avere paura di perdere questo? Posso vivere senza te. Le persone possono sopravvivere a qualunque cosa. Ma lo sai, ieri sorridevamo e le nostre espressioni erano così autenticamente felici da risultare sciocche. Perché due persone felici non possono che apparire sciocche agli occhi del mondo, semplicemente perchè non hanno più nulla da perdere nell’essere vive e non gl’importa che il mondo le guardi con occhi differenti solo perché loro sono diverse. Davvero credi che non tenga a tutto questo?
Diverso tempo fa M. si lamentò del fatto che se qualcuno mi avesse aiutato quando ne avevo bisogno: a) forse non avrei proceduto così speditamente sulla strada dell'autodistruzione e b) non gli creerei tanti problemi. Risposi che chi avrebbe dovuto aiutarmi aveva chiarito di non essere disposto a farlo, dato che sosteneva di avere già provato una volta (con un'altra persona) e di avere esaurito voglia e pazienza in quel tentativo, che per altro era fallito. Lui si voltò a guardarmi e commentò che era facile e comodo non impegnarsi più a fare qualcosa che non ci è riuscita la prima volta. Io ribattei che la colpa non era stata solo di chi non mi aveva aiutato ma anche mia, dato che l'autodistruzione l'avevo perseguita coscientemente. Lui rispose che se qualcuno cerca di suicidarsi in genere si cerca di fermarlo, non gli si dice che fa bene ad ammazzarsi perchè non vale nulla ed è un essere indegno.
Ci ho pensato un po'. Ho cercato di rivalutare tutto quanto, il più obiettivamente possibile. Mi è venuto da pensare ad una delle regole del potere, contenute nel libro che sto studiando adesso "Le 48 leggi del potere" di Robert Greene. La regola è la numero dieci e recita "Evitate ogni contagio: rifuggite dagli infelici e dagli sfortunati". Sostanzialmente dice che gli stati emotivi sono contaggiosi come le malattie e che bisogna fuggire da quanti sono istabili e perseguitati dalle avversità. All'apparenza queste persone sono vittime e provare pietà è naturale ma è un istinto che va represso poichè aiutandole verremmo risucchiati nelle loro sfortune e faremmo la nostra rovina. Io penso di avere trasgredito a questa legge, come Luigi di Baviera fece con Lola Montez. Per anni ho avuto accanto una persona che non era capace di badare a se stessa, che rifuggiva da qualsiasi responsabilità adducendo scuse vaghe e che mi ha reso molto più infelice di quanto non avessi ragione di essere. Quando avrei, appunto, avuto bisogno di qualcuno che mi aiutasse.
La felicità è: (ri)leggere "Un cadavere a Deptford" ascoltando "Dragostea". Mi viene sempre in mente la scena in cui Kit e Tom scopano in un campo.
La squadra di football di M. ha passato i quarti di finale, la settimana scorsa. Così sabato, dopo la partita, si è usciti a festeggiare con i giocatori. Non era la prima volta che venivo in contatto con loro, una buona parte erano al compleanno di M., la scampagnata di Pasquetta è stata fatta a casa di uno di loro e c'erano tutti, ma proprio tutti, compresi i parenti, fidanzate, figli, mogli amanti ecc ecc. Con alcuni siamo andati al cinema. Ma fa sempre una certe impressione sentire un coso largo e lungo due metri per tre raccontare del suo "merluzzato" (il "merluzzo" è il novellino), quando è stato preso a colpi di cinghia, e dalla parte della fibia ovviamente, perchè non avrebbe sopportato un pizzicotto. Però è stato piacevole. E' divertente vedere come questi armadi a due ante si sforzino di essere gentili ed educati con i partner dei vari giocatori, uno di loro ha anche sgridato M. perchè aveva passato una portata prima a lui che a me. Peccato che avevo fatto il dopopartita appena fuori dai bagni e avevo sentito tutta una serie di commenti che proprio da gentiluomini non erano. Una cosa molto bella è che a cena con noi c'erano il quarterback ed il linebacker (capitano di attacco e difesa... ho imparato anche il football, oltre al rugby, quest'anno ç_ç) della squadra appena battuta, abbiamo offerto loro la cena e poi alcuni dei nostri li accompagnavano in giro per la città, dato che loro erano "turisti". Uno sfoggio di squisitezze da ambo le parti ma è così che dovrebbe essere, altro che giocatori che inneggiano all'odio e tifosi che si ammazzano fra di loro. La mia idea di sportività, lo ammetto, è rimasta ferma a quella di "Momenti di gloria". Per questo, l'anno scorso, quando è venuto su lo scandalo Juventus, ho provato la stessa sensazione di tradimento che avrei sperimentato se avessi trovato il mio partner a letto con qualcuno di diverso da me. Che è poi quasi quello che è successo. Infatti la sensazione di tradimento raddoppiò e chissà come mai. Non ho seguito molto la Juve quest'anno. Non so se li ho perdonati. Non so se tiferò mai più per loro. Credo di averlo già detto, ma persa una volta la mia stima è persa per sempre.
La felicità é: (ri)leggere Fiesta di Hemingway ascoltando "Dalla parte del toro" di Caparezza.
Allora. Circa un annetto fa, come parecchi di voi ricorderanno, uscì uno di quei graziosi prodotti pop del nostro sound italiano ad uso e consumo degli adolescenti decerebrati ( e a diretto beneficio dei conti correnti dei "cantanti"), che si chiamava "Svegliarsi la mattina" degli Zero Assoluto.
Essendo che io purtroppo sono un essere "radio addicted", non ho potuto evitare di sentire l'incomparabile gioiello, canzone di grande serietà e di grande impegno. Quel "tuturuturututtu" ha dei significati profondi che tutti i giovani sotto i sedici anni hanno ripetuto per mesi. Talmente profondi che ammetto di non aver capito nulla fino a qualche giorno fa. Quando ho aperto gli occhi nel mio candido lettino e ho capito esattamente cosa significa svegliarsi e avere il cuore talmente pieno d'amore da desiderare solo una persona, quasi da non poter fare a meno della sua presenza, delle sue bellissime mani che ti accarezzano, dei suoi occhi che ti custodiscono. E' qualche giorno in effetti che succede e riesco a bearmi di questo desiderio, di questo struggimento che non è affatto doloroso. Anche perchè so che è ricambiato con la stessa intensità, che il desiderio del suo cuore è uguale al mio. Invidiabile fortuna la mia.
Oggi ho sistemato un po' la mia cameretta. No, va bene, è una bugia. La stanza è nella stessa identica condizione di prima ma i libri hanno una nuova disposizione. Dopo anni e anni di attento studio la mia conclusione è stato di raggruppare i libri per nazionalità degli autori. Certo, il libri di storia, fantasy, poesia e teatro sono raggruppati insieme ma insomma, per il resto poi ho il settore inglese, quello francese, tedesco, americano, stranieri di posti strani, italiani. Poi c'è il "settore aureo" di nuovo concepimento, dove trovano posto Hesse, Austen e Dostoevskij naturalmente, più qualche libro sparso che molto mi piace e che rileggo periodicamente. Tipo, ovviamente, "Il Gattopardo", un libro che adoro è che ho sempre portato con me. Oggi pensavo questo, M. mi accusa spesso di snobbismo e non è che abbia propriamente torto, ho un'educazione ed una cultura superiori a quella della maggior parte delle persone e una stima dei miei simili tale per cui non li reputo poi molto degni di attenzione, che dia l'impressione di avere la puzza sotto il naso non mi stupisce affatto. Ma come potrebbe essere diversamente? Lo snobismo è iscritto nel DNA dei miei conterranei e Tomasi di Lampedusa lo esprime meravigliosamente nel suo libro. Vi ricordate, il famoso discorso tra il principe di Salina ed il diplomatico piemontese. Gli ebrei hanno inventato il concetto di razzismo ed i siciliani hanno fatto dello snobbismo la loro filosofia di vita.
Questa cosa l'ho pensata mentre sistemavo i miei libri di Hesse, compresi quelli nuovi che ancora non ho letto, e mi è venuto da sorridere. Lo so che un sacco di gente trova strano che una persona come me legga Hesse con tanta attenzione, insomma, che cos'ho io del suo misticismo, della sua filosofia di vita? Quasi nulla. Lui trova manifestazioni del divino in ogni cosa, persino nel suo libro più controccorrente c'è un dio, anche se questo dio è Abraxas, ed ha fiducia nel creato, vede abbastanza bellezza per dimenticare la miseria e crede che l'uomo sia iscritto in un disegno più ampio all'interno del quale, però, può agire. Niente di tutto questo mi appartiene. La fede, nel creatore e nelle creature, non ha spazio nella mia vita e la bellezza non supera certo le brutture. Ma continuo a leggere Hesse, poichè nonostante tutto la struttura della sua mente mi sembra simile alla mia. Perchè se dovessi scegliere un dio per me, certo sceglierei Abraxas. Perchè lui era umorale ed ironico come me ed altrettanto garbato e solitario. Non rifiutava l'oscuro, anzi lo viveva, in perfetta armonia con i più nobili principi. E amava Dostoevskij e la musica. L'unico neo è che... usa sempre gli stessi nomi femmnili per i suoi personaggi!!! Aaahhh!!!
P.S. Ho un taglio di capelli estremamente sexy che in confronto Brian (Molko) sembra una suorina di castità. Me felice. A proposito... ma perchè continuano a scambiarmi per lui? Oo
Il mio genetliaco si avvicina ed i preparativi fervono. Ieri è arrivato il regalo di Giglio, giace sul pavimento vicino al mio armadio e ogni volta che lo occhieggio ne guadagno la consolante rassicurazione che almeno un ragalo che mi piacerà lo avrò. Perchè la gente trova sempre difficile farmi regali? Persino la mia ragazza ha dovuto sudare sette camicie prima di ingranare la marcia... La nota positiva è che quest'anno, a differenza di quello scorso, riceverò auguri non scazzati da gente che a me ci tiene. Se ripenso alla mia disposizione d'animo di quel periodo, se ripenso a ciò che doveva crollarmi addosso, confesso di provare ancora amarezza. Sono cambiate un sacco di cose, la persona che pensavo sarebbe stata il mio compagno per la vita si è volatilizzata come neve al sole in un turbine di rancore che in tutta sincerità non posso dire sopito. Ερωμένη ed io non parliamo più da mesi ed il motivo è talmente futile che mi chiedo se non sia stato un sogno. Sono altre le labbra che mi sfiorano ed un'altra è la compagna delle mie serate. Ma il cambiamento serve solo a dimostrare che siamo vivi, pesci sprofondati in un flusso che non tiene conto di noi e dei nostri desideri. Mi sta bene nuotare e non mi importa se a volte è controcorrente, non mi importa di ferirmi contro gli scogli, in qualsiasi momento so che posso toccare la riva e ricevere l'aiuto di cui ho bisogno. Non c'è nulla che possa uccidere davvero una persona. La mia ragazza me lo dice sempre.
Sei tu il sogno. Te lo avrei potuto dire solo in quel momento, gli occhi pieni di sonno e la pelle calda del tuo abbraccio, le labbra torturate dalle tue. Avrei potuto ammetterlo solo quando il mio autocrontrollo fosse stato dimenticato, acconatonato per qualche istante, quando sapevo che non dovevo guardarmi da niente e da nessuno-perchè ero con te. Proprio perchè te l'ho potuto dire solo così, dopo, quando mi hai chiesto cosa intendessi, non ho potuto spiegarlo. E ancora adesso, vedi che mezzo scelgo per spiegarmi. Non riesco a dirtelo guardandoti negli occhi, pensa pure che sia timidezza se vuoi, non ha importanza. Sei tu il sogno. Sei tornato dal tuo mondo per me, bene, e sai che è successo dopo? Nè più nè meno di quello che è accaduto la prima volta che ci siamo visti: mi hai preso per mano e mi hai condotto nel tuo mondo. Nel mio, tu c'eri già finito tuo malgrado. E adesso viviamo in uno che è nostro. Sei tu il sogno perchè prima di te, non pensavo esistessero persone che ti somigliassero. Ricordi che te lo dissi? Presi a prestito le parole che Corto usò per Pandora- perchè sapevo avresti capito. Sei tu il sogno perchè mi hanno parlato di te tanto a lungo che non potevo evitare di sognarti. Sei tu il sogno, a volte mi sembra strano come riusciamo a giocare fra di noi, siamo abbastanza diffidenti, cinici, cattivi, maliziosi- e paranoici- da immaginare sempre chissà cosa sotto le apparenze, ma non abbiamo mai diffidato davvero l'uno dell'altro e so che mi sarai leale. Sei tu il sogno. Perchè qualunque cosa faccia, qualunque espressione prenda il mio viso, qualunque cosa dica, qualunque sguardo ti lanci, tu lo trovi "carino".
Anni fa, la mia ragazza venne adottata da un pettirosso che volentieri beccava briciole dal suo balcone e irridente sbeffeggiava il suo gatto. Data la colorazione e, forse, qualche altra caratteristica, lo chiamò Cofferati, per gli amici Coffy. Forse perchè si scambiavano notizie in cinese, non saprei. Da qualche giorno sto cercando di indurre un altro uccellino (non so che razza sia, però...) ad adottarmi, gli lascio sul balcone ogni genere di briciola allettante ma quello non ne vuole sapere, è diffidente come se sapesse che di me non ci si può mai fidare. Che qualcuno abbia diffuso notizie false e tendenziose riguardo la mia augusta persona?
Stamattina quel rompiballe dell'uomo sposato con cui convivo mi ha mandato a procacciargli del basilico per fare il pesto. Voi da dove comincereste a cercare la maledetta erba a mezzogiorno di domenica? L'unico motivo che mi ha convinto ad assecondare la sua richiesta è stato l'immaginarmi ciuffi di basilico uscirgli da ogni orifizio.
Giovedì, di ritorno dalla palestra, ho trovato M. appostato vicino al mio portone come un manico, non fosse stato per la rosa che mi aveva portato. Peraltro mi ha fatto prendere un mezzo infarto, di punto in bianco mi è piombato addosso un corpo alto due metri e venti e largo come un armadio a due ante... ma la rosa profumava di buono. E lui sorrideva come un bambino.
- Perchè sorridi come un ebete?
- Perchè sono felice.
- Come fai ad essere felice, hai una vita di merda!
- ...
-Scherzavo...
-Questo dialogo è surreale.
Leggi tutto…
Finalmente sembra che possa scrivere qui... la manutenzione è finita. In tempo per esprimere il mio atroce tormento. Masini e Tozzi in concerto: cos'è, una minaccia? Oo E' proprio vero che ci vogliono tristi per farci contenti e che usano i cantanti a questo scopo! Santo Dio! Ci sarebbe da unirsi tutti in una rivolta nazionale, un intero popolo che ascolta Tozzi e Masini è un popolo senza dignità!
Sto leggendo "La cura", molto divertente, guarderò con occhi diversi tutti gli olandesi che mi si pareranno di fronte. Che dite, è il caso che regali questo libro ad un degente in ospedale o sarebbe di cattivo gusto?
P.S. Per il mio genetliaco Giglio mi regala tutti i libri di Hesse che ancora non ho. Eccetto quel libro, che però è introvabile. Se c'è qualcuno che va negli Stati Uniti me lo fa sapere? Ho da chiedergli un favore.
Leggi tutto…
Ridenti, vivi nonostante ogni cosa, ed assoluti.
Non puoi smettere di guardarli.
Puoi prendere le distanze, e concentrarti sul resto, puoi provare.
Contemplare le linee del viso, così infantile, il suo strano sorriso gioco e sarcastico, e come incorniciano il suo volto i capelli. Quei capelli neri dai riflessi ramati, così abbandonati, privi di cura, così soli e spontanei. Come chi li porta.
Puoi fermarti sulle linee del corpo e poi scendere giù, seguire con lo sguardo le sue movenze così naturalmente sensuali, eppure così sottili nella loro lussuria, come un messaggio in codice che solo i più attenti e dediti potranno cogliere.
Puoi guardare la sua figura da lontano, per un attimo, nel tentativo disperato di possederla interamente, con un solo sguardo. Quasi crederesti di esserne capace.
Ma prima o poi, inevitabilmente, nell'arco di quel secondo, sarai sempre risucchiato di nuovo da loro, mai uguali a sè stessi, eppure ogni volta irresistibili allo stesso modo.
Come variano i colori che assumono, così variano le infinite parole non dette, ma così chiaramente presenti nelle sue iridi ammaliatrici, e così ampio è il loro significato che diventa quasi doloroso, e disorientante, fissarle.
Fissare quei verdi e quegli azzurri, grigi e blu, marroni, giade e foglie, nubi e mare e ghiaccio, notti di velluto blu e stelle di bronzo lucido. Colori che ti rimproverano, incoraggiano, comandano, supplicano, consolano, spronano, combattono, rinunciano, invitano, spaventano, chiamano, allontanano. E ti amano, sopra ogni altra cosa.
Potresti anche impazzire ma, te ne rendi conto, tornerai a fissarli. Non distoglierai lo sguardo.
E allora non puoi fare altro se non arrenderti, non resistere oltre, e perderti nei suoi occhi.
Chi non indovina chi ha scritto questa cosa riferendosi a chi è un buffaldino. Chi indovina vince un biscotto.
Uh, quanto tempo che non scribacchiavo qui! E nessuno di voi che ha protestato disperato, strappandosi i capelli e pestando i piedi. Ingrati, davvero, senza nessuna considerazione per un dottore della mia sorta. Fingerò di prendermela quanto voi fingerete di badarmi. Detto questo... ho trovato un lavoretto estivo. Niente di illegale, sfortunatamente ma abbastanza remunerativo da permettermi un viaggetto in autunno. Pensavo la Francia, sapete, l'uomo sposato con cui convivo adora Parigi, voglio andarci da anni. Chiudermi nel Louvre e gettare via la chiave. Andare a Montparnasse con un libro di Poe. Andare ai Père Lachaise e mettere il rossetto. No, bhe, questo non lo farò, la mia ragazza non me lo perdonerebbe mai. Ho idea che tirerò fuori la mia carta di Firenze, la piuma blu con il pennino sottile, l'inchiostro viola ed il mio sigillo di ceralacca per scrivere presto a monsieur Rimbaud annunciandogli una mia prossima visita. Immagino che il suo entusiasmo sarà pari al vostro nel leggere questo post. Spero di riuscire anche a respirare aria pittavina in qualche stanza del palazzo dell'Ombriere e baciare i pavimenti dove lei ha camminato. Se non riuscissi ad andare a Parigi ho il piano di riserva: andare a rapinare Sacher a Vienna, intendo pagare l'università ai nipoti dell'attuale gestore. Chi viene con me? Bhe, M. lo so gia che viene. Ci mancherebbe altro che lo lasci a casa.
Fra 18 giorni è il mio genetliaco, ma tradizionalmente comincio a pensarci già un mese prima. Puro panico. Ma perchè ogni anno ci si riduce così? Giuro, io voglio morire giovane e se continua così dovrò spicciarmi o non lo sarò più tanto quando farò il Grande Salto. Non è questione di crescere, quello non mi frega, le responsabilità non mi fanno nè caldo nè freddo, se c'è da assumersele è solo stupido tirarsi indietro, si da la possibilità ad altri di decidere per noi. No, no è proprio il pensiero della greve vecchiezza a sgomentarmi. Mi ha plasmato la Vanità, potrei mai rinunciare alla giovinezza? L'unico aspetto positivo è che berrò a scrocco degli amici. Non sono una di quelle persone che butta le cose per poterle ricomprare quindi i doni sono sempre bene accetti, specialmente quando si tratta di denaro o gingilli da parte dei cari congiunti. Potreste fare una colletta anche voi e mandarmi un presente, chessò, un cespo di lattuga, una scatoletta di fiammiferi quasi vuota, un tappo di birra... qualcosa che mi testimoni il vostro affetto, insomma. Tanto difficilmente avrò ciò che desidero, anche perchè non ho detto a nessuno di che si tratta, questo a volte può complicare le cose. Ma tant'è. Spero di ricevere dei fiori. Tanti fiori. Rose bianche, gigli Casablanca, iris viola, e qualsiasi altro fiore che sia bianco o viola. Adoro regalare fiori alle donne, la mia ragazza lo sa bene, e detesto regalarne agli uomini, il mio ragazzo lo sa bene. Bhe ora vado a fumarmi una sigarettina. Notte benedetti figlioli.
Dunque. Quelli più perspicaci di voi avranno notato che se uno scemo attraversa la mia strada difficilmente ne esce indenne. In compenso, siccome mi è rimasto (da qualche parte) un cuore, posso assicurarvi che sono uno zuccherino con coloro che sono indifesi. Per esempio, trovo di una bellezza struggente il fratellastro di M., Tom, un ragazzino di quattrodici anni affetto da due sindromi che lo rendono incapace di badare a se stesso. O di dire al suo fratellastro che gli vuole bene. Le prime volte che l'ho visto ero in imbarazzo e non sapevo bene come comportarmi, anche perchè lui era parecchio più geloso di quanto non sia adesso, ma immagino che dopo avergli pulito il naso e/o la bava siamo entrati più in confidenza. Del resto, mi piace parlare con Tom, lui ci chiama pazzi e lo trovo deliziosamente ironico, a volte ripete alcune parole che mi ha sentito dire. Non ha mai detto il mio nome, ma si è sdraiato accanto a me sul letto di M. parecchie volte. Se gli faccio il solletico ride e mi prende per mano. Guarda M. come se fosse Dio in terra ed M. si prende cura di lui dicendogli cose del tipo: "Tom, se non fili in camera tua ti prendo a calci in culo con i tuoi stessi piedi", ma poi gli sorride e lo coccola e insieme sono di una bellezza che fa male al cuore.
E più o meno, ieri alla manifestazione, ho pensato che avevano la stessa bellezza anche gli unici due partigiani dell'Anpi sopravvissuti di questa città di merda. Commoventi nella loro dignità, in ogni ruga dei loro visi e nello sguardo fiero di chi è stato tradito dal proprio paese, da coloro ai quali hanno garantito un futuro.
C’è una ragazza. Una di quelle che nella mia categorizzazione delle tipologie umane è definibile “topina”. Sembra giovanissima, diciotto anni o poco più ed è piccolina, il suo corpo è esile. Ha una gran massa di riccioli castani, vaporosi, che lei incorniciano un viso sottile, bianco come cera. Gli occhi sono castano scuro, la bocca è rossa non sorride mai. Ha modi alteri da principessina viziata, da piccola snob con la puzza sotto il naso e guarda ogni cosa con aria di sufficienza. E vie ne in palestra con il suo ragazzo. Lui si allena, lei diciamo che si rassoda (ma ha muscoli d’acciaio, cazzo!), quindi capita spesso che si metta in disparte, annoiata, ad aspettare che lui finisca. Io la guardo. Spesso. Perché mi ricorda una delle mie ex coinquiline, una delle ultime, una a cui ho voluto bene. Una che ho desiderato e che mi manca, a cui penso anche se non l’ho più cercata. Una che rimpiango. Era più carina della topina che vedo in palestra, i suoi lineamenti erano più fini, meno insipidi, i suoi capelli avevano riflessi più belli, i suoi occhi erano più luminosi ed erano di un colore più bello. Aveva un tatuaggio alla base della schiena ed io ci impazzivo per quelle reni colorate di blu. Soprattutto adoravo il rapporto che si era istaurato tra noi, di vera confidenza, la conobbi che era una matricola ma già lavorava come maestra per pagarsi gli studi, stare insieme era tranquillo e piacevole e lei mi onorava del fatto di considerarmi suo mentore. Quando ho lasciato l’appartamento avevamo gli occhi lucidi.
Una volta che studiavamo insieme lei alzò gli occhi e mi chiese:
- Che cos’è la sodomia?
Per qualche secondo rimasi a fissare la schermata del computer che avevo davanti, stavo scrivendo la tesi, poi la domanda mi esplose nel cervello e mi voltai lentamente a guardarla. Lei ricambiò lo sguardo con serena fiducia. Non aveva la più vaga idea di quello che mi stava chiedendo. Respirai a fondo e le sorrisi.
- Puoi arrivarci da sola. Ti ricordi che nella Bibbia si parla di due città, Sodoma e Gomorra, che vengono distrutte perché abitate da peccatori? La sodomia è il peccato di Sodoma. Ti ricordi qual era quel peccato?
- No… non ho mai sentito parlare di questa cosa.
Una cattolica che non ha mai sentito parlare di Sodoma e Gomorra? E si fa dare lezioni sulla Bibbia da una persona che sa benissimo non credere? Per non imbarazzarla ulteriormente tagliai corto.
- Comunque la sodomia è il rapporto sessuale anale.
- Ah.
Arrossì. Pensando a cosa mi aveva chiesto. Deliziosa.
-Tu sai veramente un sacco di cose-mi disse dopo qualche minuto, con gli occhi brillanti di ammirazione.
Le sorrisi, le diedi un buffetto e le ordinai di studiare.
Mi manca.
Perchè il mondo fa schifo e le società che lo abitano sono fondate sull'iniquità, ci affanniamo a far rotolare questa palla di fango, correndo senza una meta precisa, decisi solo a fare del nostro meglio per pugnalare chi è più debole di noi. E di fronte a tutte le cose orribili che succedono, come si può restare indifferenti? E' così facile distogliere lo sguardo da quello che non va, che senso ha soffrire per qualcun'altro se tanto non possiamo fare niente? Certo è confortante sapere che gli stessi che soffrono, se fossero al nostro posto, distoglierebbero altrettanto spensieratamente lo sguardo. Solo che questo stato di cose mi fa orrore, mi da la nausea, non ne posso più. E allora ecco la mia decisione, benedetti figlioli: sfrutterò la possibilità offerta dalla regione Sardegna e adotterò una capra a distanza.
- Hai una faccia carina quando pensi che sono stupido (me l'ha detta M. qualche giorno fa. Ho riso venti minuti).
- Quando ho letto che bere fa male ho smesso di leggere (è il motto su una delle magliette del nostro studio grafico ma ho deciso che la spaccerò per mia).
- A man without religion is like a fish without a bike (vista su un forum).
- Nella vita bisogna essere il più artificiali possibili (visto che qui mi si cita Oscar Wilde così...).
- "Considera solo gli energy drink, le spremute di palle di toro. Sono dei concentrati di cose maschie al sapore di fragola. E' ovvio che poi gli uomini sono sempre un po' checche". (la mia ragazza. Io l'amo).
- In ogni donna c'è una bionda slanciata in tacchi bassi (l'ho sentita alla radio. A tutt'oggi mi chiedo cosa significhi).
- Fantastico Cornelia! Tu riesci a rendere vivo il concetto di liposuzione! (letta su un libro memorabile, "Mal Ton" di P.J. Rourke)
- "I was never faithful/And I was never one to trust/I was never loyal/Except to my own pleasure zone/I was never grateful/That's why I spent my days alone" (hehehehehe)
- Quando incontrerò Dio avrà tante di quelle cose di cui rendermi conto che non so se lo perdonerò (Questa è di Giglio...).
- Quando ho letto che bere fa male ho smesso di leggere (è il motto su una delle magliette del nostro studio grafico ma ho deciso che la spaccerò per mia).
- A man without religion is like a fish without a bike (vista su un forum).
- Nella vita bisogna essere il più artificiali possibili (visto che qui mi si cita Oscar Wilde così...).
- "Considera solo gli energy drink, le spremute di palle di toro. Sono dei concentrati di cose maschie al sapore di fragola. E' ovvio che poi gli uomini sono sempre un po' checche". (la mia ragazza. Io l'amo).
- In ogni donna c'è una bionda slanciata in tacchi bassi (l'ho sentita alla radio. A tutt'oggi mi chiedo cosa significhi).
- Fantastico Cornelia! Tu riesci a rendere vivo il concetto di liposuzione! (letta su un libro memorabile, "Mal Ton" di P.J. Rourke)
- "I was never faithful/And I was never one to trust/I was never loyal/Except to my own pleasure zone/I was never grateful/That's why I spent my days alone" (hehehehehe)
- Quando incontrerò Dio avrà tante di quelle cose di cui rendermi conto che non so se lo perdonerò (Questa è di Giglio...).
Prima di cominciare... avete notato il coltissimoe spiritosissimo gioco di parole del titolo? Mi inorgoglisco quando ho di queste trovate... vabbhe, chiusa la parentesi di autoincensazione. I tristi paralleli di cui volevo parlarvi riguardano una raccapricciante abitudine che hanno preso alcuni dei miei concittadini. Ora. Probabilmente sono pochi di voi, benedetti figlioli, che ormai non sanno che il must romano delle coppiette "mocciose" è di andare ad attaccare un lucchetto a Ponte Milvio. Abbiamo visto tutti, perchè diversi telegiornali se ne sono occupati, data l'importanza della notizia, il cumulo di lucchetti che si è formato in poco tempo, personalmente ho sogghignato quando poi qualcuno nottetempo è andato a tagliare (e a togliere) tutti quei cosi. Qui i giovani innamorati si sono organizzati in modo diverso... c'entra sempre un ponte, però. Più che ponte, diciamo cavalcavia sulla circonvallazione, all'altezza della cittadella universitaria. Visto il frequente passaggio di giovani debosciati, il suddetto cavalcavia si è coperto, da ambo i lati, di lenzuola che recitano messaggi. Naturalmente uno dei più frequenti è: "Crocefissa e Giangastolfo tre metri sopra il cielo". Giusto per non smentire la ventata di "mocciosità" che ha travolto la nostra penisola. Ma forse il giusto atteggiamento, con questa gente, è il "non ti curar di loro ma guarda e passa". A che serve prestare loro attenzione?
Nella bella città sotto il Mongibello, dove poniamo la scena, per antica ruggine scoppia fra due famiglie di pari nobiltà una nuova rissa, nella quale il sangue civile macchia le mani dei cittadini. Dai fatali lombi di una coppia di amanti nemici, nati sotto cattiva stella, discendono sventurate e pietose vicende. I terribili casi del loro amore segnato, e l'ira prolungata dei loro congiunti, alla quale nulla potrà mettere fine, sono lo spettacolo che la nostra scena vi offrirà; se voi vorrete assistere con paziente orecchio, il nostro zelo cercherà di rimediare a quello che vi sarà di deficiente.
Vengo a spiegarvi, benedetti figlioli. Qualche anno fa, nella cerchia di persone che conosco, si formò una coppia di deliziosi amanti: Andrea Carbonetti e Giorgia Garofani. Erano meravigliosi insieme, lei era bruna e aveva occhi come stelle, il viso puro di lui era incorniciato da capelli biondi come il sole. Erano il completamento l'uno dell'altra, non c'era nessuno che non credesse che fossero destinati a stare insieme, anime gemelle che si erano trovate dopo che l'invidia degli dei li aveva separati all'alba dei tempi. Per un certo tempo sono anche stati felici, insieme. Poi lei lo tradì una prima volta, con uno studente straniero incontrato per caso su un treno. Lui arrivò quasi a sorprenderli, una volta, ma l'amava capite e non disse nulla, solo pianse e se la strinse al cuore e lei baciò le sue lacrime e gli disse che sarebbero stati insieme per sempre. Per non farle pesare il suo "fallo", lui le regalò una fuoriserie e la portò in vacanza alle Maldive. Viziata e coccolata come una principessa, lei non esitò a dimostrare per lui eguale dedizione, quando l'ottuagenaria matriarca Carbonetti, nonna del nostro Andrea, lasciò questa valle di lacrime, scavando un solco sanguinoso nell'animo dell'affezionato nipote: nessuno tra i Carbonetti dubitò che lei volesse realmente partecipare al funerale, ma aveva prenotato la ricostruzione unghie da quasi due settimane, non poteva disidire con i tempi di attesa che l'istituto aveva. Andrea fu comprensivo e per consolarla le regalò un anello di brillanti, pagando la settimana bianca per lei e per sua cugina, Claudia Garofani, da sempre confidente della bella Giorgia. E qui, purtroppo, per la prima volta, si intromisero invidiosi che non sopportavano il loro amore felice. Durante una cena, Alessandro Carbonetti, fratello del dolce Andrea, ebbe a che ridire, sobbillato da malelingue, con Gigi Garofani, cugino di Claudia Garofani, cioè fratello della nostra Giorgia, circa il temperamento vivace di lei. In effetti, pare che avesse detto, senza molti giri di parole, che era "una troia calcolatrice e opportunista". A tale uscita sembra che Gigi Garofani abbia urlato furente "o tu, od io, o tutti e due, moriremo!" . Dovette separarli Claudio Carbonetti, cugino di Alessandro e Andrea, che con la sua mitezza, e sopratutto il suo fisico di giocatore di rugby, riuscì ad impedire un così triste fato per i due ragazzi. Ma l'amore di Giorgia e Andrea non ne fu intaccato tanto e vero che lei, spensieratamente, lo tradì di nuovo di li a poco, mentre era in vacanza in Romagna. Di fronte a tale prova d'amore, Andrea le intestò l'appartamento che aveva comprato per andare a vivere insieme. Pure, dopo qualche mese, lei, inspiegabilmente, lo lasciò. Andrea soffrì terribilmente, anche perchè lei lo aveva contaggiato con il papilloma virus, e pianse sotto il suo balcone per giorni, mentra lei cercava di dimenticare Andrea tra le braccia di un altro ragazzo. Questo dolore incontenibile cessò solo nel momento in cui Claudio Carbonetti, cugino di Alessandro Carbonetti, il fratello di Andrea, non riferì al nostro una confidenza che Giorgia aveva fatto a Claudia Garofani, cugina di Gigi Garofani, il fratello della nostra principessa, e che pare fosse sulla bocca di tutti i loro comuni amici e conoscenti: Andrea era stato tacciato di impotenza e dileggiato come "microdotato" dalla sua ex fidanzata. Allora Andrea Carbonetti, fratello di Alessandro Carbonetti, cugino di Claudio Carbonetti, "dimenticò pietà, scordò la sua bontà" e giurò odio e vendetta a Giorgia Garofani, sorella di Gigi Garofani, cugina di Claudia Garofani. Per lavare l'onta e vendicare il suo onore e dimostrare a tutti la sua virilità, aiutato dai parenti, Andrea Carbonetti non esitò a distruggere la macchina che aveva regalato lui stesso a Giorgia e a bruciarle l'appartamento che era stato il loro nido d'amore. Venne gonfiato come una zampogna dal nuovo fidanzato della sua antica amante ma questo non arrestò la sua ira o quella dei suoi congiunti per l'affronto subito, tanto che sedusse con parole mendaci Claudia Carbonetti, cugina di Gigi Carbonetti, il fratello di Giorgia, rivelando poi la tresca ai membri attoniti della famiglia rivale. Duole dire che Andrea Carbonetti non ebbe pace fino a che la vita di Giorgia non fu completamente rovinata, fino a che l'infelicità non fu tale che lei lasciò la città, senza amici e senza protezione.
E dunque fate molta attenzione, benedetti figlioli, quando decidete di insultare un uomo che vi ha ferito poichè nessuna offesa brucia più dell'accusa di "microdotazione" e spesso la reazione può dimostrarsi inconsulta. Ci sono uomini infatti che mettono le dimensioni del loro pene prima di qualunque cosa, anche della distinzione fra torto e ragione, che sembrano dimenticare quello che di sbagliato hanno fatto quando si parla in termini non esaltanti del loro "piccolo amico". Ci sono più Andrea Carbonetti in giro di quanto non sogni la vostra filosofia.
Checchè ne dicano i miei detrattori (ma sopratutto M.), io non odio affatto le donne, tutt'altro. Anzi, al pari di Peter Pan, sono dell'idea che una bambina valga più di dieci bambini. La superiorità femminile è per me un fatto acclarato, un'incrollabile convinzione, del resto non è forse vero che dietro ogni grande uomo c'è una grande donna? E dietro ogni grande donna una grande colf, a detta di Luciana Littizzetto, che è il comico in Italia che preferisco. La persona che amo più al mondo, la mia ragazza, è indiscutibilmente una donna. Il mio autore preferito, Jane Austen, era una donna anche lei e darei qualunque cosa per avere anche solo un quarto del suo genio squisitamente femminile. E visto che di letteratura si parla uno dei miei personaggi preferiti è Gina Sanseverina e li darei qualunque cosa per essere lei! Una delle figure storiche che più mi ha affascinato è stata Eleonora d'Aquitania, seguita a ruota da Costanza d'Altavilla, su di loro ho letto più che su qualsiasi uomo. Mia nonna è l'unico essere al mondo al quale concedo di tiranneggiarmi senza ritegno. La mia prima, profonda, viscerale, passione erotica è stata una donna (e non è nemmeno del tutto corretto che ho smesso di provare attrazione per loro...) Ho sempre avuto un sacco di amiche, ho convissuto con un sacco di ragazze senza nessun problema a parte quelli che derivavano dall'incompatibiità caratteriale (un giorno ve ne parlerò... credo). E ho un sacco di personaggi femminili meravigliosi.
No, io non odio le donne. Ho incontrato uomini che erano dei sottotipi di Ben Holden (La metà di niente)/David Franklin (Solo pane) e ho sviluppato la convinzione che le donne sono assolutamente meglio.
Avete visto il film "Dogma"? In esso, il Metatron (Voce dell'Unico Vero Dio), afferma colloquialmente di fronte ad un bicchiere di tequila che Dio UN TEMPO e sottolineo UN TEMPO era piuttosto vendicativo. Vizio dal quale non credo sia del tutto guarito. E ve lo posso provare: dopo il mio ultimo post sul successore di Pietro, un attacco congiunto di herpes, febbre e mal di gola mi ha costretto a letto fino ad oggi. E, a meno di un miracolo, sembra che non avrò l'uovo di Pasqua.
P.S. "Guarda le formiche come volano veloci". Dovrò chinarmi parecchio per schiacciarle tutte.
Allora! Doverosa premessa: i miei non mi hanno nemmeno fatto battezzare. Da questo semplice fatto vi lascio trarre le dovute conclusioni circa la mia educazione religiosa ed il tipo di ambiente familiare nel quale mi hanno fatto crescere. Alle elementari, con la maestra facevo "l'educazione alternativa". Alle medie, per curiosità intellettuale, per sapere di cosa stavamo parlando, ho deciso autonomamente di seguire l'ora di religione. Alle superiori, uscivo un'ora prima da scuola e andavo a bruciare chiese... bhe no, non andavo a bruciare chiese, non ho mai sofferto di anticlericalismo, per dirne una non bestemmio nemmeno e una cosa che mi da abbastanza fastidio. Ma non credo. La fede è una coperta di Linus di cui non sento il bisogno. Ed è buffo che le persone che sono per me importanti invece siano dei veri credenti, non degli ortodossi ma autenticamente fedeli.
Ora. Detto tutto questo. Stamattina mentre mi preparavo ascoltavo il giornale radio. Un servizio sulle ultime dichiarazioni del Papa. Lo sappiamo tutti cosa sta succedendo in questi giorni no, dell'intervento dei vescovi sui dico eccetera eccetera. Ieri sera in San Pietro, davanti a dei giovini, il Papa ha parlato di amore e della necessità di vivere casti fino al matrimonio. Bene. Solo che non ho potuto fare a meno di domandarmi una cosa: andreste mai da un generale cinese per farvi spiegare i precetti del buddismo? Andreste mai da un imam a chiedergli un parere sulle tendenze di moda per la primavera-estate 2007? Chiedereste mai ad un calciatore o ad una velina di spiegarvi la teoria della relatività ristretta? Allora in nome di cosa permettiamo ad un uomo che (salvo sorprese) non ha mai avuto una donna? Che ne sa lui dell'amore? E non venitemi a parlare dell'amore universale e amenità del genere. Non stiamo parlando di questo. Stiamo parlando dell'amore tra due persone. Perchè permettiamo ad una persona che non ha mai avuto una relazione di dirci come dobbiamo comportarci con le persone di cui ci innamoriamo? Lo ripeto: che ne sa lui dell'amore? Che ne sa lui di quando fai di tutto perchè la persona che ti emoziona sia felice? Che ne sa lui della dedizione, della passione, del sacrificio che comporta avere una relazione? Che ne sa lui di com'è guardarsi negli occhi, di com'è camminare mano nella mano, di com'è chiudere gli occhi, tremando, per dare il primo bacio? Che ne sa lui del desiderio di fondersi con la persona che ami, del desiderio di darle piacere? Posso capire che desideri pontificare su questo come su altre cose (è il papa, se non pontifica lui chi deve pontificare?) ma perchè gli si da ascolto su qualcosa di cui, evidentemente, istituzionalmente, lui non sa nulla? E concludo dicendo: nessun amore sincero può essere vergognoso agli occhi di Dio.
Una delle "storie" che l'uomo sposato con cui convivo ama raccontare è (strano a dirsi) sulla perfidia con cui lo ha accalappiato la donna che ha sposato. Il diavolo fatto persona, una persona di una crudeltà unica, cinica e malvagia nel profondo, astuta e calcolatrice. Pensate che quando erano fidanzati lei, per circuirlo e costringerlo a farsi sposare, gli preparava le torte di pere. Deliziose torte di pere, di squisita pasta frolla e morbida panna, profumate delicatamente di liquore. Il pover'uomo non ha saputo resistere ad un piano così sottilmente perfido e l'ha sposata. E qui si rivela tutta la crudeltà dell'iniquo essere: da dopo il matrimonio non ha più preparata nemmeno una torta!!! Non è orribile? Non è mostruosamente crudele? E cosa ha dovuto fare il poveretto, privato di una cosa così preziosa, toccato così nel profondo negli affetti più cari? Ha dovuto imparare lui a farla... la torta, intendo. Deliziosa torte di pere, di squisita pasta frolla e morbida panna, profumata delicatamente di liquore... Bello trovarla a colazione, accanto al boccale di the. E poi mi dicono che lui non mi ama...
Chiudere a chiave l'ufficio da una sensazione di... POTERE!!! ... non so nemmeno io perchè... ma finalmente ho una vita che hanno tutti, deliziosamente monotona e abitudinaria, tutta incentrata sul lavoro... Sveglia (ma niente caffè, barba e bidè, dopo una regolare doccia io prendo il the, come un lord inglese... ah, no. Quelli non si lavano), abluzioni, colazione, metro, lavoro, metro, casa, palestra e poi finalmente posso pomiciare in pace col mio ragazzo. Meravigliosamente normale. Come vivere in un tableau vivent... gioco a interpretare una parte che non è affatto mia. Non avrò nemmeno il tempo di sentirmi in trappola perchè il contratto finirà prima.
P.s. Però ho un sacco di tempo per aggiornare il blog.
Verde immutevole che ondeggia davanti a me, il vento porta mille profumi, il cielo farebbe la gioia di qualunque pittore impressionista, sfumature meravigliose di grigio di bianco di azzurro... si sente l'odore della primavera, la si percepisce nell'aria, la si vede nella luce... E nell'instabilità atmosferica. Ma la vera domanda è: perchè deve piovere sempre quando sto andando o uscendo dalla palestra e sono a piedi? Sono due giorni che mi bagno come un pulcino!
Pro
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Contro
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Meravigliosi, intensi, lunghissimi, appaganti orgasmi.
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Quando ç°#£*$ç%& °ç %+ç#°&£ #$%&§ ç fa male. Per quei trenta secondi prima che tutto vada come deve.
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Si imparano molte lingue: quando hai un orgasmo parli anche ostrogoto talmente sei di fuori.
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Le lingue che impari poi purtroppo non le ricordi.
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Sai che avrai di lui un buon ricordo. | Sai che anche i suoi partner precedenti hanno un buon ricordo... e quindi un incentivo a cercarlo ancora. Non se ne vedono mica tutti i giorni a quel modo. |
Non ha bisogno di rassicurazioni circa le dimensioni del suo organo riproduttivo: sa già di essere ben fornito. Quindi meno paranoie e più sesso. Mica come certi. | Quando siamo in giro deve sempre sistemarsi. |
Bene inteso non mi sto mica lamentando, eh. Sono felice così... i vantaggi superano di molto gli svantaggi... Naturalmente se qualcuno ha qualche voce da aggiungere a questa tabella me lo faccia presente, sarà mia premura aggiornarla per voi.
Se vi state chiedendo come mai non ho ancora parlato di libri è presto detto: sto leggendo una "Storia di Roma" che va dalla preistoria ai giorni nostri... e come sapete "Roma non fu fatta in un giorno", questo libro mi sta portando via un po' di tempo... senza contare che ho anche da scrivere... Mi piacciono le discussioni con M. su quello che scrivo ha sempre qualcosa di intelligente da dirmi in proposito...
Dopo circa dieci anni di accertamenti vari mi hanno finalmente diagnosticato una sindrome metabolica di cui non ricordo il nome... Curabile, sfortunatamente. Sembra proprio che per morire giovane dovrò fare qualcosa di appariscente, metterci un minimo di impegno... che noia. Proprio una sfortuna essere nati in questa parte del mondo vero? Tutte queste comodità che ci allungano la vita, i nostri bisogni tutti soddisfatti al punto che ci concentriamo solo sul superfluo... che sfiga eh?
Allora! Sentite questa! Ieri sera ho cenato a casa di M. con lui ed un suo amico, Sean, che non si chiama davvero Sean ma è un nome che gli sta molto bene e che quindi userò per riferirmi a lui. Sean è uno dei migliori amici di M. e personalmente mi piace parecchio... ma ieri sera l'ho adorato dopo la scenetta che ora vi descrivo. Eravamo tutti e tre intenti a farci un pacco e mezzo di cazzi nostri quando squilla il cellulare di Sean, che (so che non lo direste mai)risponde. Il dialogo che sentiamo e che poi Sean stesso ci riferisce è il seguente:
Padre di Sean: Sono le due e mezza, quando pensi di tornare a casa?
Sean: Papà ma guardare meglio l’orologio? È l’una e mezza, non le due e mezza.
P. di S.: …hai ragione…
S.: Ciao papà, ciao, ciao.-detto con il tono di Cetto Laqualunque alla Gialappa’s.
Io ed M. abbiamo riso mezz’ora.
... che poi pensavo... Sean non è esattamente un bimbo piccolo e indifeso... ha la sua bella età... ma che cavolo hanno i genitori nel cervello? Vabbhe... io sono a casa per consegnare del pane... lasciamo stare.
M. ci tiene a farvi sapere che non ha mai detto che mi considera l'incarnazione della perfezione. In realtà la discussione è stata questa:
- Ma tu che difetti hai?
- Difetti?-chiedo io senza capire, pensando che mi stesse chiedendo del perché porto gli occhiali.
- Si, difetti. Io non li conosco, dimmi che difetti hai.
- Non sta a me dirlo. Scoprili da solo.
- Devi averne. Mi rifiuto di pensare che tu non ne abbia.
Capito la sottile differenza? Ma cosa ci si può aspettare da uno che quando gli fai il solletico parla come quel personaggio di Frankestein Junior che ha il braccio di ferro?
Dalla palestra, dove ormai passo le mie mattine. Sapete che mi alleno con la squadra maschile di basket? E' una cosa che fa grande male al mio ego... perchè loro sono cooosiiì alti e io al massimo posso sembrare il fratello del nostro Brian Molko (siamo alti uguale, se non lo aveste capito, e in secundis il trucco alla Brian mi sta da dio)? Vabbhe... è invidia lo ammetto. Com'è invidia quella di chi si lamenta che vi ho abbandonato. Bhe? Che credevate? Che stessi a casa a fare la calza? Perchè dovrei? M. mi fa l'effetto di uno stupefacente, di quelli che alterano il tempo e le percezioni, un solo pomeriggio con lui mi sembra una vita intera... tant'è che la memoria mi si confonde. Mi piace tutto di lui, sopratutto il suo considerarmi l'incarnazione della perfezione.
Detto questo... qualche tempo fa avevo comprato un libro che si chiama "L'inganno della scimmia", l'autrice ha scritto dei brevi "racconti" basati sulle biografie di alcuni dei più grandi pittori della storia. Il libro in sè non è nulla di trascendente, non è una prosa particolarmente brillante ed alcuni espedienti narrativi sono francamente puerili e stupidi... ma ci sono alcuni spunti interessanti come la figura di Flaminia, l'amante romana di Velasquez che lui ha immortalato nella sua Venere, uno dei miei quadri preferiti su cui ho sbavato quando ho visitato Londinium... oppure la figura del Guercino, che comincia a imitare Guido Reni solo quando questi muore e non sono più in competizione. O la spassosissima Sofonisba Anguissola, il cui unico demerito è quello di avere sposato un genovese, chè quelli sono una mala razza. Ed il Parmigianino, bello e delicato quanto le meraviglie da lui dipinte. Lui è quello che più mi piace... al punto che mi è quasi venuta voglia di scrivere qualcosa su di lui. Se volete capire che intendo leggetevi il libro.
Stamattina dal medico ho letto "L'orgia di Praga". Mi sembra un libro spaccato a metà e immagino che abbia molto a che fare con il suo autore. Il suo essere americano lo rende parecchio milleriano per certi aspetti ma poi il suo sguardo muta e diventa quello di un tranquillo signore europeo, benestante e borghese, quasi hessiano... Interessante. Olga è sublime anche se nemmeno Eva scherza. E poi è un libro talmente piccino che non dovrebbe causare scompensi a nessuno...
P.S. Visto che si parla di pittura e pittori... vi ho mai detto che nella mia cameretta ci sono ben cinque diverse immagini della "Dama con l'ermellino"? Cecilia è la donna della mia vita.
P.p.s. Un mese fa esatto ho conosciuto M...
"Non confondere amore con possesso". Me lo ha sussurrato ieri pomeriggio, tra un bacio e l'altro, tra una carezza e l'altra e io ho riso. Come potrei confonderli? E' proprio perchè amo che non mi permetto di possedere completamente, perchè quello che vorrei è fagocitarlo, divorarlo, tenerlo solo per me, allontanandolo da tutto e da tutti, costringendolo a guardare solo me, a parlare solo con me, a pensare solo a me... Vorrei affondere le zanne e renderlo mio, non è possibile che non lo sia, odio l’aria che respira, odio il suo sangue, odio i vestiti che sfiorano il suo corpo, vorrei distruggere qualunque cosa lo separi da me perché deve appartenermi come io appartengo a lui... Quindi no. Non confondo amore con possesso. Altrimenti non resterebbe nulla di lui. Mi piace molto come stiamo sempre appiccicati... praticamente l'ultima settimana l'abbiamo passata insieme ad ogni istante, dormendo abbracciati fino a che la mattina presto non riprendevo la macchina per tornare a casa e non fare inquietare nessuno, ma ieri ci siamo svegliati assieme finalmente e mi ha preparato il cappuccino, ed il suo sorriso era identico al mio. Ed è incredibile come ogni minuto che passiamo insieme sia così ricco e sorprendente, è incredibile come riesca a starmi dietro senza sforzo... Potessi dimenticarmi del mondo che ci circonda, che mi giudica, e concentrarmi solo su noi due, che già è abbastanza difficile così com'è senza che ci si mettano gli sguardi sospettosi degli altri, non lo sapevano che sarebbe finita così quando ci hanno fatti incontrare? Gia da quella prima notte era evidente quello che sarebbe successo. E noi lo sapevamo.
I think I'm drowning
asphyxiated
I wanna break this spell
that you've created
you're something beautiful
a contradiction
I wanna play the game
I want the friction
you will be the death of me
you will be the death of me
bury it
I won't let you bury it
I won't let you smother it
I won't let you murder it
our time is running out
our time is running out
you can't push it underground
you can't stop it screaming out
I wanted freedom
bound and restricted
I tried to give you up
but I'm addicted
now that you know I'm trapped sense of elation
you'd never dream of
breaking this fixation
you will squeeze the life out of me
bury it
I won't let you bury it
I won't let you smother it
I won't let you murder it
our time is running out
our time is running out
you can't push it underground
you can't stop it screaming out
how did it come to this?
you will suck the life out of me
bury it
I won't let you bury it
I won't let you smother it
I won't let you murder it
our time is running out
our time is running out
you can't push it underground
you can't stop it screaming out
How did it come to this?
asphyxiated
I wanna break this spell
that you've created
you're something beautiful
a contradiction
I wanna play the game
I want the friction
you will be the death of me
you will be the death of me
bury it
I won't let you bury it
I won't let you smother it
I won't let you murder it
our time is running out
our time is running out
you can't push it underground
you can't stop it screaming out
I wanted freedom
bound and restricted
I tried to give you up
but I'm addicted
now that you know I'm trapped sense of elation
you'd never dream of
breaking this fixation
you will squeeze the life out of me
bury it
I won't let you bury it
I won't let you smother it
I won't let you murder it
our time is running out
our time is running out
you can't push it underground
you can't stop it screaming out
how did it come to this?
you will suck the life out of me
bury it
I won't let you bury it
I won't let you smother it
I won't let you murder it
our time is running out
our time is running out
you can't push it underground
you can't stop it screaming out
How did it come to this?
Silenzio. Silenzio di rumori, a parte il respiro della terra e del vento, il quieto sonno di una città addormentata. Silenzio di luci. Tenebre. Il cielo nascosto da una coltre di polvere grigiastra, come fosse mai stato pulito, le stelle cicatrici luminose scomparse oltre il sudiciume. E poi il suono pieno e vibrante, come se un bassista talentuoso stesse provando il suo strumento. Silenzio di luci e rumori squarciato. Apro gli occhi. Di nuovo il bassista accorda il suo strumento e l'aria trema di luce ed energia. Silenzio ancora e poi, dolce, molto dolce, lo scroscio della pioggia che si avvicina, fino a che non la sento carezzare la mia finestra ed è un concerto commovente quello del bassista e della pioggia, il suono fondo dell'uno e quello morbido dell'altra, come un concerto suonato a mio beneficio, lampi ad illuminare la scena. Chiudo di nuovo gli occhi e sussurro la canzone che stanno intonando per me, la fuori. Fino a che non è di nuovo silenzio di luci e rumori. Tenebre. Di esse sono ragione ed anima. Se volete, potete credere che io sia il demiurgo di ogni male.
Mmm, bene da dove cominciare? Bho, mi rifiuto di riunire in uno schema comprensibile tutti i pensieri. Quindi andrò in ordine sparso.
Guardare M. dormire è ipnotico. Ho dovuto obbligarmi a staccarmi da lui e tornare a casa, altrimenti finiva che passavo di nuovo la notte in bianco a studiare le sue espressioni. E siccome eravamo in piedi da 24 ore filate non sarebbe stato salutare.
Ma con tutte le cose con cui poteva esordire la radio, stamattina, proprio con un servizio sul fado? E che cazzo! Un paio di giorni fa ho riascoltato "Alfama" e mi è presa una botta terrificante di malinconia.
Faccio collezione di cicatrici. Non nel senso che sono un emokid che passa il suo tempo chiuso nella sua cameretta a tagliuzzarsi e a contemplare contento la sua opera. No, è solo che a me basta un nulla perchè mi rimangano cicatrici. Per esempio, sull'anulare della mano destra ho una specie di mezzaluna, un graffietto che mi fece a scuola una mia compagna. Rimase la cicatrice. Oppure ne ho una lunghissima sul braccio destro, un graffio superficiale mentre mi arrampicavo su un albero. Da questa estate ne ho tre nuove: un graffio sul braccio sinistro, una bruciatura di sigaretta sulla gamba destra e un altro graffio su un ginocchio.
M. mi ha chiesto delle foto di quando ero giovane e sfolgorante di bellezza (si può permettere di chiederlo perchè mi dimostra ampiamente il suo gradimento). Nel cercarle ho dato un'occhiata a tutte le foto scattate negli ultimi 7 anni. Una ridda di volti che sono stati quotidiani, di persone che sono state amate e che poi, per un motivo o per un altro, sono scomparse, abbandonando la mia vita. Ho pianto un po', per la persona che ero e non sono più, per l'ingenuità che avevo ancora nello sguardo e che adesso mi pare così assurdo avere posseduto, poi ho chiamato M. per andare da lui. Si è incantato a fissare una foto di me e della mia ragazza, dove sorridevamo felici, e poi mi ha stretto a sè, dolcemente, molto dolcemente. Stamattina, nel riporla, ho studiato anch'io la foto. C'è da rimanere senza fiato davvero. Non avevo mai creduto tanto alla mia bellezza, era una cosa mia certo, una di quelle che si danno per scontate, che dopo un po' non vedi nemmeno più. E poi avevo cercato di negarla e distruggerla, di dimenticarmene. In un certo senso stammattina l'ho riscoperta, abbiamo quasi fatto pace io e la persona della foto. Il punto è che lui, per farmi rinunciare alla mia corazza, mi offre il sostegno incodizionato del suo abbraccio. Che è molto di più di quanto qualcun'altro è stato disposto a dare.
Uff, confesso, non ho più il fisico della rockstar. Ieri notte ho dormito di gusto, anche se M. mi mancava tra le braccia... Da come eravamo partiti sembrava volessimo interpretare "Le notti bianche", ho dormito sette ore in due giorni... Però... M. mi ha fatto capire una cosa nuova, il che non è mai male. Allora. Doverosa premessa. Alla tenera età di ottanta e cocci anni, Henry Miller si prese una sbandata per un'attrice, Brenda Venus, cui scrisse anche parecchie lettere (Cara, cara Brenda). Non aveva (più) l'età per farsela ma gli sarebbe piaciuto che lei lo... "coccolasse". Se capite cosa intendo. Insomma, classico caso di senilità pruriginosa con vecchiaccio invaghito di bella pupazza. Strano a dirsi, la piccola Brenda non era tanto dell'idea di accontentare il nostro vecchietto, le andava bene farsi vedere in giroo con lui e prendersi qualche riverbero della fama del caro nonnino ma non era davvero disposta ad altro. Lui provò a convincerla, fra l'altro, raccontandole che una volta una giapponese (era giapponese, se non ricordo male ma potrei sbagliarmi) gli aveva parlato della sua anima tenendogli il pene in mano. Lui descrisse quell'esperienza come qualcosa di assolutamente fantastico. Bhe. Devo ammettere che sentire parlare (gemere) M. di quanto gli piacevano certe cose che avevo scritto mentre eravamo felicemente impegnati a fare altro è stato altrettanto esaltante. Puro godimento. Never thought you'd fuck with my brain.
Ma ora basta parlare di cose zuccherose! Parliamo di libertinaggio! Può davvero un uomo andare con centinaia di donne diverse, senza curarsi dei loro legami ma semplicemente seguendo i propri istinti e desideri, e restare innocente come un bambino? Sto parlando di Boccadoro. E non riesco a crederci, mi pare così forzato! Forse in lui non c'è nessun intento di "corruzione" ma sicuramente è un seduttore come Valmont. Perchè deve essere negata così tenacemente quella "parte oscura" che c'è in ogni uomo? Davvero l'assassimo, l'adultero Boccadoro, riesce a mantenere intatta la sua purezza? No, non ci credo, così come non credo ai rapporti interpersonali che in generale descrive lo zio Hermann, forse quelli più veri sono ne "Il lupo della steppa", ma anche li quante bugie, quante omissioni. Come se avesse tanta e tanta paura dell' "orrore" di Kurtz, come se Abraxas non fosse il suo dio, come se negare le tenebre potesse fare si che sparissero dal suo mondo.
Detto questo, ieri sera ho finito "The secret sharer"... bello... ma lo immaginavo diverso... almeno però non ho speso soldi a comprare il libro, l'ho rubato a mio cugino dopo aver visto insieme la partita di rugby acciambellati sul divano... Quella cosa del doppio, dell'altro io, l'ossessione meravigliosa, i bisbigli regalati, la comprensione immediata... siamo io e la mia ragazza. Mi ha ricordato noi, quel libro. Bello.Ora me ne vado a scrivere. Arrivederci e grazie. E non fasciatevi mai la testa prima che piova.
ATTENZIONE! A TUTTI GLI DEI CHE LEGGONO QUESTO BLOG! Azzardatevi solo a guardare in direzione mia e di M. e vi pianto un casino della madonna. Altro che Ragnarok. Il caos primigenio vi sembrerà una passeggiata. Lo so che c'è di che essere invidiosi di una simile intesa, è pura concordanza di sentire, di pensieri ed emozioni... ma che ci volete fare? A voi l'immortalità e il potere, a noi tutto quello che conta. Le sue labbra sono un dono, il suo odore un balsamo, il suo tocco solo estasi. La dolcezza con cui implora di poter guardare i miei occhi mentre siamo insieme, l'assoluta spontaneità dei complimenti che mi dona, sono semplicemente irresistibili. Com'è irresistibile la sua lucidità di pensiero, la sua mente brillante che non nega la mia. Basta. Faccio venire la carie. Ho promesso alla mia fan numero uno che la mia malvagità intrinseca non risentirà del mio innamoramento.
Benedetti figlioli, che ridere. Ieri seratina con gli amici, io, L., D. e T. Siamo finiti a mangiare messicano in un paese dell'interland, mai bevuta una sangria così, anche se il mio stomaco per l'occasione ha imparato il dialetto assiro che si usava a Babilonia per insultarmi con tutta calma. I primi segni di squilibrio ci sono stati quando D. ha cominciato a "litigare" con T. perchè, testuali parole, doveva mangiare "la sua pannocchietta". Io e L. eravamo sotto il tavolo per il gran ridere, D. continuava a insistere con T. e T. cercava un angolo buio del locale dove uccidersi in maniera rapida per la vergogna, dato che bene o male da tutti tavoli avevano sentito lo scambio di battute e ci ridevano in faccia. Sapete com'è, due ragazzi e uno che vuole dare all'altro la sua pannocchietta... Con i tempi che corrono... Insomma, alla fine D. ha rinunciato e abbiamo finito di cenare, alla terza bottiglia di sangria L. si volta sdegnata verso di me e mi ha comunicato che ero una vergogna, che non mi porta più a mangiare da nessuna parte se poi devo lasciare metà porzione (cosa che non faccio mai ma al 14 Kg di carne ingurgitato avevo le visioni mistiche e ho lasciato stare). Io ribatto candidamente che non sono un trogolino come lei, come loro. Inevitabile sorge la domanda "Che cazzo è un trogolino?". "Un cessetto", rispondo io. Ora. Immaginatevi quattro imbecilli, ubriachi come scimmie, che cominciano a discettare di trogoli e trogolini. Ci abbiamo marciato su per almeno mezz'ora, "Adesso facciamo un sondaggio, andiamo fuori fermiamo le macchine e chiediamo alle persone se sanno cos'è un trogolo", oppure partivano i coretti "E poi ti chiamerò trogolino amoroso e dudù dadà" e via dicendo. E poi, non so perchè, dico "Ma tanto la frase più assurda che abbia mai sentito era su un detestabile eunuco feticista affetto da priapismo". Altro caso internazionale. "Che cos'è il priapismo?", gridano sia L. che D., provocando in me ed in T. il subitaneo desiderio di scomparire in una dimensione parallela a caso. Compresa quella in cui non abbiamo i superpoteri e siamo circondati da mostri affamati. Cercando di moderare l'entusiasmo di quei due, io e T. spieghiamo ai "piccoli" cos'è il priapismo. "No, aspetta, non ho capito, ma si vantano a torto o a ragione"? chiede L. facendo cenni con le mani che una signora non dovrebbe fare nemmeno in privato. "Qualsiasi vanteria è sempre fatta a torto, specialmente in queste cose", rispondo io. Immaginatevi voi cosa ne è seguito poi. Alla fine della serata L. ha voluto un appunto scritto. E' bello insegnare cose nuove ai propri amici.
In tutto questo ieri M. mi ha mandato il primo sms, che è immediatamente assurto allo status di "sacra reliquia"... e io ho letto una delle sue storie... scrive bene... Never thought you'd fuck with my brain
Non si dovrebbe essere così felici. Invariabilmente si suscita l'invidia degli dei e si cade, dopo aver sperimentato l'ebbrezza del volo. Ci si trova a soffocare nella polvere, le ali strappate dalle stesse mani che ci hanno fatto volare. Ma tant'è, sono cose inevitabili, inutile starci a pensare. Sono felice e senza nessun buon motivo, a parte che l'esistenza di M. ed il suo essere assolutamente incredibile. E' vero, i sogni sono sempre disattesi, ma dannazione, quando mai è successo che la realtà fosse meglio del sogno? Se qualcuno me lo avesse detto avrei riso. E invece siamo rimasti a parlare fino alle tre e mezza del mattino, abbiamo riso insieme, abbiamo parlato di quello che scrivo, mi ha preso per mano ed io ho carezzato i suoi capelli. E poi il giorno dopo non si è fatto sentire e il senso di inadeguatezza è stato devastante, si ok, siamo stati insieme quasi tutta la notte e non voleva lasciarmi andare, allora perchè non si fa sentire? Le solite cose. Normale routine. Sorprendente starci male ancora. A volte sento di non avere più l'età per questi giochini, perchè abbiamo tanta paura di ammettere che qualcuno ci piace? "Comunque", come dice sempre M., è il suo intercalare, ieri sera finalmente ha alzato il telefono e di nuovo abbiamo parlato e quando abbiamo chiuso ero così felice, felice di nulla, della sua voce, del fatto che mi aveva spiegato un gioco che vuole fare al suo compleanno, felice che vuole vedermi appena ha dato la materia che sta preparando, felice del fatto che adesso posso mandargli messaggi... Inutilmente, stupidamente felice. Del fatto che ha pensato a me e che ha parlato di me. Peccaminosamente felice di poter parlare ancora insieme mentre sognavo, di poter evocare il suo nome nei miei pensieri come fa il dolce Emil Sinclair con la sua signora Eva... Non so se questa cosa abbia senso, non so nemmeno se è una delle mie brucianti passioni che si consumano più in fretta di un battito d'ali, non so se cosa voglia M. da questo nostro conoscersi. Ha mani bellissime, calde e morbide, e vorrei che potesse regalarmi una carezza, farle scorrere lentamente sul mio viso e guardarmi con affetto. E continuare a farlo ogni volta che cercherò il suo volto ed i suoi occhi.
AVVISO: post delirante!
"Il gioco delle perle di vetro" si conclude con tre biografie scritte dal Magister Ludi. La terza, "Una storia indiana", si conclude con il protagonista che realizza che tutto, nella vita, è "maya", e si affida ad un santo yoghino per intraprendere una vita dello spirito che lo porti alla beatitudine e alla santità. E scusate se la semplifico così. Ora! Lungi da me voler contestare che tutto è maya, figuriamoci, ma ammetto che non mi sognerei mai di scriverci addirittura sopra qualcosa... c'è forse ancora qualcuno che non sa che le cose stanno così? Zio Hesse, credi che non lo sapessimo? Quanto al resto, a isolarci dal fluire delle cose a vantaggio della sola spiritualità... mi sembra scemo come quella simpatica usanza di certi monaci ortodossi che si facevano seppellire in celle piene di terra, quando erano ancora giovani, e passavano tutta la loro vita in contemplazione. Anche se tutto è maya, non per questo bisogna rinunciare a partecipare al flusso delle cose. Se ne può sempre ridere.
Poi! Seconda cosa! Una delle grandi verità della vita è che è ciclica, tutto torna, tutto si ripropone. Tipo la peperonata con le cozze di zia Abelarda, che hai mangiato nel 1897 mentre scavavi la tua prima miniera d'ora nel Klondike... ma sto divagando! Concentrazione, concentrazione! Dicevo... ah, si. La storia, la vita, vive di cicli, a volte il passato bussa al presente e sembra tutto un colossale deja vu. O un errore in cui stiamo ricascando (a questa categoria appartiene il sesso con gli ex, il più delle volte... ma non sempre... oddio, sto divagando ancora...). L'anno scorso, il 20 Maggio 2006, ho pubblicato un post che si intitolava "A M.". Stasera vado a cena a casa sua perchè vuole conoscermi. E' da ieri sera che saltello come un coniglio in preda all'agitazione. Sento parlare di M. da circa un anno e in termini tali per cui ho addosso la curiosità di una scimmia (ma perchè si dice curioso come una scimmia?) ed il terrore del fedele di fronte a Dio. E lui sa tanto più di me! Non stiamo giocando ad armi pari, ha letto quello che sto scrivendo, ha guardato nella mia anima! E come faccio io ad incrociare i suoi occhi?
P.S. La mia ragazza mi ha detto che mi faccio troppe seghe mentali. Grazie. Lo so. La verità è che comunque nessuno sarà all'altezza dei sogni di nessuno.
Io no. Per niente. Che non lo sapevamo che sarebbe finita a schifio? Tutti quegli idioti, infilati nei loro sacchi, le facce stolide, gli occhi annebbiati, "Nooo, che ci centra, io non rubo/ammazzo/spaccio ca Santa narrè". A tanto arriva la lor pietas, poveri anime semplici. E volete che questi rari esemplari di devozione e grazia, numerosi come pulci su un cane rognoso, mantenessero un barlume di raziocinio e umanità per la partita con i nemici, calcistici e non, di sempre (normanni contro arabi, avrebbe detto qualcuno)? Ma chiedete a Bin Laden e Bush di stare nella stessa stanza se proprio vi piacciono le lotte all'ultimo sangue! Davvero non ve lo immaginavate che sarebbe finita, per usare un sottile eufemismo, a merda? Bestie di partenza, ancora più ottenebrate dalla loro devozione, dall'eccitazione carica di aspettativa per quei tre giorni di sbornia collettiva, quando avrebbero potuto dimenticare loro stessi in mezzo al marasma urlante. E si sono trovati come dono, servito in uno stadio, gli odiati nemici normanni. Perchè avrebbero dovuto comportarsi da persone civili? Barbari sono. Ogni umanità in loro era completamente abbrutita. Davvero non ve lo aspettavate? Noi, qui, in questa città di merda, ci siamo chiesti come mai erano riusciti ad ammazzarne uno solo. Si vede che erano poco ispirati, i poveri cari. Magari qualcuno ha dimenticato le munizioni negli altri pantaloni e nelle tasche del sacco non ha trovato nulla, sono sfortune che capitano... Non ci voleva tanto. Osservazione, deduzione, sintesi: se ogni anno succede un casino della madonna, senza partita, perchè quest'anno, con la partita, dovrebbe andare meglio? Davvero nessuno si è fatto questa domanda? Posso capire il nostro sindaco, lui non pensa, accarezza la mano del Cavaliere quando si sente male, non mi aspetto da lui più lungimiranza di una talpa morta. Anche il nostro beneamato Vescovo non mi ispira molta fiducia... ok, per la verità nessuno mi ispira fiducia, ma c'era sempre la possibilità che fra tante teste almeno due neuroni sfregassero casualmente e producessero una scintilla di pensiero... Evidentemente la Santa voleva proprio fare un regalo ai suoi devoti... Viene quasi da rimpiangere il "panem et circenses" dei romani o anche quei bei roghi dell'Inquisizione spagnola. De Andrè cantava "E lo Stato che fa si costerna, s'indigna, s'impegna poi getta la spugna con gran dignità". Hanno chiuso gli occhi e cacciato la testa sotto la sabbia. Gli hanno dato i permessi. E ci è scappato il morto. Allora non sgranate gli occhi, stupiti, come se fosse qualcosa di imprevedibile. Lo sapevate. Sapevate sarebbe successo. E non vi è importato, perchè è più facile consolare una vedova e due orfani che non mettersi contro gli interessi del campionato, le voglie bestiali dei devoti. Proibire la festa? Solo i fuochi d'artificio sono costati milioni... non vorrete che vadano sprecati, vero? Anche il caro estinto non avrebbe voluto...
Parliamo della Castalia, benedetti figlioli. Credo che l'unica cosa buona che se ne possa dire è che, grazie a dio, non esiste davvero! Ma se fosse esistita, e se mi avessero mandato dalle scuole d'élite al cuore della Provincia, se mai avessi messo piede a Waldzell (Gignit autem artificiosam lusorum gentem Cella Silvestris), non ho dubbi di sorta che mai avrei potuto aspirare ad essere Magister Ludi. Come nel mondo, ho idea che anche in Castalia avrei avuto la parte di chi " era inguaribile perchè non voleva affatto guarire, non teneva punto all'armonia e alla sistemazione, non amava altro che la sua libertà e la sua perpetua condizione di studente e preferiva essere per tutta la vita colui che soffriva, l'originale incalcolabile e caparbio, il matto geniale e nichilista, anzicchè incamminarsi per la via della subordinazione gerarchica e arrivare alla pace. Non sapeva che farsene della pace o della gerarchia e poco lo turbavano i biasimi e l'isolamento. Era dunque una cellula scomoda ed indigesta di una comunità che ha per ideali l'armonia e l'ordine. Ma, pur essendo così, costituiva in mezzo ad un piccolo mondo così limpido e ordinato un continuo fremito vitale, un rimprovero, un monito, un lievito di idee nuove, ardite, vietate e temerarie, una pecora testarda e irrispettosa in mezzo al gregge". Oh si, la mia parte sarebbe stata quella de "l'amico Fritz". Io avrei messo in fuga il Magister Ludi, mostrandogli cosa la sua amata Castalia poteva diventare. Cosa i suoi ripetenti, i suoi eruditi, potevano diventare. Me. E' fuggito per questo, il reverendo Magister. Per evitare che il mondo, e dunque la Castalia, si popolasse di gente come me. Sono soddisfazioni.
P.S. Ho scoperto una cosa interessante. Avete presente "Apocalypse now"? Nella versione doppiata in italiano Kurtz ha un bel vocione profondo e vibrante, sicuro e avvolgente. Marlon Brando aveva una vocetta esitante e sottile. Ma ha ragione il doppiatore: Conrad descrive la voce di Kurtz proprio com'è nella versione italiana. Spiacente per lo zio Brando.
C'era una cosa che mi rimbalzava in testa da un po', ma siccome sono stati giorni fin trooopooo intensi, durante i quali il tempo è stato poco e niente, ecco che mi ritrovo a scrivere oggi, quando la cosa ha acquisito altri significati. Mi andavo dicendo, ma quando qualcuno si rompe una gamba, o un braccio o qualsiasi arto vi venga in mente, la sua percezione del dolore come può rimanere la stessa? Se ci si brucia durante un incendio, poi le scottature non fanno male come prima. Se fai un incidente in macchina e ti estraggono dalle lamiere inciampare mentre cammini non è nulla. Se ti stuprano, un commento su quella bocca "così adatta a..." e una pacca sul sedere non ti fanno nè caldo nè freddo. Ci si abitua a tutto, anche a morire, diceva non mi ricordo chi.
Era un po' che pensavo a queste cose. E in qualche modo, ieri sera, me le sono viste confermare. Siamo usciti con L. ed amici suoi, in macchina mi avverte che stiamo andando a ballare con altri amici, arrivati li mi presenta a quattro persone distinte. Due delle quali sono una coppia omosessuale. Siamo in sette alla fine, aspettando di poter entrare nella "sala da ballo" io ed L. cominciamo a chiacchierare con questa coppia. Ad un certo punto, realizzo di stare ridendo e scherzando con due persone che avevo conosciuto da meno di un'ora e non per ubbriachezza, semplicemente perchè sono terrificantemente a mio agio con loro. Una sensazione strana, quasi nuova. Mi ritorna in mente il discorsetto con cui ho esordito. E le cose scivolano al loro posto, posso tornare a divertirmi con loro senza ulteriori seghe mentali. La coppia se ne va, noi altri entriamo. Il locale esiste da un pezzo ma era la prima volta che ci andavo, scopro con piacere due cose: la prima è che, pur essendo una discoteca, è una discoteca di "quell'altro genere"; la seconda, conseguente alla prima, è che l'ambiente è consono alle scelte musicali. Addirittura c'erano alcune persone che sembravano capaci di pensare e di esprimersi non per grugniti. Cosa rarissima in questa città di merda. Insomma... mi sembrava quasi di essere in mezzo a degli esseri umani! Dopo aver debitamente fatto i nostri tre giri al bancone del bar e aver tagliato i panni addosso a questo e a quello, L. e il suo lui si mettono a pomiciare in un angolo e noi superstiti andiamo a ballare. Sarà anche che ho gusti commerciali ma quando il dj ha mixato "Chic'n'stu" con "Freak on a leash" io saltellavo e urlavo come un infante che la mattina di natale ha scartato un regalo magico e prezioso. Fichissimo. L. se ne va a scopare a casa in tutta pace, noi continuiamo a ballare come invasati. E va tutto bene, è euforia, è divertimento, con quel po' di abbandono e strafottenza che mi ricordano che sono giovane e il mondo è mio... Va tutto bene fino a che la serata non finisce e il dj annuncia gli ultimi pezzi. Ormai siamo pochi nel locale, meno ancora in pista. Uno di noi stramazza su un divanetto, con un sorriso penso che era anche ora, dato come ha fatto tutta la sera. Siamo in due. Fitta di disagio. Mi prende la mani mentre balliamo. Cerco di dirmi che non ha importanza fino a che mantiene le distanze. Fino a che io gli faccio mantenere le distanze, morbidamente, senza offendere, mi deve riaccompagnare a casa visto che L. è andata via prima. Che palle però. Mi stavo divertendo fino a che non ha cominciato a provarci. Perchè non è rimasta la coppia? Tra l'altro ha mani orribili, quelle di uno zappaterra sono più morbide. Ondeggiamo sulle note, cerca di attirarmi a sè, chiudo gli occhi e sorrido, fingendo non so cosa pur di mantenere le distanze. Alla fine la musica finisce, mi abbraccia, cerca di baciarmi, volto la testa e sento le sue labbra tra i riccioli e la guancia. Sono le cinque del mattino, mi informa il cadavere deambulante che facciamo rialzare dal divanetto. In meno di un quarto d'ora sono sotto il mio piumone. Ma il disagio resta. Il senso di pericolo ancora attanaglia i pensieri. Perchè? Che differenza fa? Non è certo la prima volta, spererei nemmeno l'ultima, che qualcuno ci prova. E allora? E' stato anche meglio di altre volte, di altri approcci molto più invadenti e brutali. Ma il disagio resta li, non se ne va. Ed è solo perchè per un istante ho pensato di essere al sicuro. Una cosa che non capitava da anni. La percezione del dolore cambia fino a che non lo dimentichiamo, il dolore. E allora basta nulla per farsi male di nuovo. Decisamente, ho bisogno di vedere Valeria.
Ho scoperto di adorare Dominic ascoltando "Starlight". Non è certo la canzone più significativa dei Muse e nell'economia generale della storia della musica non è affatto qualcosa di sconvolgente. Ma io amo i metronomi, c'è poco da fare, è su quella parte di batteria ci si potrebbe sincronizzare il battito di un cuore. Ho desiderato sessulamente persino Claudio Scimone, quando l'ho visto dirigere a meno di due metri da me i suoi Solisti Veneti... Guardare un'orchestra che suona è sempre erotico (anche se il palco buio che nasconde le sconcezze aiuta...), mi affascina vedere tutte quelle dita, quegli archetti, che si muovono all'unisono, creando e ricreando la magia della melodia... Il ripetersi costante di gesti, i ritmi ossessivi, il regolare avvitarsi di una spirale, sono cose che mi affascinano e che mi ipnotizzano. In termini evoluzionistici immagino che questa attrazione per la capacità metronomica del mio Dom sia dovuta all'implicita garanzia di riproducibilità che rappresenta, credo sia per questo che me lo farei in tutti i modi possibili... il fatto che sia piccolo e carino è relativo!!! La creatura più bella in natura è uno scarafaggio (scientificamente parlando... non capisco come per il resto si possa trovare bello uno scarafaggio...), poichè è perfettamente simmetrico e questo è una garanzia tale di riproducibilità che questo scarrafone non fa altro che scopare dalla mattina alla sera per protrarre la specie...
Insomma, se siete dei metronomi non siate timidi e fatevi avanti, ho un trapano a colonna, sei capre e finalmente i pianeti sono allineati nel modo giusto.
Ci avevate sperato, vero? No, sono ancora in vita, nonostante svariati complotti contro la mia persona. Solo che ho affogato il mio fido portatile, Uter Pentium, e fino a ieri sera non ho avuto come rimpiazzarlo... per cui... Almeno Ddevil l'ho recuperato, ora aspetto che quel bonazzo dell'assistenza mi ripeschi le foto di Dominic dal disco rigido... ah, si e anche la tesi! E la musica! E i film... e i vari documenti scritti con tanta fatica nel corso degli anni. Detto questo... il mio viaggetto è stata la mezza tragedia che avevo preventivato, affogamento di Uter escluso, però finalmente ho visto la pinacoteca di Brera e ho fatto un giretto nella MIA città universitaria.
E l'ho abbracciata e ho respirato il suo odore e ho visto le sue lacrime. Lei è mia e gli altri sono illusi se pensano di averla.
So they say you're a troubled boy
Just because you like to destroy
All the things that bring the idiots joy
Well, what's wrong with a little destruction?
Il Sublime Boccolo Immmortale è l'archetipo di tutti i boccoli, l'idea del boccolo presente in tutte le nostre menti. Avendo io la capigliatura di un angelo del Botticelli di boccoli ho una certa esperienza, poi da quando sono corti ho avuto modo di studiarli ancora più da vicino. Ebbene, vi scioccherà saperlo, ma ho scoperto di possedere il Sublime Boccolo Immortale. Ce l'ho sulla nuca, a sinistra e mi piace un sacco andarne a saggiare la consistenza morbida e la forma perfetta. Anche perchè è un dono quando si manifesta, non succede sempre, dipende da particolari condizioni atmosferiche, dall'allineamento dei pianeti e se ho dormito un consono numero di ore. In questo momento ad esempio ce l'ho, se c'è qualcuno di voi che volesse venire ad esaminarlo, bhe me lo faccia sapere, sempre disponibile per diffondere conoscenza.
Detto ciò... preparatevi a due lunghe settimane di astinenza, vado dalla mia ragazza con puntatina nel felsineo per salutare il gruppo del sito... e per procacciare generi di prima necessità per l'uomo sposato con cui convivo. Non vedo l'ora di incontrare chi "è sempre carino con me"...
Ieri sera, giusto per non sapere nè leggere nè scrivere, si è andati ad alcolizzarsi, la serata non è stata propriamente di mio gusto, devo avere esibito una faccia abbastanza annoiata perche alla fine una delle persone con cui ero mi ha proposto un giochino. Provate a farlo anche voi, che poi ve lo spiego.
- Pensa a un numero da 0 a 9, senza dirmelo.
- Ok...- e giù sbadiglio, lui non lo sa ma il giochino già lo conosco… bhe è l’occasione buona per divertirmi un po’.
- Ora moltiplica questo numero per nove.- È emozionato come un bambino…
- Fatto.
- Bene, se hai ottenuto un numero di due cifre somma questi due numeri fra di loro.
- Siii…-rispondo fingendo difficoltà di calcolo.
- Adesso sottrai al numero che hai ottenuto cinque…
- D’accordo…- e sbatto gli occhioni con l’espressione da cucciolo.
- Bene. Ora fai corrispondere al numero che hai ottenuto una lettera dell’alfabeto. Ad esempio, la a corrisponde all’uno, la b al due…
- Si, ok.-rispondo con sicurezza, interrompendolo come se non volessi che andasse oltre con l’esempio.
- Adesso pensa se esiste una nazione, uno stato, nel mondo che inizia per questa lettera.
- Mmm, si, ok.-dico fingendo di fare mente locale, pensando ad un atlante.
- Ora pensa alla terza lettera del nome di questo stato… esiste un colore che inizia per questa lettera?-mi incalza lui con un sorrisone.
- Siii…-rispondo guardando i miei vestiti, per fargli credere di stare pensando quello che lui crede. Questa è l’unica parte del gioco dove non si può barare e lui lo sa, ma non sa che io lo so.
- Bene. La seconda lettera di questo colore… esiste un animale che inizia con questa lettera?
- Si, direi di si.- cinguetto.
- E tu hai mai visto un elefante nero in Danimarca?-mi chiede lui trionfante.
- No, ma non è più improbabile di una ape havana in Dahomey.-ribatto con un sorriso dolce.
-…
Mi metto a ridere: Non è colpa tua, lo conoscevo già il giochino, ho provato a vedere se esistevano delle risposte alternative…
Allora, benedetti figlioli, il trucco è abbastanza semplice. Qualunque numero voi pensiate, quando arrivate al passaggio dell’addizione vi darà sempre nove. Fatevi due conti e scoprirete che è così. A quel punto, levando cinque, otterrete quattro per ovvi motivi. Se qualcuno non ottiene il quattro è perché non sa contare o sconosce le tabelline… una persona istruita avrà il quattro. Esistono solo due stati al mondo che iniziano per d. Il più ovvio è la Danimarca… ma poi esiste anche il Dahomey, ridente repubblica africana che confina con la Nigeria… A questo punto invece della “n” di nero avrete la “h”… Non esiste un colore che inizia per “h”, ma insomma, chi ha detto che il color “havana” non esiste? Vale la stessa cosa per l’animale, se avete pensato a nero, il primo animale per “e” che vi viene in mente, a meno che non siate degli amanti dei ragni e quindi conosciate l’epeira, sarà l’elefante… Avendo noi pensato all’havana, invece avremo solo l’imbarazzo della scelta per l’animale che inizia per “a”… magari potete dire “alligatore” o “anaconda” o quello che vi pare… E poi non dite che non vi racconto cose utili…
E' bella come nient'altro. Ed è mia. Lo è da sempre. Perchè brilla di tutti colori, sempre uguale e sempre diversa, sempre meraviglioso scrigno di sogni, il sole che culla le mie notti, che cerco confuso nel fumo dell'ultima sigaretta prima di dormire. Lei la aspetto all'orizzonte quando torna l'autunno, la cerco d'inverno e la saluto a primavera, in ogni cielo straniero ho fissato la sua luce per non soffrire la solitudine, sono fedele a lei come lei lo è al suo cacciatore.
Sirio. La mia stella.
"Always stays the same, nothing ever changes, Italian winter rain seems to last for ages." Cazzo, sono tre giorni che piove ininterrottamente... quando smette?
Visto che si parlava di Red Hot... "I don't want to be your little research monkey boy, The creature that I am is only going to destroy"... Io, io, sono io!
Hit parade dei regali natalizi... mancano ancora quelli della mia ragazza, quindi mi riservo il diritto di aggiornare la classifica più in là...
- Al nono e ultimo posto il denaro. Benchè materialista nessuna cifra vale un buon libro.
- All'ottavo "L'orgia di Praga" di Philip Roth... un librino minuscolo e Roth non mi fa impazzire, è così lentooo... come uno stelo d'argento dimenticato.
- Al settimo posto "Le correzioni" di Jonathan Frenzen... sembra un libro pesantissimo... ma me lo ha regalato mio cugino e io amo mio cugino, lui non lo sa ma ho chiesto la bolla papale per potermelo rivoltare come un calzino.
- Al sesto posto "Il vichingo" di Tim Severin... il regalo di Ερωμένη... ho cominciato a sleggiucchiarlo e sembra interessante...
- Al quinto posto "Il giuoco delle perle di vetro" di Herman Hesse... l'ho chiesto io e mi è stato comprato. Odio farlo. Ma amo troppo il libro e l'autore per stare a sottilizzare.
- Al quarto posto "Cinematografo" di Mario Soldati, il regalo dell'uomo sposato con cui convivo. Lui è uno stronzo, fa regali solo per poter compare libri che gli interessano, ha raccontato di aver sfogliato il libro, letto il primo racconto ed essere rimasto fogorato. Mi lusinga infinitamente che lo abbia regalato a me e non ad altri.
- Al terzo posto c'è la confessione che ho fatto di una mia fantasia sessuale a una persona che mi piace... peccato solo non poterla mettere in pratica...
- Al secondo posto c'è una scatolina blu di raso che mi ha regalato mia sorella Ciospo. E' graziosissima (la scatola, non mia sorella)!!!
- Al primo posto c'è la voce della persona che mi piace... finalmente l'ho sentita ed è in assoluto il regalo migliore di questo natale... avevo gli occhi a cuoricino mentre parlavamo, come una ragazzina alla prima cotta... E lui lo sa...
How long how long will I slide?
Separate my side I don't
I don't believe it's bad
Slit my throat
It's all I ever
Separate my side I don't
I don't believe it's bad
Slit my throat
It's all I ever
I heard your voice through a photograph
I thought it up it brought up the past
Once you know you can never go back
I've got to take it on the otherside
I thought it up it brought up the past
Once you know you can never go back
I've got to take it on the otherside
Centuries are what it meant to me
A cemetery where I marry the sea
Stranger things could never change my mind
I've got to take it on the otherside
Take it on the otherside
Take it on
A cemetery where I marry the sea
Stranger things could never change my mind
I've got to take it on the otherside
Take it on the otherside
Take it on
Pour my life into a paper cup
The ashtray's full and I'm spilling my guts
She wants to know am I still a slut
I've got to take it on the otherside
The ashtray's full and I'm spilling my guts
She wants to know am I still a slut
I've got to take it on the otherside
Scarlet starlet and she's in my bed
A candidate for my soul mate bled
Push the trigger and pull the thread
I've got to take it on the otherside
Take it on the otherside
Take it on
A candidate for my soul mate bled
Push the trigger and pull the thread
I've got to take it on the otherside
Take it on the otherside
Take it on
Turn me on take me for a hard ride
Burn me out leave me on the otherside
I yell and tell it that
It's not my friend
I tear it down I tear it down
And then it's born again
Burn me out leave me on the otherside
I yell and tell it that
It's not my friend
I tear it down I tear it down
And then it's born again
How long I don't, I don't believe it's bad
Slit my throat
It's all I ever
Slit my throat
It's all I ever
Avevo diciotto anni. Ti conoscevo da due. Ti ho amato come non ho mai più amato nessuno, come non si ama che una volta sola nella vita, tu eri Adriano ed io Antinoo, anche se eri tu il più giovane tra noi. Quando mi dicesti che era finita chiusi il telefono e cominciai a gridare, Sara e Juliet mi strinsero e non mi lasciarono più andare, di quella prima notte ricordo solo questo, mi misero a dormire fra di loro ma il veleno continuava a stillare e la mattina dopo avevo già la febbre. Te l'ho mai raccontato? Passai due mesi a letto con la febbre, piangevo, dormivo e studiavo per dare il mio primo esame. Mi regalarono "Californication", perchè avevo sentito "Otherside" e mi era piaciuta ed in quel periodo chi mi stava accanto si sarebbe strappato il cuore se lo avessi chiesto. La ascoltai in continuazione, ininterrottamente, per giorni e giorni, fino a che il veleno non impregnò ogni nota, fino a che quella canzone non divenne tutto il mio dolore. E poi, semplicemente, ricominciai a respirare. Tu eri ancora il padrone indiscusso dei miei pensieri, del mio cuore, della mia anima, ti amavo ancora, ti amavo ancora completamente, assolutamente, perdutamente. Abbiamo fatto le nostre scelte, le mie sono cicatrici crudeli che deturpano la mia anima- ma non mi lamento e le porto con calma, perchè ormai sono parte di me. Non fanno male quando tu implori la mia amicizia. Non fanno male da tanto tempo, perchè da tanto tempo non provo più nulla. E' strano che la persona che più hai amato al mondo sia ora ora un estraneo che il più delle volte respingo. Ma non posso sentire "Otherside" senza pensare a te e a quel periodo della mia vita così doloroso, così oscuro, a quella discesa agli inferi. Non ho potuta ascoltarla per anni quella canzone, al punto che diedi via persino il cd che mi avevano regalato pur di non averla più. E oggi invece ho scoperto che mi risuonava in testa, forse perchè tu continui a cercarmi, forse perchè l'ultima volta che abbiamo parlato eri risentito per la mia indifferenza. Non dovrebbe essere concesso amare così. Non dovrebbero morire sentimenti del genere, non dovrebbero diventare cenere. Vorrei poterti dare quello che mi chiedi, lo vorrei sul serio, se non altro per riguardo a quello che ho provato per te, per quel ricordo che hai saputo stampare a fuoco nella mia mente. Ma non ci riesco.
E stanotte, per la prima volta da anni, lascio che "Otherside" suoni.
Sono io che ti ho trasmesso l'amore per la pioggia. Mi ci hai trovato sotto troppe volte per non saper distinguere le lacrime dall'acqua... Come me sai che la pioggia non lava via nulla, solo ti penetra dentro fino a che non cambia il tuo sguardo. Come me sai che quelle gocce sono ardenti quando ti sfiorano la pelle. La tua paura è scoprire un giorno le mie labbra sulle tue, potrei farlo ma sarebbe una bugia-la prima- fra di noi. Una bugia manifesta, che ci farebbe a pezzi, lasciando solo macerie.
Non sarò io a mentire, non sarò io a distruggere. Accetterei questa bugia solo se tu mi chiedessi di farlo.
Ecco, io credo di avere una cosa che si chiama "senso dell'opportunità"... ma comincio a pensare che non funzioni molto bene... mi capita sempre più spesso di dire seriamente qualcosa che viene interpretato come battuta e accolto con ilarità... oppure qundo scherzo quello che dico viene preso sul serio... Mi sfugge qualcosa...
Nonostante la pioggia, che almeno ha l'utilità di inzuppare la detestabile squadra cittadina, ieri sera si è usciti, perchè senza una certa quantità di alcol in corpo ci si sente male... Purtroppo quella che doveva essere un'uscita a due è diventata a quattro... dico purtroppo perchè il quarto appioppatomi era un signore quarantenne con due figli, un sigaro e tanta voglia di scopare che la metà bastava. Vino e sigarette per far passare la serata, siamo anche tornati a casa clamorosamente presto, erano appena le tre, e quando mai? Comunque, dopo questa particolare seratina alcolica passata in centro, oggi mi arriva questo sms: "Tu... dai un'idea particolare... Non si capisce mai quello che provi o pensi e tutto d'un tratto te ne esci con una frase delle tue che lasciano a bocca aperta... però sei intrigante secondo me...".
Carino vi pare? Il tutto è scaturito dalla domanda, posta da me, "Perchè, secondo te sono una persona enigmatica, come mi hanno detto ieri sera?"... ah si, ieri sera, ad un certo punto, dato che non c'era per nessuno speranza di concludere scopando la serata, lo sport nazionale era diventato cercare di capire che tipo di persona sono... ho provato a rispondere "ubriacone" ma nessuno a quanto pare ha visto "Casablanca"... ed è uscito "persona enigmatica"...
P.S. Avete visto che carini i miei piccoli?
Bene. Oggi è un giorno speciale e devo dire che, come negli ultimi anni, l'ho aspettato. Anche se, davvero, con presupposti parecchio diversi rispetto a ciò che è stato prima. Oggi sarebbero stati sei anni. Pensarci, invariabilmente, mi fa venire in mente una frase che ho letto una volta: "Sei anni, sei. Per quella bagascia". Bhe, felice di non poter applicare al mio caso quella citazione, in fondo sono stati solo cinque anni e mezzo... Ma il risentimento è identico, non avrei mai dovuto chiamarti, avrei dovuto fregarmene e prendere un aereo, aspettarti sotto casa e gridarti in faccia tutta la mia rabbia, perchè non è giusto che sia io ad averla ancora in circolo, dovresti essere tu a soffocare per il suo veleno. "Sei anni, sei. Per quella bagascia". Eh si, davvero, parole profetiche, fatte pronunicare a uno che non è meno repellente di quanto lo sia tu, ripensandoci provo ancora un notevole stupore per il trattamento che mi hanno riservato i tuoi amici, cominciando dal compagno di bevute per finire al professore, passando per la mamma romana... chi sta con lo zoppo impara a zoppicare, del resto se tu non avevi un briciolo di rispetto nei miei confronti perchè dovevano averlo i tuoi amici? "Sei anni, sei. Per quella bagascia". Per una persona che baratta tutto quello che siamo stati per una scopata random. Per una persona che si gioca dignità e rispetto per una "ghiandata". Quale scopata vale tanto? "Sei anni, sei. Per quella bagascia".
Ci sono dettagli che ancora mi martellano in testa, domande che continuo a pormi... il giorno che tornai a casa tua, non ti sentii entrare se non mentre chiudevi la porta delle scale, ci siamo fissati per un lungo istante dalle due estremità del corridoio, io ero in quel minuscolo studiolo che era il mio angolo in casa tua... non riuscivo a distinguere il tuo viso mentre tu vedevi il mio, mi dicesti: "Non guardarmi con quell'espressione". Venni ad abbracciarti, volevo chiederti quale espressione, ma tu mi scostati evitando i miei occhi e dopo quello non avevo più nulla da chiederti. Ma cosa avevi visto? Me lo chiedo stupidamente, perchè non ha più importanza. Qualunque cosa vedessi non ti piaceva perchè avevi già deciso di tradirmi. Era una bella sensazione, guardarmi negli occhi e pregustare quello che avresti fatto? Era una bella sensazione ridere e bearti delle attenzioni di quei due poveretti che mi accompagnavano, sapendo che di li a qualche giorno avresti compiuto il gesto supremo di "ghiandarti" qualcun'altro? C'era davvero di che sentirsi machiavellici, quasi mefistofelici, ridevi alle nostre spalle pensando a quanto eri abile?
Non dimenticherò mai l'ultima volta che ci siamo visti. Sarebbe stato così facile, così semplice, mettere la parola "fine" in quel momento. Non avresti dovuto nemmeno dirmi della tua scopata, sarebbe bastato semplicemente chiudere. E invece mi hai stretto a te, la tua maglietta sapeva di te, respiravo il tuo odore, percepivo il tuo calore, ho imparato che il profumo della pelle può ferire quanto le parole, "Tu sarai sempre importante per me", mi dicesti ma io non sapevo ancora quanto poco lo ero, ormai. Mi hai guardato piangere, ci hai creduto sul serio che continuando a mentire mi avresti evitato di soffrire? Sapevi che ero dietro di te, in lacrime, che ti guardavo andare via, hai continuato per la tua strada senza voltarti, probabilmente stavi andando da chi ti aveva tanto generosamente accolto alle mie spalle, hai provato soddisfazione in quel momento nel fare "la parte dell'amante"? Ti compiacevi della tua abilità machiavellico/mefistofelica nel continuare a illudermi, a mentirmi? Decisamente eri troppo per me. Decisamente non ti capivo.
"Sei anni, sei. Per quella bagascia".
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